Ginevra Costantini Negri: quando i sacrifici non pesano
di redazione [user #116] - pubblicato il 16 maggio 2019 ore 18:30
La giovane pianista, 18 anni, è stata recentemente insignita del titolo di Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella per il suo impegno nella diffusione della cultura pianistica. L'abbiamo incontrata in occasione della presentazione di Piano City Milano che si svolgerà dal 17 al 19 maggio 2019. Ginevra si esibirà
Che emozioni ti suscita il fatto che un’intera città, grande e importante come Milano, celebri la musica proprio attraverso il tuo strumento, il pianoforte, in una manifestazione “Milano Piano City” in cui questo è assolutamente protagonista?
Sicuramente una gioia indescrivibile vedere che la propria città promuova un manifestazione cosi bella. Una città vivace come Milano permette la visibilità e permette a tanti ragazzi di partecipare e alzare il livello dei partecipanti. Permette ai giovani di fare esperienze bellissime, raramente capita di avere un pubblico così numeroso, ricordo di un mio concerto ai giardini di Palestro in cui parteciparono 250 persone. Piano City offre la possibilità di esibirsi anche ai più piccoli, che solitamente si esibiscono ai concorsi e non ai concerti, che invece sono momenti importanti per la formazione di un giovane pianista che deve avere la possibilità di entrare in contatto con il pubblico e quindi capire i suoi gusti e in base a quelli scegliere il programma migliore.
A 10 anni hai suonato alla Carnegie Hall di New York. Hai quindi iniziato davvero piccolissima. Qual è il primo ricordo che hai della musica e del pianoforte?
Qualche giorno prima ho suonato davanti a Lang Lang a Roma e quello forse è il primo ricordo netto della mia carriera musicale. È stata la prima volta in cui si sentivano l'emozione e la pressione. L'emozione di essere davanti a lui è stata grandissima, soprattutto per una bambina di dieci anni. Quella alla Carnegie Hall è stata una esperienza indescrivibile ma l'ho vissuta con più serenità perchè i bambini non molto si rendono conto dell'importanza dei concerti e concorsi che affrontano. Non mi rirdo quasi niente, ero la prima ad esibirmi, il pianoforte era meraviglioso, ricordo il mio nome pronunciato all'americana dal presentatore.
Quali sono i sacrifici più grandi che hai fatto per la musica e al contempo i doni più belli che la musica ha dato alla tua persona, vita e carattere?
I sacrifici diciamo che non sono importantissimi, sono sacrifici che posson dispiacere a un giovane che ha ancora voglia di giocare e divertirsi. Quello a cui ho dovuto rinunciare è lo stare con gli amici, andare a teatro o in vacanza. Anche in vacanza dovevo sempre trovare un posto o del tempo per studiare. Non posso permettermi di non suonare ogni giorno. Ma sono sacrifici che dopo la nomina ad Alfiere della Repubblica rifarei cento volte. È stato emozionante e talmente bello che avremmo chiesto di rifarlo. È stato bello condividere questa esperienza anche con gli altri.
Immaginiamo che qualcuno decida di venirti ad ascoltare alla “Milano Piano City” intenzionato a seguire il più possibile la manifestazione. E immaginiamo che per farlo debba affrontare un lungo viaggio, in auto o in treno. Proponigli tre dischi o artisti da ascoltare per arrivare ispirato e calato nella magia del pianoforte. Dischi che magari hanno segnato e ispirato anche il tuo percorso.
Sicurmente autore che consiglierei è Rossini perchè è ideale per il tema del viaggio. Le sue composizioni sui viaggi sono tante. Altro compositore suggestivo, anzi due perchè hanno uno stile molto vicino, sono Ravel e Debussy. Quando ascolto Debussy rimango immersa nella sua capacità di trasmettere un momento intenso e di un momento anche di pace.