di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 10 maggio 2016 ore 11:00
Chiudiamo la nostra panoramica sulla serie Spark con il Compressor, piccolo come i suoi fratellini ma comunque dotato di tutti i controlli necessari per ottenere il sound desiderato. Lo abbiamo provato con Michele Quaini nell’O.U.T Side Studio.
Abbiamo percorso la serie Spark in lungo e in largo e chiudiamo mettendo in catena il Compressor. Lo stesso case microscopico dei suoi colleghi ospita questa volta un compressore ottico. Questa volta più che mai l’accostamento di colori scelto è un pelo azzardato ed è reso ancora più tamarro quando lo si attiva.
I controlli sono essenziali. Abbiamo a disposizione compressione e attacco sotto forma di mini potenziometri e il bright. Il primo regola la quantità di compressione mentre il secondo l’attacco, ovvero la velocità con cui il compressore entra in azione. Il bright, come su un amplificatore, aggiunge una bella dose di alte e medio alte per aggiungere, appunto, brillantezza al suono.
Tutto è compatto e risicato al minimo. Le connessioni di in e out e il plug da 9v per l’alimentazione sono tutte concentrate vicino ai contatti, ma non si sente la mancanza di nulla, è un compressore semplice da usare, per certi versi entry level, senza troppe regolazioni, ma allo stesso tempo realizzato per essere di buona qualità.
Ora non ci resta altro da fare che collegarlo tra la Strat di Michele e la nostra fidata Plexi degli anni ’60. La cosa più importante per un compressore è la trasparenza. Quando viene attivato non deve snaturare il suono dello strumento. Lo Spark è abbastanza trasparente e se non si interviene sui controlli in maniera esagerata lascia intatta la voce della chitarra.
A differenza di altri compressori con più controlli, utilizzare il Mooer è semplice da utilizzare. Una volta scelta la quantità di compressione, basterà scegliere l’attacco in funzione di quello che andremo a suonare, più veloce per una ritmica funk o più lento per un arpeggio che ha bisogno di un po’ di sostegno.
Il Mooer si è comportato bene, meglio per certi aspetti di altri pedali della stessa fascia di prezzo. La funzione bright, inoltre, permette di avere un’arma in più quando si vuole intervenire sull’eq dello strumento dando un tocco di brillantezza, una feature gradita, sicuramente.
Con i suoi 80 euro circa il Mooer si pone in una fascia di prezzo abbastanza affollata. Le dimensioni ultra compatte, però, gli danno una marcia in più, soprattutto per chi magari non utilizza spesso il compressore e quindi non vuole destinargli troppo spazio in pedaliera. È un pedalino piccolo che si è difeso bene e che sicuramente può soddisfare sia chi sta per acquistare il suo primo compressore, sia chi ne ha bisogno ma non vuole fare un investimento esagerato.
Mooer è un marchio distribuito in Italia da Backline