di redazione [user #116] - pubblicato il 19 maggio 2015 ore 16:00
La Patch Box Enclosure rappresenta il punto d'incontro tra i controller a pedale per chitarristi e una gestione di suoni ed effetti presa in prestito dal mondo dei sintetizzatori modulari. Dai preset alla personalizzazione dei parametri attraverso pedale d'espressione, tutto è a portata di jack.
La Patch Box Enclosure rappresenta il punto d'incontro tra i controller a pedale per chitarristi e una gestione di suoni ed effetti presa in prestito dal mondo dei sintetizzatori modulari. Dai preset alla personalizzazione dei parametri attraverso pedale d'espressione, tutto è a portata di jack.
Pittsburgh Modular si è affermata tra i fan della sintesi digitale grazie ai suoi Patchblocks, dei piccoli processori modulari e programmabili, capaci di trasformarsi a piacimento in diversi effetti o anche in veri e propri sintetizzatori in miniatura. Ora i suoi orizzonti si espandono e vanno a strizzare l'occhio anche ai chitarristi applicando il concetto di effettistica modulare a una pedalboard finemente studiata per miscelare e controllare effetti di vario genere in un sistema versatile e potente.
A guardare la Patch Box Enclosure, si direbbe che i progettisti in casa Pittsburgh abbiano creato un sintetizzatore modulare in formato pedale, e in effetti l'idea alla base non si distacca di molto dal mondo dei suoni elettronici, risultando alquanto curiosa per un chitarrista. La Patch Box è una pedalboard in cui il musicista può assemblare una catena di effetti e miscelarli secondo necessità, controllandone i vari aspetti e creando dei percorsi in totale libertà. Viene venduta con cinque moduli inclusi o come chassis vuoto da popolare con effetti modulari Pittsburgh e Dwarfcraft di proprio gusto. Grazie all'uso di switch true bypass, è in grado di preservare l'integrità del segnale quando i moduli non sono in funzione. Quando viene attivato uno degli switch, entra in gioco anche un circuito di preamplificazione capace di garantire massima trasparenza e un'assenza pressoché totale di saturazione, a meno di non volerla aggiungere con il potenziometro apposito. In uscita, un segnale ricco e definito è garantito da due buffer, uno per ognuno degli output a disposizione.
Oltre ai connettori per preparare le proprie catene e per controllare le funzioni degli switch, la Patch Box dispone di due jack per pedali d'espressione esterni assegnabili a piacimento alle varie funzioni dei diversi moduli montati in pedaliera. Inoltre, grazie alla possibilità di split del segnale, l'utente può anche decidere di gestire due parametri con un solo controller. I due switch per accedere ai preset possono attivare i moduli scelti, fungere da A/B tra due segnali o possono interagire con le funzioni controllate dai pedali d'espressione.
Con un prezzo suggerito dal sito ufficiale di 349 dollari, il sistema Patch Box non è certo un'alternativa economica ai classici looper e pedalboard per chitarristi, ma potrà attirare l'attenzione dei musicisti più inclini alla sperimentazione sonora pura finora appannaggio di sintetizzatori e simili.