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Musica live: come trovare le date
Musica live: come trovare le date
di [user #116] - pubblicato il

Non importa quanto un musicista o una band siano bravi o preparati in senso assoluto. La capacità di trovare le date, costruirsi un circuito di contatti e locali pronti ad ospitare la propria proposta musicale, mette in gioco una serie di competenze e sensibilità che interessano in minima parte la musica. Ed è importante prenderne atto: perché un musicista burbero, pasticcione sui social e poco intraprendente, per quanto mirabile strumento alla mano, rischierà di suonare pochissimo live. Per questo, ecco cinque suggerimenti per approcciare in maniera fresca, sensata e attuale il tema delicato della ricerca delle date.

La lista di consigli per trovare date suggerita dalle nostre nuove amiche CapGirls non sarà utle solo ai musicisti più giovani e meno sgamati che devono iniziare la gavetta e conquistare a fatica spazio autorevolezza nella scena live; crediamo sarà preziosa anche per musicisti più esperti che per anni hanno fatto i session man o i membri di gruppi o artisti già avviati, realtà in cui dovevano preoccuparsi solo di suonare. Quando per questi musicisti arriva il momento di intraprendere un progetto personale (sia anche di sole cover) che decidono di portare  live, per la prima volta dovranno confrontarsi con gestori di locali, promozione, social...scoprendosi, magari, dei totali imbranati.



Le CapGirls, Giulia e Ilenia, sono un duo acustico brillante e spassoso che suona d'appertutto e realizza dei video divertenti.
La abbiamo invitate su Accordo per portare un po' del loro estro e dire la loro su tanti argomenti legati alla musica live. Conosciamole meglio.


Presentatevi nominando i tre dischi che vi rappresentano di più...
 Scegliendo tre dischi che piacciono molto ad entrambe possiamo citare "Born this way" di Lady Gaga (già!), "All we know of heaven, all we need of hell" dei PVRIS e "Black Widow" degli In This Moment. Come si può ben vedere a entrambe piace molto spaziare con i generi, dal pop fino al metal, l'importante è che la musica sia sempre stimolante e appassionante.

Come mai la scelta di un duo, piuttosto che una formazione tradizionale da band?
Perché ci siamo trovate particolarmente bene solo tra noi due. Avevamo già suonato assieme in una band anni fa e abbiamo iniziato questo nuovo progetto solo nel 2017: abbiamo scoperto di trovarci sulla stessa linea d'onda, cosa per nulla scontata nell'ambito musicale e per questo abbiamo scelto di mantenere questa formazione (sfruttando anche l'aspetto particolare del duo rispetto alla band).

Musica live: come trovare le date

Descriveteci il vostro live set ...
Col nostro live set ci siamo dovute adattare a diverse esigenze, in primis abbiamo dovuto tenere conto che la batteria è uno strumento con un volume impegnativo da gestire, per cui abbiamo optato per una formazione in acustico: Giulia canta e suona la chitarra acustica, per la voce usa il pedale VoiceLive 2 della TC Helicon (che permette di ottenere armonizzazioni, cori e compressione) mentre per la chitarra usa il pedale Octaver della Boss (ottenendo quindi una doppia nota, la prima che corrisponde a quella suonata e la seconda che viene ribassata di un'ottava, in modo da ottenere un suono quanto più completo possibile). Ilenia fa i cori e suona la batteria (per l'esattezza si tratta dell'Alesis SamplePad Pro, un pad elettronico che ci permette di ottenere un'ampia gamma di suoni).

Com'è il vostro repertorio?
Abbiamo studiato il nostro repertorio in modo da selezionare le canzoni più belle del pop e del rock: nel giro di due ore passiamo da Lady Gaga e Britney Spears a Johnny Cash, Led Zeppelin, Imagine Dragons. È un repertorio studiato per non annoiare, ma anche per sdrammatizzare in alcuni momenti.

Di cosa ci parlerete qui su Accordo?
Parleremo dei nostri "Tips & Tricks" per i concerti live, quindi partendo dal come trovare le date in modo autonomo fino ai suggerimenti più pratici per quanto riguarda l'arrangiamento delle canzoni e relativi consigli sulla strumentazione da utilizzare.

Quando vi togliete cappello e superpoteri da CapGirls, nella vita di tutti i giorni, che fate?
Giulia attualmente lavora in un'azienda di stampa digitale, ma appena finisce l'orario di lavoro corre a casa per dedicarsi alla musica: vorrebbe, in un futuro non troppo lontano, trasformare la sua passione nel suo lavoro principale. Ilenia ha quasi finito il corso magistrale in storia dell'arte, a breve conseguirà la laurea e, nel caso non dovesse riuscire a far diventare la musica il suo lavoro, le piacerebbe trovare impiego all'interno di un museo.

Musica live: come trovare le date
CapGirls chitarra acustica musica live
Link utili
Il canale Youtube delle CapGirls
La pagina delle CapGirls
Ascolti consigliati sul canale Spotify di ACCORDO
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di francesco72 [user #31226]
commento del 19/02/2019 ore 17:26:31
Non vorrei sembrare prevenuto, ma temo che i consigli di un duo di belle ragazze quasi acustico potrebbero non calzare proprio a pennello per la maggior parte delle band. Penso ad una canonica band di quattro/cinque elementi. Sembra una sciocchezza, ma già la questione degli spazi e del volume (lo scrivono anche le giovani) non è indifferente. Non parliamo poi dei generi: per qualche mese ho suonato in un gruppo industrial: o festival di genere o nada de nada. Insomma, vedremo, ma magari prendere a paradigma qualcosa di più comune come band, forse poteva essere più interessante?
Ciao
Rispondi
di c9 utente non più registrato
commento del 19/02/2019 ore 17:52:49
Da un pò di tempo a questa parte il duo acustico va tantissimo... tipicamente donna alla voce e uomo alla chitarra, li vedo molto ad aperitivi, spazi estivi, matrimoni ecc. ecc.
Suonano e cantano un pò tutti gli stessi pezzi, anche 30-40 a serata, magari in 2/3 set.
Sono l'evoluzione naturale delle cover band.
Rispondi
di Carrera [user #31493]
commento del 19/02/2019 ore 17:58:05
Che simpatiche! Le seguirò con curiosità...e sapete che dico?
Il consiglio più grande lo dicono senza dirlo.
Con il loro essere in due...perchè oggi se si vuole suonare bisogna essere consapevoli che i locali cercano soluzioni snelle e se si vuole avere live bisogna proporre situazioni che si vendono e fanno facilmente: tipo loro, in due...pronti, via! E anche sul cachet si possono fare miracoli.

Se poi uno vuol fare il super gruppo prog da 7 elementi ottimo! Ma non si stupisca di fare 3 date l'anno. :-(
Rispondi
di spillo91 [user #17528]
commento del 19/02/2019 ore 18:05:15
I gruppi che suonano nient'altro che cover(per quanti siano i componenti) si limitano a fare intrattenimento, animazione per aperitivi e matrimoni. Non c'è nulla di male. Ma fare musica è un'altra cosa.
Suonare qualcosa scritto da te è qualcosa di trascendente, che va oltre l'intrattenimento. Qualunque cosa sia.
Meglio un gruppo che fa musica propria, anche se non particolarmente originale, piuttosto che 100 cover band.

Rispondi
di 7cordista utente non più registrato
commento del 19/02/2019 ore 19:57:24
92 minuti di applausi. Fa piacere vedere che c'é gente che la pensa come me.
Rispondi
di c9 utente non più registrato
commento del 19/02/2019 ore 21:53:3
È ovvio... Tieni conto però che nn tutti hanno il tempo di scrivere un repertorio originale con tutto quello che ne consegue.
Ci sono cover band molto interessanti e gruppi che fanno musica originale che fa pena.
La verità secondo le sta nel mezzo: chi sa suonare bene e chi no.
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 20/02/2019 ore 01:05:14
Meglio un gruppo che suona musica bella di qualcun'altro, che un gruppo che suona roba brutta propria. Che di roba brutta in giro ce n'è anche troppa
Rispondi
di lolloguitar [user #48123]
commento del 20/02/2019 ore 20:22:29
concordo!!! in giro ci sono davvero troppi musicisti che si sentono in grado di comporre ma poi fanno delle cagate pazzesche! non solo non sono capaci tecnicamente (e qui posso anche sorvolare quando c'è uno stile proprio, un proprio sound) ma anche i cantanti non sono adatti a quello che cantano! certe volte mi viene il dubbio che non si siano mai ascoltati! poi con quella strafottenza di chi è convinto di essere il nuovo jim morrison e sono gli altri che non capiscono niente di musica!
nella vita c'è chi è capace a comporre e chi è bene che si limiti ad eseguire! come del resto in tutte le grandi band del passato...
e poi scusatemi ma basta con questa cosa dell'esprimersi con la musica perchè mi fa sentire meglio... se il risultato fa schifo meglio che ti esprimi in casa tua... i gestori dei locali dovrebbero fare anche un po' di selezione e non scegliere il gruppo più economico!
Rispondi
di irmo [user #17391]
commento del 24/02/2019 ore 10:23:5
Concordo, troppa gente si riempie la bocca per dire " facciamo musica nostra " poi, nel migliore dei casi
copiano e pure malamente questo o quel grande gruppo del passato, che tristezza. Molto meglio suonare bene o almeno provarci bella musica di altri, magari intercalando brani arcinoti ad altri meno conosciuti, solo così si riesce a tener viva l'attenzione di un pubblico spesso distratto che spesso nel locale entra principalmente per bere una birra far quattro chiacchere e tirare tardi.
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 22/02/2019 ore 13:00:28
esatto
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 19/02/2019 ore 18:13:58
Ciao Giulia, mia figlia Giulia (come te), si è laureata magistrale in storia medioevale nel marzo 2017, materia che ama, siamo entrambi iscritti ad una società bolognese (I VAI) di ricostruzione storica (lei spada e io arco), ci ha provato ad entrare nei musei, e Bologna è la città più medioevale al mondo ma … i musei statali non fanno concorsi da almeno 10 anni, quelli universitari non hanno soldi né dipendenti, sfruttano il Servizio Civile, Giulia l'ha fatto a gratis, senza neanche contributi figurativi per un anno, da settembre 2017 a settembre 2018, figurati che con tre lingue ha pure fatto spesso da interprete, anche al Console americano, ma niente, sfruttano poi le ore dovute dagli studenti e se proprio non ce la fanno usano occasionalmente persone di cooperative, il direttore di solito è un professore universitario che ha questa carica ad honorem, senza retribuzione. Poi ci sono le Fondazioni Bancarie, ma lì per entrare devi conoscere … bene… qualcuno, poi puoi non sapere niente in materia. Chiediti perché in Italia i musei sono messi come sono. E' meglio che continui con la musica, se ti ci ritrovi … oppure altro. Ciao Paul.
Rispondi
di Quick utente non più registrato
commento del 19/02/2019 ore 21:51:08
Simpatiche.
Rispondi
di FilippoCrafter [user #49418]
commento del 19/02/2019 ore 22:35:18
Leggendo certi commenti sotto a questo articolo si capisce perchè suonare e farti notare stia diventando sempre più difficile.
Uno si mette a fare ciò che ama e che lo appassiona, ottiene dei risultati, e poi si ritrova quello che ha la verità in tasca, e che la tira fuori per mostrarla a tutti i poveri scemi come me attraverso certi moralismi fatti e sputati come quelli contro le coverband, creati dai ''true'' come loro che invece di incoraggiare i propri ''colleghi'' o aiutarli attraverso feedback costruttivi perdono tempo a cercare di sminuire.
Cioè, qui sotto c'è il commento di un maestro di vita che spiega cos'è fare musica e cosa non lo è. Come se ad uno che si diverte suonando potesse servire la sua definizione di fare musica. Come se ci fosse superiorità artistica nel suonare una canzone o l'altra. Senza poi aver fatto una minima ricerca sull'internet per scoprire che queste due hanno già composto musica propria!! E c'è pure il genio che va a fare 92 minuti applausi. Se magari conosceste queste due ragazze, se fossero due vostre amiche che si impegnano da tanto, e che ci mettono l'anima per fare ciò che le appassiona gli scrivereste un semplice incoraggiamento.
Anche io ho composto tanta musica, e ho fatto fatica a trovare spazio nella scena musicale a causa del fatto che a nessuno fregasse praticamente una tega del mio genere da sfigati-nerd-convinti, ma cristo, non è che vado a sminuire chi ce la fa solo perchè intraprende direzioni artistiche più facili da giudicare. Mica mi fa sentire superiore.. E' tanto difficile tirare fuori un pò di empatia? Un semplice ''Brave ragazze!''? Secondo me sono brave, e l'articolo sarà interessante per un mare di gente.
Rispondi
di talpa [user #1842]
commento del 20/02/2019 ore 06:07:16
Lungi da me da fare il maestro di vita, ma nei miei pochi 20 anni di musica live, ho visto passare l'attenzione dei locali, dalla musica inedita, alle cover band, ai tributi. Ora questo solo per dire, che necessariamente bisogna distinguere, chi fa musica per soldi e chi la fa per pura necessità espressiva. Nel primo caso, bisogna adattarsi alle esigenze, suonare il più vicino possibile a casa ed avere magari 3/4 formazioni diverse e non mi dite, inserisco i miei inediti in mezzo alle cover, perché non ve li cachera nessuno, più o meno. Chi fa musica propria, perché ha necessità espressive, se bravo e costante uscirà fuori, ci sono tante band che si fanno un mazzo e suonano tanto, in giro per l'Italia ed anche fuori e poco importa di fare 80 date l'anno tutte nel raggio di 50 km. I consigli di queste ragazze sono la base per tutti, poi sta a noi differenziarsi e capire che "musicista" essere e seguire una delle due strade.
Rispondi
di ovinda [user #46688]
commento del 20/02/2019 ore 06:51:20
Salvo rari casi, che senso ha ancora cercare di suonare nei locali? Ormai è una gara a chi si fa pagare meno pur di fare la seratina, e se non fai da portagente garantendo un numero minimo di spettatori, è proprio inutile proporsi. Ci sono locali molto rinomati a Roma che non pagano nemmeno i costi di trasferta se non si raggiunge un minimo di 100 ingressi. Inoltre la gente non ascolta più quello che si suona, stanno tutti col cellulare in mano a fare altro. È finita un’epoca, i consigli asettici per apparire dinamici, spigliati presso il localaro di turno che non sa nemmeno cosa sia un do maggiore e il massimo della cultura che ha è sapere come si mette sulla piastra un hamburger, rappresentano il livello di sprofondo che ha raggiunto il settore. Farsi le pippe mentali su come presentarsi al localaro di turno e riuscire a strappare la serata “aggratisse, però te fai pubblicità e la seconda consumazione te la paghi da te”. Meglio non suonare proprio, credetemi.
Rispondi
di c9 utente non più registrato
commento del 20/02/2019 ore 10:20:50
Hai perfettamente ragione...
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 20/02/2019 ore 10:22:13
Il dibattito sul suonare live è sempre effervescente, ma a mio parere noi "musicisti" (io della domenica) sbagliamo interlocutore ed azione. Da qualche anno leggo dei problemi che ci porrebbero i gestori dei locali. Però questi devono gestire un'attività commerciale che gli da' il pane per cui è normale che cerchino il miglior profitto o la minor perdita. Certo una miglior cultura musicale di tutti, gestori compresi, aiuterà, però credo anche che se si allentassero i vincoli imposti anche ai locali, ci sarebbero più opportunità per tutti. Penso, ad esempio, ad una Siae fortemente forfettaria, a minori vincoli (assurdi) sulla sicurezza: un palco di 51cm va certificato da uno strutturista (ad esempio), col risultato che se affianco dieci pallets a caso non devo certificare, ma ho una pedana assai meno sicura.
D'altra parte ci sono azioni che anche noi possiamo mettere in campo: suonare sparando nelle orecchie a chi va a mangiare un gelato o una piadina come si fosse a Donington non è una grande idea, iniziare i concerti alle 22 è una sciocchezza pazzesca ed incontra vincoli sulla diffusione del rumore molto maggiori che non iniziare alle 20. Insomma, a mio parere, ben vengano i consigli di tutti, ma con la volontà di individuare e risolvere insieme le problematiche.
Ciao
Rispondi
di swing [user #1906]
commento del 20/02/2019 ore 11:22:13
Questo è il commento che mi è piaciuto di più. Potrei aggiungere che noto spesso, nei pochi localini dove suonano le band di non professionisti, magari tanta gente che arriva al locale perché quella sera c'è un po' di casino, e su 50 persone meno di 10 sono interessate a quello che avviene sul palco, certo al gestore non interessa se la gente è li per la musica, basta vendere birre... però l'interesse mostrato per la musica rende la cosa un po' triste.
Rispondi
di Dinamite bla [user #35249]
commento del 20/02/2019 ore 11:34:38
La vera Musica dal vivo è una candela che sta per spegnersi.
La situazione è tragica su tutti i fronti. Principalmente sul piano della cultura popolare: siamo nel peggior periodo della storia della musica, la gente non capisce veramente nulla, e chiede i brani che ormai le ignobili radio passano di continuo.
La musica non è più uno strumento di comunicazione, o per esprimere dei sentimenti o sensazioni. E' diventata un contorno allo sballo, alla maleducazione e alla morale che ormai non esiste più.
Questo si riflette nella richiesta dei locali, per cui 'noi' musicisti siamo solo una voce del budget.
"meno siete meno mi costate", "portare gente", "cover band" sono le parole chiave che hanno ucciso la musica live.
Il risultato è che la qualità ormai è morta.. oppure se sei fortunato puoi avere spazio per chi vive di rimpianti dei più noti artisti o gruppi italiani, ti metti una parrucca, imiti il modo di cantare, e vai a fare il pagliaccio imitatore di qualche decaduta rock star italiana.
Rispondi
di tramboost utente non più registrato
commento del 20/02/2019 ore 14:16:01
se posso incoraggiare in qualche modo le ragazze, io ho trovato per caso in ferie 2 anni fa un duo al femminile, che mentre ero a passeggio con donna e figlio di appena 2 mesi, ci siamo imbattuti a sentire queste 2 bravissime performe, che non erano solo brave nel cantato ma avevano curato gli arrangiamenti in maniera deliziosa poi ho scoperto + avanti che avevano partecipato anche a show televisivi come ospiti, ve le linko perche meritano vai al link
Rispondi
di scorrazzo [user #37353]
commento del 23/02/2019 ore 03:41:11
Grazie del link


Sarei curioso di sapere cosa ne pensi di un musicista italiano:

POLLIO e del suo album HUMUS ascoltabile su Youtube o spotify

vai al link

Rispondi
di tramboost utente non più registrato
commento del 23/02/2019 ore 11:27:04
ciao Corrado, grazie a te per i link che mi hai mandato su FB.. faccio fatica a darti un parere oggettivo dell'artista che mi hai linkato, perche non ascolto tanto musica italiana dato che non la amo tantissimo, e di conseguenza non me ne intendo e non vorrei fare pessime figure anche perche non sono bravo nel giudicare gli artisti:)
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 20/02/2019 ore 18:00:30
Una settimana fa sono andato ad ascoltare un mio parente, venuto nella mia città, da Ferrara, per suonare in uno dei pochi locali che fanno suonare Live.
Trio, jazz manouche, due chitarre e un violino, il genere è di nicchia (lo so) ma la qualità d'esecuzione era altissima.
Se non fosse stato per noi parenti, non se li considerava NESSUNO.
È una gran tristezza dalle nostre parti.
Io e il mio gruppo siamo in 6, e facciamo pop/rock... puoi mettere in ballo tutti gli accorgimenti che vuoi, ma è molto complicato riuscire a suonare.
Rispondi
di mattconfusion [user #13306]
commento del 22/02/2019 ore 09:59:
Mi aggiungo al dibattito. Premetto che ho sempre fatto musica mia, e che il genere di impostazione che propongono le due ragazze - pur brave, preparate, eccetera - mi lascia un po' indifferente, anche se sicuramente è quello che va nei locali.

Io personalmente ho molto ridotto le mie aspettative e le mie esibizioni live: meglio pochissime in situazioni che mi piacciono piuttosto che il sangue cattivo che ti fai tante volte.

I locali sono sempre meno e a volte durano poco. Se si fa un genere acustico - io suono da solo - a sto punto gli house concert sono una valida alternativa.

Può sembrare un ripiego ma è generalmente appagante, si fa musica senza effetti e senza fronzoli - ci sei tu e lo strumento, e BASTA - e hai l'attenzione della gente e la possibilità di fare una serata che viene ricordata.
Rispondi
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