| advertorial di redazione [user #116] - pubblicato il 05 settembre 2017 ore 07:30
Abbiamo provato nell’acoustic room di Lucky Music la nuovissima AVC9, un’acustica Grand Concert che si avvale della tecnologia Thermo Aged che invecchia i top artificialmente. L’abbiamo provata con Paolo Antoniazzi ed ecco il risultato.
La AVC fa parte della serie Artwood Vintage, realizzata con la moderna tecnologia Thermo Aged. Questa non è altro che un processo di torrefazione a cui vengono sottoposti i top pre-lavorati. Questo permette alla maggior parte dell’acqua contenuta all’interno delle fibre di evaporare, in maniera graduale e delicata, grazie alla pressione, avviando così un processo di invecchiamento che altrimenti richiederebbe anni. Ibanez non è la prima ad avvalersi di simili lavorazioni, anche Yamaha ha messo a punto un suo procedimento come sulla LL6 ARE che abbiamo testato qualche tempo fa (https://www.accordo.it/article/viewPub/88657). L’invecchiamento permette al top di aumentare la sua leggerezza e la sua capacità di vibrare ed entrare in risonanza. Questo si traduce in un suono più articolato e ricco di armoniche. Questo quello che possiamo dire sulla carta, prima di mettere alla prova la AVC con plettro e accordi.
È una Gran Concert interamente realizzata in mogano, di cui solo il top e il bracing in abete Thermo Aged. Il manico è a 20 tasti, con attacco al 14esimo e un profilo soft V molto sottile. Sulla paletta troviamo delle meccaniche open gear molto belle da vedere e anche precise nell’utilizzo. Ponte e capotasto sono in osso e con il loro colorito avorio si intonano alla perfezione con le linee semplici e aggraziate della rosetta e del ponte in palissandro come la tastiera.
Oltre al battipenna tartarugato e gli Advanced Ibanez Bridge Pins non ci sono altre cose da citare perché la AVC9 non è dotata di sistema di amplificazione, è un’acustica nuda e cruda.
Nonostante un body dalle dimensioni tutt’altro che generose, la Ibanez mostra subito un carattere bello deciso. Spinge forte con un buon volume, aiutato anche dalla botta di medie che scaturisce dalla buca a ogni pennata. Tutto sommato, però, non si riscontra una evidente inferiorità delle basse, che anzi ci sono e anche sufficientemente vigorose. È uno strumento che non presenta una sonorità particolarmente complessa, è una chitarra diretta con un sound bello in faccia. Non sappiamo dire quanto il la cottura del top ne abbia migliorato le prestazioni, però indubbiamente il timbro della Artwood ha il suo perché.
La Ibanez AVC9 è un’acustica con un prezzo che si aggira intorno ai 450 euro, cifra però che è ben compensata dalla fattura e dalla voce che abbiamo avuto modo di sentire durante la prova. Certo con un sistema di amplificazione sarebbe stata ancora più completa. È un’acustica pura, leggera e ben bilanciata, che saprà farsi apprezzare sicuramente anche da chi è alle prime armi grazie al manico sottile e all’action molto bassa.