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Il nano rosso di Rob Chapman
Il nano rosso di Rob Chapman
di [user #116] - pubblicato il

Si chiama Red Dwarf la nuova testata signature del chitarrista e liutaio Rob Chapman. Sul pannello, un contour prende il posto dei toni e due switch aiutano a modellare il suono secondo necessità. Da 2 a 28 watt, l'RD1 è un piccolo all-tube a base di EL84 da non prendere sotto gamba.
Victory Amps si è chiusa di nuovo in laboratorio con il chitarrista e liutaio Rob Chapman e, dopo il Silverback, stavolta ne esce con una minuscola testata capace di sparare fino a 28 watt di british sound attraverso una coppia di EL84. L'amplificatore, nel classico chassis interamente in metallo con griglia bucherellata frontale, è verniciato in un vistoso rosso e viene battezzato RD1, per esteso "Red Dwarf", ossia Nano Rosso.

Per la progettazione dell'RD1, Rob aveva richiesto un amplificatore che avesse un prezzo contenuto, rigorosamente costruito in Inghilterra e senza compromessi sul suono. Il risultato è un modello essenziale, senza fronzoli e concentrato su poche caratteristiche ben messe a fuoco, comodo da usare sul palco quanto in casa o in sala d'incisione, grazie a una potenza variabile da 2 fino a 28 watt.

Il nano rosso di Rob Chapman

Il preamplificatore si basa su tre 12AX7, mentre due EL84 sono fornite come standard di fabbrica. Il tutto passa attraverso un solo canale con tre manopole. Al master e al gain non si può rinunciare, mentre l'equalizzazione tradizionale viene meno in favore di un unico controllo di Contour, che enfatizza i bassi e tira giù i medi man mano che lo si ruota in senso orario. Tutt'altro che un amplificatore limitato in versatilità, il Victory permette di agire in maniera più approfondita sul tono grazie a due switch per il Bright, che dà un boost sulle frequenze più acute aprendo il suono, e per il Deep, che ingrossa la risposta sulle frequenze più gravi.
Non mancano funzioni fondamentali per qualunque chitarrista moderno come il loop effetti, posto in parallelo e regolabile con una manopola per i livelli di segnali dry e wet.
Il tutto rientra in un pacchetto di appena sei chilogrammi.

Qualche tempo fa Rob Chapman condivideva con il suo pubblico di YouTube il momento della prima apertura di due prototipi quasi definitivi speditigli da Victory. Il suonato comincia intorno al quarto minuto nel video.


L'amplificatore sarà disponibile a partire da ottobre e sul sito ufficiale a questo link, insieme ai dettagli tecnici più approfonditi, verranno presto resi pubblici anche i punti vendita in cui trovarne uno.
amplificatori rd1 rob chapman victory
Link utili
Victory Silverback
Victory RD1
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di vicky utente non più registrato
commento del 28/09/2015 ore 08:11:38
28W rms con due EL84?
Qualcosa non torna.......
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 28/09/2015 ore 09:31:28
il sito riporta così.. dato che si dice che negli stessi socket possano entrare anche altre valvole, forse è la potenza massima ottenibile, non necessariamente con le EL84. Certo che siamo alla signature per "Chappers" stiamo grattando il fondo..
Rispondi
di vicky utente non più registrato
commento del 28/09/2015 ore 10:11:49
no no, lo zoccolo delle EL84, il noval a 9 pin, che è lo stesso delle preamplificatrici ECC83 ecc, non accetta tipi di valvole che permettono di ottenere potenze più elevate tipo EL34 o 6L6 (che usano l'octal a 8 pin), oltre al fatto che con esse si dovrebbe cambiare anche trasformatore di uscita.....
Il fatto è un altro, ormai tutti dichiarano potenze "ad minchiam" quando invece i metodi per misurare la potenza di uscita di un amplificatore sono chiari e definiti. E si genera una gran confusione, soprattutto nella testa degli acquirenti che per la maggior parte non sono tecnici e conseguentemente non hanno più riferimenti oggettivi e precisi per valutare sulla carta le prestazioni di un amplificatore (e da qui la leggenda dei W valvolari e dei W a stato solido).
Perchè se dichiari i W rms, c'è un metodo ben preciso per misurarli, e a quanta distorsione (anche perchè i due dati sono correlati).
E 2 EL84 non danno 28W rms, nemmeno a piangere; inoltre, industrialmente parlando, i costruttori sono così ciula che da almeno 50 anni costruiscono valvolari da 30Wrms (AC30 tanto per fare un esempio) con 4 EL84 e nn si sono mai accorti che potevano farne 28 con solo due valvole? Mi pare proprio di no......
Il sito l'ho visto e ho letto anche il manuale di istruzioni: c'è confusione, in alcuni punti parla di 28Wrms, in altri 28W...
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 28/09/2015 ore 10:46:17
A parte il Wattaggio "a caso", pare una bella bestia.
Un Tiny Terror con in più il loop effetti... non male.
Peccato il prezzo (600 sterline su andertons)... :o\
Rispondi
di vicky utente non più registrato
commento del 28/09/2015 ore 11:11:05
sul manuale istruzioni, oltre alle indicazioni su come fare il biasing, c'è una foto e si vede come è fatto dentro: non è fatto per niente male e con buona componentistica. Inoltre alcuni cablaggi sono fatti con cavi saldati e non con connettori, cosa che rende il tutto più affidabile ma che fa lievitare i costi di produzione...
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di Zoso1974 [user #42646]
commento del 28/09/2015 ore 11:17:14
Non lo metto in dubbio... ma il problema di queste "mini teste" è che hanno prezzi uguali a quelle di teste tradizionali full optional.
E non mi pare che si possa fare un discorso di spese per ridurre le dimensioni della componentistica interna, ma semplicemente eliminano canali, equalizzatori, loop etc...
Quindi secondo me dovrebbero costare mooolto di meno, non uguale... non capisco.
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di francesco72 [user #31226]
commento del 28/09/2015 ore 12:58:2
Premetto che di primo acchito sembra una buona macchina, ma la prova è quantomeno approssimativa: ad orecchio pare ripresa col microfono della telecamera e quando suona pulito si sente anche la chitarra non amplificata. Il tasto dolente mi sembra il prezzo: con qualcosa in meno si acquista una Orange dual terror: due canali indipendenti (non ha il loop) e la qualità non è certo scarsa; meglio ancora è la Engl E305 che eroga 30W, ha due canali (oltre al loop fx), il riverbero ed un'uscita bilanciata. Insomma mi pare cher la testata in questione non sia perfettamente in mercato.
Ma il mistero maggiore è, mi associo a Zoso, perchè una 30W costi come una 50W e poco meno di una da 100.
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di NicNic [user #39627]
commento del 28/09/2015 ore 23:01:02
Come altri anche io non capisco bene perché una testata così piccola e "povera" possa costare come testate più grosse e complesse...Alla fine una mono-canale con 4 valvole non può costare come una 3-canali da 50W...Alla fine questi ampli li si prende per suonare in casa senza attaccare un Rig grosso e complesso che si porta solitamente in Live...Ma con costi del genere veramente pure a me passa la voglia di spendere :/
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di RedRaven [user #20706]
commento del 29/09/2015 ore 08:45:20
A sua difesa devo dire che suona proprio bene, pare, malgrado le riprese non proprio da studio, ed è versatile, da clean a pesante..
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di francesco72 [user #31226]
commento del 29/09/2015 ore 11:55:05
Sulla qualità concordo, ma come ho scritto sopra mi pare che sul mercato ci sia già qualcosa di simile ed a prezzi inferiori, quindi vorrei capire perchè scegliere di spendere di più, per la firma di Chapman? Tra l'altro nell'articolo c'è scritto che Chapman aveva tra gli obiettivi che la testata avesse un prezzo abbordabile, a stare a quanto si legge costa da 80 a 150 euro più della concorrenza diretta.
Rispondi
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 29/09/2015 ore 13:17:20
Mah, 28W per suonare a casa mi pare un po' troppo. Alla fine io sto cedendo alla digitalizzazione. Ho un JCM800 da 50W che grazie al master volume è molto più gestibile del Pro Junior da 15W senza...Risultato: venduto il fenderino e mi sto prendendo scheda audio, cuffie e monitor. Per suonare a casa per me è la soluzione più divertente, visto tutto quello che un pc oggi come oggi ti consente di fare.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 29/09/2015 ore 17:44:59
Attenzione, 28 è molto per casa, ma questo ampli parte da 2 che in casa vanno benissimo. A mio parere l'intento, già esplorato anche da altri costruttori, è quello di un ampli versatile che si possa usare un po' ovunque. Personalmente ho una micro valveking della peavey che eroga 5, 15 o 20 w, ha anche un'uscita bilanciata ed una porta usb oltre all'uscita cuffie. La uso per tutto: a 5w va benissimo in casa, oltre si usa bene in sala prove ed on stage, microfonato o con una spia di ritorno dal mxer. Con la porta Usb la uso come scheda audio. Insomma è una macchina completa (per le mie esigenze), trasportabile e costa molto meno di questa (però ha -10w di cui, comunque, io non sento il bisogno). Esistono anche la 6505 e la Classic mini, con caratteristiche simili, ma sonorità diversa.
ciao
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di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 29/09/2015 ore 20:34:12
M'era sfuggita la cosa del wattaggio splittabile! Mea culpa, ma dallo schermo del telefonino in pullman a volte è un po' complicato. Per carità, ben vengano le soluzioni da te proposte, ma, visto che l'ampli valvolare dei miei sogni ce l'ho già ed è inutile che ci giri intorno, io sono per il connubio Les Paul + Marshall fino al midollo, preferisco non investire in altra roba analogica ma digitalizzarmi in toto, per poter beneficiare al 100% di tutti gli aspetti positivi della cosa: manutenzione zero, trasportabilità assoluta, costanza di rendimento in ogni situazione, possibilità di connessione a piccoli monitor da studio ultra neutri. La prossima settimana ordino il bundle Scarlett Solo Studio Pack e per Natale conto di acquistare due KRK Rokit 5...Se l'anno prossimo ci abbino pure il pc dei miei sogni, non che quello che ho ora sia da buttare, l'opera è completa. Quando voglio godere a pieno vado a casa in campagna, tiro su volume e master del mio ampli vero preferito e mi faccio vibrare la schiena a dovere! :)
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di esseneto [user #12492]
commento del 30/09/2015 ore 10:02:02
In merito al " suonare in casa " ed avere un suono che soddisfi io dopo decenni passati ad usare gli stessi ampli valvolari che utilizzavo normalmente durante i concerti , ho iniziato da 1 anno circa ad usare un Yamaha THR 5. L'incontro con questo piccolo "mostriciattolo" è stato del tutto casuale , me lo sono ritrovato nel mio studio perchè un amico che non sapeva cosa farsene (bassista) dopo averlo comprato mi propose di provarlo , con qualche perplessità circa le reali possibilità d'uso di questo oggetto più simile ad una radio che ad un ampli accettai di dedicargli qualche minuto . Da quel giorno questo mini ampli digitale è diventato un fedele compagno x lo studio e lo svago musicale in casa ! I suoni sono ottimi nonostante le piccole dimensioni e la potenza è fin troppa x suonare in appartamento . Io non sono molto pratico di Computer e non ho avuto modo di approfondirne le possibilità sotto quest'ottica comunque collegandolo ad un PC si può accedere ad una libreria di suoni già pronti con la possibilità di aggiungere altri effetti comprese ottime simulazioni di casse. Grazie all'entrata "Aux in" suono in in cuffia con musica riprodotta da MP3 , cellulare e/o PC e la qualità dell'audio in questo caso è strabiliante! Dopo 30 anni di suoni valvolari, almeno in casa (per ora) mi sono convertito al digitale e mi chiedo a cosa possano servire ormai queste testatine valvolari da 2, 5 ,15 , 20 o più watt visto che per l'uso casalingo sono fin troppo "rumorose" mentre per un uso da "live" non sono sufficientemente potenti.
Dimenticavo......Rob Chapman è un grande !
Rispondi
di NicNic [user #39627]
commento del 30/09/2015 ore 12:42:59
ieri sera ero in GAS da Yamaha thr...peccato che non si possano collegare dei monitor esterni (che già ho)...Ora uso il POD HD500 collegato a dei monitor yamaha che funge anche da scheda audio, ma mi secca contninuare a fare attacca stacca ogni volta che devo andare in sala prove...per cui un THR (se avesse delle uscite per escludere i suoi altoparlanti) sarebbe una soluzione ideale per me che ho già i miei monitor e non ho sempre voglia di acendere il PC per suonare :/
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 30/09/2015 ore 13:40:15
Non so come colleghi il POD con i monitor Yamaha il THR come uscite ne ha una stereo x le cuffie che quindi disinserisce i due altoparlanti con cui è equipaggiato e una USB x PC , forse con un cavo speciale potresti collegarlo ai monitor tramite l'uscita x cuffie.
Rispondi
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