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Perché i fuzz hanno chassis così grandi
Perché i fuzz hanno chassis così grandi
di [user #16167] - pubblicato il

Nonostante l'esigua quantità di pezzi al loro interno, i fuzz hanno sempre avuto dei case enormi. Qual è la ragione tecnica che si nasconde dietro le dimensioni apparentemente sproporzionate di Fuzz Face, Tone Bender, Vox e Octavio?
Il fuzz è tra gli effetti più elementari, elettronicamente parlando. Bastano pochi componenti per assemblarne uno e i più grandi fuzz della storia sono basati su una manciata di resistenze, condensatori e qualche diodo. Eppure, storicamente sono spesso associati a dei contenitori enormi, sovradimensionati rispetto alle piccole PCB in cui qualunque costruttore odierno saprebbe mettere in fila il tutto.
Dal Tone Bender al Fuzz Face, i miti del passato sono tutti terribilmente grossi, e abbiamo chiesto il perché a chi ne sa qualcosa. Marco Bovelli di Formula B, artigiano specializzato proprio nella replica di fuzz storici, spiega il perché di questa curiosa scelta.
 
Perché i fuzz hanno chassis così grandi
 
Risponde Marco Bovelli di Formula B: per trovare una soluzione al quesito bisogna tornare al 1965, quando è stato inventato il primo fuzz. Il Gibson Maestro Fuzz-Tone.
Il circuito di questo pedale in effetti aveva bisogno di spazio per essere alloggiato, perché era assemblato "in aria". È proprio questo il termine tecnico, cioè non c'era una scheda stampata, con i suoi componenti inseriti e composti, ma un miscuglio di resistenze e transistor saldati tra di loro in modo disordinato. (Vedi gallery) Da ricordare che questo circuito è nato da un esperimento mal riuscito!

Successivamente Gary Hurst ha ideato il Tone Bender inserendo il circuito in una enclosure ben più grande del maestro Fuzz-Tone (credo che sia il pedale più grande della storia) con le sue misure di 20cmx10cmx8cm.
In questo caso il motivo potrebbe essere stato l'uso di condensatori non polarizzati e molto grandi. Infatti per aumentare il sustain e correggere il tono fuzz/trombetta del Fuzz-Tone, Gary creò un nuovo circuito più vicino al distorsore di oggi che al fuzz, utilizzando dei condensatori in carta (paper in oil) da 650/1000 volt (!) e resistenze a impasto di carbone da 1 Watt, enormi, difficili da inserire in un piccolo pedale.
 
Perché i fuzz hanno chassis così grandi

Cinquant'anni fa non esistevano micro componenti perché l'elettronica era utilizzata in grandi macchinari, nelle prime televisioni per esempio, e tutto ad alta tensione. Quindi non c'era ancora l'idea dell'elettronica tascabile.

Anche se erano sufficienti componenti elettronici per basse tensioni, si utilizzavano quelli grandi perché semplicemente non ne esistevano di più piccoli.

Guardando invece il box del Fuzz Face ideato alla fine degli anni '60 si nota realmente che l'enclosure è sproporzionata rispetto a quello che c'è dentro: nove componenti in tutto tra resistenze e condensatori. In questo caso la scelta è stata sicuramente estetica, infatti l'idea di quella forma bizzarra è venuta guardando la base tonda di un'asta microfonica.

La scelta di utilizzare enclosure di grandi dimensioni sui primi effetti a pedale, quindi, è stata sicuramente perlopiù tecnica, ma anche estetica in secondo luogo.
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Nel mio caso invece ho cercato di trovare un compromesso, utilizzando sì componenti NOS analogici per dare quel tocco vintage all'effetto, ma senza compromettere lo spazio in pedaliera.
Il mio Mini Bender infatti misura 12cm x 7cm x 5cm di altezza pur ospitando all'interno un circuito con componenti vintage di medie dimensioni!
effetti e processori formula b
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di coldshot [user #15902]
commento del 24/04/2016 ore 13:20:47
Ma questo non vale un pò per tutti i pedali ? prima erano tutti più grandi, vedi memory man, roland ce1, ehx electric mistress ecc.......
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 24/04/2016 ore 14:08:2
Non è esattamente la stessa cosa: la miniaturizzazione dell'elettronica pare aver fatto il suo corso su quasi tutti i pedali, come giustamente dici, ma i fuzz sembrano esserne immuni. Basta confrontare il circuito di un Memory Man e quello di un Tonebender e capire quanto chassis sia effettivamente inutilizzato in quest'ultimo:
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di Claes [user #29011]
commento del 24/04/2016 ore 13:38:04
Interessantissimo! Avevo creduto che la ragione fosse di avere pedaloni ben visibili sul palco dato le dimensioni. Poi è arrivavo il balletto di pedalini che richiede passi di danza coreografati e dimensioni ridotte. Penso che il record del Mini sia un Vox rosso corsa, del tutto rettangolare che sembra un accendino con spina jack (66/67). Si infilava la spina direttamente nella chitarra e aveva un output jack per l'ampli. Era impossibile connettere a una Strat e poco pratico per chitarre con output sulla faccia - on/off era con un piccolo slide switch quasi invisibile e c'era solo un sound... ma minuscolo era!
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di Tubes [user #15838]
commento del 24/04/2016 ore 15:57:04
A parte l'articolo,interessante come sempre sono quelli del buon Burats, mi piace ricordare ai più giovani che non possono saperlo, che la foto del tizio in alto è quella di una celeberrima pubblicità di pennelli per pittori edili della fine anni 70 inizio 80 se non erro, il cui tormentone era più o meno : non serve un pennello grande, ma un grande pennello . Questo forse ad introdurre la scelta dei costruttori di fuzz ad utilizzare case sproporzionati rispetto alla componentistica... Comunque uno spot indimenticabile !
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di Claes [user #29011]
commento del 24/04/2016 ore 19:45:35
C'è da imparare anche per i musicisti traducendo in "non serve un grande chitarra, serve un grande chitarrista". Grazie per la dritta caro Tubes - era dunque una pubblcità.
Burats: hai l'occhio giusto. Oggigiorno è Arte. Scherzerò mostrando il banner e chiederò, da quiz per intenditori, "chi è quel famoso pittore?" Sono in una galleria d'arte e passano pittori. Farò un rapporto. Per adesso sono contento di essere categorizzato "tra i più giovani"!!! Scusatemi per l'interruzione...
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di ADayDrive [user #12502]
commento del 24/04/2016 ore 17:58:05
Tecnicalitá a parte, i Fuzz devono essere enormi perché sono troppo fighi. Capisco che i mini pedal siano pratici, soprattutto in pedaliere con switcher/router, ma dal punto di vista del romanticismo e dell'essere cool proprio non c'è gara.
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di Claes [user #29011]
commento del 24/04/2016 ore 19:53:28
Assolutamente vero. Bisogna immedimarsi col pedale alla guru psichedelico - il look dei pedalini odierni non possono inspirare a quel modo.
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di Sykk [user #21196]
commento del 25/04/2016 ore 16:19:1
tutti fatti a mano e "in aria"... non doveva essere impossibile infilarci bene le mani anche per velocizzare la produzione, poi non è che i musicisti usassero mille pedali come oggi, quindi anche se erano grandi non era un problema
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di wrugg25 [user #31282]
commento del 25/04/2016 ore 21:20:00
Articolo interessante... ma veder definire i condensatori in Volt e le resistenze in Watt è agghiacciante...
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 25/04/2016 ore 21:48:57
Perché?
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di wrugg25 [user #31282]
commento del 25/04/2016 ore 21:56:11
Il condensatore è definito dalla sua capacità (che, è noto, si misura in Farad) e la resistenza dalla sua... resistenza (che si misura in Ohm) :D

Definire una resistenza in termini di potenza è fisicamente inadeguato, perchè la potenza dissipata non è una proprietà intrinseca del resistore.
Definire un condensatore in termini di tensione, invece, più che inadeguato è proprio scorretto: com'è noto, la sua caratteristica coinvolge non già le tensioni, quanto piuttosto le loro variazioni nel tempo (per inciso, la caratteristica di un condensatore enuncia che la corrente che lo attraversa è il prodotto della sua capacità per la DERIVATA TEMPORALE della tensione applicata ai suoi capi).


Ora, non è la prima volta che leggo cose del genere (non solo qui su Accordo)... ma vederle scritte da qualcuno che - visto il mestiere che svolge - sicuramente non sarà un incompetente in materia fa senz'altro un certo effetto.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 25/04/2016 ore 22:16:36
Certo, condensatori e resistori sono definiti rispettivamente in farad e ohm, ma qui non si è parlato di valori di capacità e resistenza, bensì proprio della potenza dissipata e del carico massimo sopportabile. Marco spiega che nell'elettronica a bassa tensione basterebbero resistori da un quarto di watt, ma all'epoca non esistevano e se ne usavano di più grossi, nati per circuiti sottoposti a tensioni superiori. Idem i condensatori.

Immagino tu sia pratico dell'argomento, ma allego un'immagine per chiarire il concetto a chi legge: vai al link
Nella foto, resistenze da 5 watt (come si usavano all'epoca) a scalare fino a frazioni di watt (come si usano oggi).
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di wrugg25 [user #31282]
commento del 25/04/2016 ore 22:24:0
Si, diciamo che sono abbastanza pratico dell'argomento :)
Per questo ho ritenuto opportuno evidenziare il tutto: perchè a me risulta chiaro cosa lui voglia intendere, ma un qualsiasi lettore "non informato" trarrebbe dalle sue parole informazioni errate... fosse stata solo una mia pignoleria, piuttosto sarei stato zitto ;)
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di CarminePWBE [user #36897]
commento del 27/04/2016 ore 10:33:0
Quanto dici è verissimo, ma qua si parla di dimensioni effettive dei componenti, che aumentano in base alla tensione di riferimento (per i condensatori) e alla potenza dissipabile per i resistori, quindi mi sembra tutto sommato appropriato.
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di FBASS [user #22255]
commento del 26/04/2016 ore 10:43:37
Ho un VOX Tone Bender, prodotto in casa EKO nel 1970, è più squadrato del mio vecchio e compianto VOX a forma "Ferro da Stiro", ma è ancora molto grande come lo è pure il Big Muff Pi della EHX che è molto più recente, però nulla in confronto al paragone tra il Binson Echorec PE 603 T e il pur grande Zoom 508; poi di enormi ho anche un Stage Phaser della Maestro, con le sue due manopolone laterali, infatti nei miei articoli sul "Vintagiume" li menzioni come oggetti dalle "Dimensioni dei Cassetti del Comò", peccato non posso inviati la foto di questo vintagiume ( ma è sul mio ultimo post su People) , ove c'è il pur grosso Electric Mistress del 1977, FBASS.
Rispondi
di maxventu [user #4785]
commento del 26/04/2016 ore 16:41:28
non mi addentro nei dettagli tecnici in quanto non ne ho le necessarie competenze, però all'osservazione "al diminuire dei componenti interni, crescono le dimensioni esterne" potrebbe essere data anche una risposta in termini di marketing...(ovviamente non parlo di Mooer e simili, che hanno proprio l'approccio opposto)
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