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Yamaha FG180-50th per festeggiare al meglio
Yamaha FG180-50th per festeggiare al meglio
di [user #16167] - pubblicato il

Prodotta in soli 500 esemplari in tutto il mondo la FG180 è una dreadnought in serie limitatissima, per festeggiare al meglio il mezzo secolo passato dalla prima folk prodotta nel ’66 dalla casa dei tre diapason. L’abbiamo provata da Lucky Music con Paolo Antoniazzi.
Quando passati i cinquanta anni i prodotti di un’azienda sono ancora tra i più venduti vuol dire che la strada intrapresa era quella giusta. La FG180 raggiunge un traguardo importante e lo fa con il look classico che l’ha da sempre contraddistinta. In Giappone però non hanno lesinato sulle novità e, infatti, la dreadnought, pur essendo simile all’originale nell’aspetto nasconde delle chicche da top di gamma.

Si comincia dal top, realizzato in abete Sitka e trattato con il sistema A.R.E. acronimo di Acoustic Resonance Enhancement. Questo trattamento, sviluppato da Yamaha negli anni ’90 è frutto di una lunga ricerca sui violini di inizio secolo scorso, dotati di una resa acustica pazzesca. In sostanza i legni vengono sottoposti a un processo di invecchiamento realizzato tramite l’aumento di pressione e umidità in un cilindro. Questo velocizza il processo di stagionatura, garantendo un risultato eccezionale. All’A.R.E si aggiunge il nuovissimo bracing scalloped, leggerissimo e resistente che permette al top di vibrare senza impedimenti, mantenendo intatta però la resistenza necessaria per non cedere sotto sforzo. 

Yamaha FG180-50th per festeggiare al meglio

Come il top anche fasce e fondo sono realizzate in legni massello, nello specifico si tratta di due bellissimi pezzi di mogano che fanno il paio con il manico, realizzato nello stesso legno. Su questo è incollata una tastiera in palissandro a venti tasti con l’attacco al 14esimo.

Oltre al battipenna identico a quello montato cinquanta anni fa e le meccaniche open gear non resta molto da dire riguardo la FG180. Dobbiamo solo imbracciarla e cominciare a suonarla. Il colore arancio della tavola ci fa pensare di avere tra le mani uno strumento davvero datato, così come il manico bello cicciotto. La Yamaha è ben bilanciata e molto leggera, nonostante le forme generose. Quello che colpisce di più è sicuramente la potenza, il volume che scaturisce dalla buca. Con una botta di basse che spinge e si fa valere con prepotenza su tutto. La brillantezza però non le manca. I cantini non mancano all’appello e si fanno percepire con chiarezza senza però diventare eccessivamente metallici.

Dà del suo meglio quando si prende un plettro e si fa un po’ di strumming, ma anche con le dita non è niente male. La dinamica è il suo forte, anche sfiorando le corde il sound che scaturisce è uno spettacolo.


La FG180 è davvero uno strumento che ci ha lasciato piacevolmente colpiti, soprattutto quando leggendo il cartellino del prezzo leggiamo che si attesta sui 780 euro, completo di custodia rigida. Per quello che arriva alle nostre orecchie, unito al fatto che è una serie limitatissima è un prezzo perfettamente allineato alle aspettative. Yamaha spesso sulle acustiche è una garanzia e con la FG180 ce ne ha dato la conferma. 

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di schecter [user #12337]
commento del 17/05/2016 ore 09:09:0
Ecco, queste sono le chitarre su cui puntare, qualita' a prezzi giusti .
Possiedo una Yamaha Fg 345 da ben oltre 30 anni e suona alla pari di una martin d28, vi assicuro che non ha proprio nulla da invidiare a una d28, se non il nome, che fa lievitare il prezzo in maniera esagerata. Si va bene e' made in Taiwan, non ha il fascino del made in U.S.A. ma la qualita' c'e', si vede e si sente . Poi evidentemente ognuno di noi spende i propri soldi come crede ma nessuno e' mai riuscito a spiegarmi come fa una chitarra, comunque fatta di legno ad arrivare a costare 4/5 mila euro e anche oltre .
Se una di "media" qualita' suona gia' piu' che bene credo che non abbia senso spendere solo per il nome sulla paletta .
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di irmo [user #17391]
commento del 17/05/2016 ore 10:25:01
Ho una FG 140 made in Japan , comprata d'occasione nel 73 ( nel senso che era esposta in vetrina da quasi 2 anni ), pagata scontata 60 mila lire. Diversa da quella del video solo per le chiavette delle meccaniche in plastica anziche' metalliche. Ritastata 8 o 10 anni fa e sostituito meccaniche. Il tempo gli ha dato un suono spettacolare in tutte le gamme di frequenze.
Ho trovato un suono che si avvicina abbastanza solo su Gibson SJ 200 ( oltre 3000 Euro )
Ne vado davvero fiero.
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di schecter [user #12337]
commento del 17/05/2016 ore 10:47:19
"Ne vado davvero fiero", e fai bene !
sono strumenti che suonano piu' che bene, che durano nel tempo . Ovviamente con l'esperienza e qualche piccolo accorgimento si possono apportare anche delle migliorie, io per esempio ho cambiato dopo circa 20 anni, il capotasto, il traversino del ponte i piroli (il tutto per circa 20 Euro) in tusq e il suono e' divenuto ancora piu' ricco, armonioso e brillante. Col tempo dopo tante prove ho trovato le corde giuste, aumentato il calibro a 0.012/0.053 ma vanno bene anche le 0.011/0.052. Le migliori ? ADAMAS P.b. e J. Pearse , settaggio non troppo basso non e' una chitarra elettrica e ha bisogno di vibrare per dare il meglio di se e lo ha sempre fatto . Ciao
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di JoeManganese [user #43736]
commento del 17/05/2016 ore 11:20:01
Provata da Prina a Milano due settimane fa. Ha un suono incredibile. A fianco di una bella Larrivee la yamaha brillava di luce propria ad un terzo del costo.
Ma per dirla tutta oltre al suono eccezionale la chitarra di per se è fatta come l originale ed è orrenda. Dico orrenda.
Rispondi
di schecter [user #12337]
commento del 17/05/2016 ore 11:31:52
Orrenda? in che senso?
da quello che vedo in foto e video e' una classica folk, certo andrebbe provata ma non vedo nulla di orrendo .
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di JoeManganese [user #43736]
commento del 17/05/2016 ore 11:59:25
Si hai ragione, nella foto c'è un modello che non è quello da me provato. Il quale era eccezionale come suono ma senza binding sul manico, molto scura, e invero troppo spartana. Mi ricorda la chitarre di fascia bassissima che si acquistavano negli anni passati, un controsenso perchè quella Yamaha le Taylor e le Martin se le mangiava a colazione. E un manico .. un manico..
MI pare strano abbiano fatto modelli diversi, ma può essere.
Comunque, anche se brutta, io un pensiero dato il prezzo ce lo sto facendo.
Solo che sono in trepidante attesa della TransAcustic da provare. Per dire, la Yamaha non scherza.
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di schecter [user #12337]
commento del 17/05/2016 ore 12:17:54
TransAcustic ? questa e' una chitarra innovativa che incorpora un sistema che produce reverbero e chorus senza nessun amplificatore. E' un altro passo nella storia (si vedra' tra qualche anno) fatto da Yamaha . La chitarra di cui in discussione invece e' un rifacimento di cio' che e' gia' storia . A te la scelta.
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di Claudio80 [user #27043]
commento del 18/05/2016 ore 14:04:59
Mi è sempre piaciuta tantissimo, e mi sento profondamente colpito da una sindrome GAS...
Rispondi
di Dighe [user #47231]
commento del 14/12/2022 ore 13:02:37
Da sempre restio a comprare prodotti costruiti in oriente....devo dire che le Yamaha sono forse le migliori come rapporto qualità/prezzo....ho una semplicissima FG800 che suona come chitarre che costano 10 volte tanto. Tra i prodotti orientali ne salvo tre....Yamaha in primis....uno scalino piu' sotto Takamine g series e le nuove D'angelico.....
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