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Dangelo Special Drive: Dumble all'amatriciana
Dangelo Special Drive: Dumble all'amatriciana
di [user #16167] - pubblicato il

Dumble è un nome in grado di smuovere gli animi di tutti i chitarristi, anche dei meno malati di GAS. Questa volta in redazione è arrivata una versione del leggendario amplificatore tutta made in Italy, assemblata pezzo per pezzo da Dangelo.
Lo Special Overdrive è più che ispirato all’ODS. Partendo dal nome, passando per l’estetica e i controlli fin dentro il circuito abbiamo di fronte un vero e proprio Dumble, made in Italy, con quel pizzico di stile in più che non guasta mai. 

Sul pannello frontale troviamo tutti i controlli di cui abbiamo bisogno. Apre le danze il volume del pre. Si passa all’equalizzazione composta da alti, medi e bassi per passare poi al guadagno e il volume del canale overdrive. Chiudono master e presence, in comune come l’eq ai due canali. Tra una manopola e l’altra non mancano gli switch. Deep, bright e Jazz/blues intervengono sull’equalizzazione, ognuno in maniera diversa. I primi due agiscono alternativamente su basse e alte, aumentandole. Il terzo, invece, interviene in maniera globale su tutto lo spettro delle frequenze. In modalità rock si avrà un sound più fenderoso, carico di medie e con più guadagno. In modalità jazz invece il timbro sarà più Hi-Fi, con qualche basso in meno e guadagno ridotto. 

Dangelo Special Drive: Dumble all'amatriciana

Gli switch per l’accensione sono posti sul retro, dove troviamo anche l’ingresso per il footswitch e il send-return attivo, con controlli di volume per gestire al meglio il livello degli effetti nel loop. 

Nel cuore pulsante della Dangelo battono due ECC83 nel pre e due EL34 nel finale, assieme a una ulteriore ECC83. Nel finale come optional possono essere montate anche le 6L6, per una pasta diversa.

Ora non resta da fare altro che togliere lo standby e divertirci un po’ con questo amplificatore Dumble Style, cominciando dal canale clean, con switch su rock. Il sound che investe i microfoni in sala di ripresa ci lascia subito stupiti. Caldo e potente, con una dose di armonici davvero impressionante. Anche se siamo ancora nei territori del pulito ci vuol poco a farlo crunchure. Lo Special Drive è sensibilissimo alle variazioni di dinamica, basta una pennata più vigorosa per dare un po’ di pepe al clean, che in modalità jazz si scarica di quel poco di gain sufficiente per recuperare la spinta di un bel paio di humucker ed evitare di dover combattere con un crunch impertinente sempre pronto a far capolino dalla 2x12 dall'altra parte del cavo. 

Dangelo Special Drive: Dumble all'amatriciana

L’intervento degli switch bright e deep è efficace. Potrebbero sembrare dei doppioni dei controlli di bass e treble, ma così non è, anzi. Modificano radicalmente la voce del Dangelo  e offrono una base completamente diversa su cui intervenire poi con i potenziometri dedicati. 

Quando si alza il gain si ha un incremento direttamente proporzionale di libido. Inutile girarci attorno, il sound della Dangelo è davvero special. Corposo, grosso e caratterizzato da una sana dose di armoniche. Quello che lascia davvero impressionati è la definizione del sound. Nonostante sia pieno, resta compatto e definito. Ogni nota si snocciola senza accavallarsi alle altre restando intellegibile. Le basse premono, ma non risultano mai fuzzose o intubate, le alte si fanno strada nel mix senza diventare taglienti.


La Dangelo Special Drive è una testata in grado di stupire davvero. Il Dumble sound è una leggenda dai tratti a volte surreali e non sappiamo dirvi se questo amplificatore sia in grado di emulare quello originale, bisognerebbe averne uno a portata di mano (ma sono più unici che rari). Quello che possiamo dire con certezza è che la Special Drive è uno di quegli oggetti in grado di mettere d’accordo tutti. Certo il conto da pagare per aggiudicarselo è salato (2700€ circa), basta pensare alla cifra da sborsare per un Dumble originale per ridimensionare il tutto. 
amplificatori dangelo special drive
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di Pearly Gates [user #12346]
commento del 01/12/2015 ore 11:27:3
Ecco una demo dell'originale...a quanto pare ci vogliono $40.000 per averlo (robe da matti)
Part1
vai al link
Part2
vai al link
Part3
vai al link
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di SteveZappa93 [user #38837]
commento del 01/12/2015 ore 12:05:35
L'Originale è tutta un'altra cosa!Niente a che vedere!
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di Zenzero [user #36862]
commento del 01/12/2015 ore 12:26:2
Bell'ampli davvero!
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 01/12/2015 ore 13:03:04
Identifichiamo il "suono Dumble" con quello di particolari chitarristi che suonano con stili ben noti, come Robben Ford o Larry Carlton.
Se Michele si fosse riferito a quegli stili la sensazione sarebbe stata probabilmente diversa. Ma un amplificatore suona anche (e per fortuna) come lo fa suonare l'esecutore e Michele ha suonato con il "suo" stile.

Provate ad ascoltare lo stesso ampli qui:
vai al link
e qui:
vai al link
e vedrete che il suono risulterà a molti più familiare...
Rispondi
di maxventu [user #4785]
commento del 01/12/2015 ore 13:33:02
fantastico il suono del primo link , pare Mr. 335 in persona
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di luvi [user #3191]
commento del 01/12/2015 ore 14:26:31
infatti... :-)
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di maxventu [user #4785]
commento del 01/12/2015 ore 13:31:43
Interessante. Quanti watt è dato sapere ? Si nota ancora una volta come tutti i cloni più o meno apertamente ispirati a determinati modelli "di culto" si assomigliano tra loro (non necessariamente eguagliando l'originale). A proposito, qualcuno mi sa dire se è vera la leggenda secondo la quale nel circuito del Dumble originale sarebbe presente uno stadio di overdrive uguale allo storico pedale verde? In ogni caso, qui le somiglianze con l'equivalente modello di altro marchio vai al link sono notevoli.
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di elgaldil [user #22921]
commento del 01/12/2015 ore 14:11:58
Bellino...e Quaini è sempre un grande. Concordo con Luvi sul fatto che suonato con un'altra attitude probabilmente sarebbe sembrato più "Dumble".

Detto questo. A quei soldi ci si prende un Mesa lonestar special (combo) o un Mesa mark V (head)...da cui si tira fuori un ottimo Dumble sound volendo... Ma anche molto molto altro
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 01/12/2015 ore 14:30:21
Ho avuto per lungo tempo il Lonestar Classic e confermo, anche se l'overdrive è molto morbido e dinamico, ma non ha un timbro da Dumble vero e proprio. Grande amplificatore, in ogni caso, non c'è che dire! :-D
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di elgaldil [user #22921]
commento del 01/12/2015 ore 14:54:38
...no non propriamente...ma nulla che, nell'insieme, non si possa sistemare per bene con il giusto overdrive/boost o un eq fatto bene
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 01/12/2015 ore 18:05:52
D'accordissimo! :-)
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di guitarblues [user #16527]
commento del 04/12/2015 ore 13:15:07
Dopo tanti Boogie acquistati nei primi anni '80, sono tornato alle origini, un bel ampli FENDER !!!
Rispondi
di pacato utente non più registrato
commento del 03/01/2017 ore 20:33:04
mah, io non riesco a capire.Il dumble sound è stato portato in voga da robbene ford e da quel sound io ho cercato di trovare la fonte di ispirazione attraverso i pedali per via dei prezzi stellari o galattici, poi è uscito il bludotone, ma anche questo con il loop a lator andiamo oltre i 7000,Comunque tornando a bomba, non riesco (se non per motivi di moda o di businness) a trovare il nesso quando uno prende una strato e suona con o uno zendrive o un bludotone .E' come comprarsi un Marshall per suonare jazz..Che c'entra.Non si capisce più niente e nelle demo suonate su youtube sono proprio le prime.Degli altri non mi fido perché come al solito siamo sempre alla solita minestra:Poi esordiscono dicendo:eh ma non è un dumble o un bludotone o kinggsley.Mi compro il Kingsley o fuchs, fa niente.Ma se devo prendermi un clone che non funziona neanche come tale, lasciamo perdere.Una testata clone l'hanno fatta ed è quella simile al soldano...il suono è pressoché identico a pochissimo prezzo....d'accordo ci sono anche di componenti in plastica, dietro,ma è robetta da niente.QUì siamo sempre sul...chissà...meglio lasciar perdere per certe cifre o meglio aggiungere ma andare sul sicuro.Noi facciamo come sempre il verso agli americani, ma fatto male però.Non me ne vogliate.Eccetto qualcuno
Rispondi
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