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Perché le chitarre hanno livelli di output così diversi
Perché le chitarre hanno livelli di output così diversi
di [user #42234] - pubblicato il

Può capitare che due chitarre elettriche abbiano livelli d'uscita molto diversi tra loro e non sempre si può chiudere la questione incolpando pickup ad alto e basso output. Ecco cosa potrebbe concorrere a generare volumi diversi in chitarre apparentemente simili.
Ho un dubbio che mi assilla da un po'.
Ho varie chitarre e, quando vado a utilizzarle, noto che i volumi sono diversi. Le mie chitarre principali sono una PRS Custom 22, una Telecaster con EMG T Set e una Stratocaster American Standard uscita di fabbrica con i Fat 50's.
Il volume che esce fuori dai Fat 50's è molto più basso del volume della PRS. Voi mi direte che è normale dato che ha gli humbucker, però questa differenza abissale di suono non la trovo con un'altra Stratocaster con i Texas Special.
Sul sito Fender sono andato a dare un'occhiata e ho notato che i valori della resistenza e dell'induttanza dei pickup è diversa: nei Texas Special i valori sono maggiori. Poi ho dato un'occhiata a Lindy Fralin e ho notato un modello definito "high output" dove questi valori sono ancora più alti. Ritornando al sito Fender, gli Hot Noiseless hanno i valori ancora più alti dei Lindy Fralin.

Questo vuol dire che se volessi cambiare i pickup sulla mia Stratocaster con i Fat 50's dovrei scegliere dei ricambi con resistenza e induttanza maggiori per colmare il gap di volume?
Cioè, maggiore è la resistenza o l'induttanza e maggiore è il volume del pickup?
Grazie a tutti in anticipo.

Perché le chitarre hanno livelli di output così diversi

Risponde Luca Villani di I-Spira Pickup: la situazione non è proprio così semplice. Per capire quindi per quale motivo le due Stratocaster in tuo possesso abbiano livello di uscita differente occorre analizzare parecchi parametri che interagiscono tra loro, prima di poter concludere che la causa siano unicamente i due diversi set di single coil, motivazione che pure resta plausibile.
Numero di spire, caratteristiche del magnete, rigidità dello strumento, distanza dei pickup dalle corde, massa e composizione chimica delle stesse... Un insieme di elementi fa sì che, da una parte, cambiando pickup si possa guadagnare o perdere volume, ma dall'altra che strumenti diversi (o regolati diversamente) possano generare segnali di livello differente pur con gli stessi pickup montati.

Sintetizzando, possiamo concludere che nessun parametro di un pickup, preso singolarmente, dà garanzie che il livello di uscita sia in assoluto maggiore di quello di un altro che tale valore dichiara più basso, ma che a parità di struttura e regolazioni, una bobina più avvolta accoppiata a un magnete più potente è certamente in grado di generare un segnale più consistente.
La resa finale dipende dall'interazione del pickup con i parametri precedentemente citati.
chitarre elettriche elettronica pickup
Link utili
I-Spira Pickup
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di Oblio utente non più registrato
commento del 22/05/2016 ore 12:20:01
Approfitto dell'argomento per rilanciare con una domanda al sig. Villani!!
Tenendo conto di tutte le variabili in generale ....ma a filo grosso ( mi riferisco a hot e masse in generale ) corrisponde un output maggiore o e' inversamente proporzionale e infine.. il filo di rame stagnato conduce di piu'? Grazie anticipate !
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di vicky utente non più registrato
commento del 23/05/2016 ore 09:08:11
se intendi i fili di cablaggio tra p.u. e potenziometri sono tutte leggende metropolitane.
Non ho ancora trovato nessuno che strumenti e misurazioni alla mano abbia dimostrato che agli effetti del suono il filo grosso sia migliore rispetto a quello più sottile (o viceversa).... solo demo spannometrici e senza rigore scientifico. Certo 15 cm di filo di sezione più grossa ha un'induttanza più bassa di 15cm di filo sottile, ma stiamo parlando di differenze nell'ordine di qualche uH (microhenry, milionesimi di Henry) quando abbiamo il p.u. che ha induttanze di qualche Henry. E' un po' come avere un camion caricato con due tonnellate di merce e preoccuparsi se il pacchetto da un etto può influire o meno sulle prestazioni del mezzo.
Differenze di microhenry tra un filo e l'altro iniziano ad essere importanti quando lavoriamo sulle alte frequenze ma stiamo parlando di segnali molto lontani dalla banda audio.
La stagnatura del filo in rame è ininfluente: se lo stagno conduceva più del rame avremmo fatto i fili di stagno e non di rame, magari stagno ramato ah ah
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di luvi [user #3191]
commento del 23/05/2016 ore 10:15:18
Concordo con quanto scritto da vicky... :-)
Il segnale che circola negli strumenti elettrici è di entità bassissima e dallo spettro armonico abbastanza limitato. Il circuito è passivo (a parte il caso dei pickup attivi), per cui non ci sono possibilità di ulteriore guadagno rispetto al valore generato dai pickup: si opera semmai a perdere e i nemici da battere, connessi alla componentistica presente ed alla lunghezza del percorso da compiere, si chiamano "effetti capacitivi e resistivi".
Nonostante questo, la sezione dei cavi di uscita delle bobine è più che sufficiente a far passare tale segnale integro, per cui non c'è necessita di sezioni particolari: il classico filo da 0.22 che si usa in elettronica, tenendo i percorsi non più lunghi del necessario, è perfettamente in grado di portare il segnale integro a destinazione ed in ogni caso sezioni superiori non darebbero luogo a livelli di ampiezza più alti.
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di Oblio utente non più registrato
commento del 23/05/2016 ore 13:02:53
Grazie Vichy e' Luvi per il chiarimento ! Mi era' venuto il cruccio ( Ho anche realizzato dei fili con successo devo dire anche se non ho mai potuto valutare in che misura sono peggiori o migliori dei soliti) riscontrando palesi differenze tra i fili chesso' di un paf 57 confrontati a quelli di un JB SD che pur essendo quattro rimane il fatto che anche nella configurazione standard, le sezioni sono comunque decisamente diverse...
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di luvi [user #3191]
commento del 23/05/2016 ore 14:42:43
E' che il '57 si porta appresso il retaggio degli anni '50, epoca nella quale Gibson utilizzava il conduttore ricoperto in tessuto nero, con schermatura esterna a maglia intrecciata. Si tratta di scelte legate perlopiù all'iconografia del prodotto in sé, piuttosto che a necessità di carattere funzionale... :-)
Rispondi
di Oblio utente non più registrato
commento del 23/05/2016 ore 18:13:51
Grazie Luvi per avermi disincantato dal misticismo del filo !! :D ;)
Rispondi
di JFP73 utente non più registrato
commento del 22/05/2016 ore 12:34:24
Hai notato differenze tra le due strato suonandole da spento?
Rispondi
di Inglese [user #31999]
commento del 22/05/2016 ore 14:15:39
Complimenti al sig. Villani per la risposta tecnicamente precisa, chiara, sincera e non autoreferenziale.
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 23/05/2016 ore 14:43:43
Grazie! :-)
Rispondi
di antoniorush1986 [user #42234]
commento del 22/05/2016 ore 16:27:00
In realtà là strato con Texas special è più leggera, Xo il volume da spenta è maggiore in quella con i fat 50, comunque ho provato una strano la jeff beck con gli hot noisless, sembra che il suono strato venga un po' snaturato...
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 23/05/2016 ore 02:21:40
A quello che ha scritto il buon Luvi aggiungerei che un'altra componente nel volume e' la risultante della combinazione ponte/legni/assemblaggio: ci sono chitarre che mettono la corda nelle condizioni di produrre maggior volume rispetto ad altre.
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 23/05/2016 ore 10:28:31
Assolutamente d'accordo.
Avevo racchiuso e sottinteso questo insieme di elementi nel concetto di "rigidità dello strumento"... :-)
Rispondi
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