La mia prima chitarra della Crucianelli l'acquistai tardi a Torino da un collega ferroviere ed era una 12 corde non amplificata del modello "Tonemaster" color natural; era l'anno 1975, cioè molto dopo che avevamo scoperto (e comperato) sia le Fender che le Gibson, finalmente conosciute in un periodo a cavallo tra la fine anni 60 ed inizio anni 70. I negozianti di allora non erano molto propensi a spiegarci l'origine del nome della ditta produttrice impresso sugli strumenti, se essa era italiana o straniera, bensì cercavano solo di piazzarteli e basta, intanto fuori dai negozi c'era una fila enorme di ragazzi probabili acquirenti. nel 1968 avevamo già avuto occasione di comperare alcune chitarre, io personalmente un basso semiacustico a goccia, della Elite e non sapevamo che era uno dei marchi utilizzati proprio da Crucianelli, mentre eravamo rimasti perplessi alla vista delle "Spazial" perchè era inconcepibile per noi il fatto che le corde quasi uscissero dal lato superiore del body. Eccovi la "Crucianelli Story" che ho ricavato principalmente da ricerche su Internet: "Ditta fondata nel 1888 a Castelfidardo da Sante Crucianelli, ex-collaboratore di Paolo Soprani ed egli stesso uno dei pionieri dell’industria locale della fisarmonica, però agli inizi degli anni 60, con la crisi del settore, l’azienda modificò la sua produzione in quella delle di chitarre, cosa già fatta dal grande Oliviero Pigini nella sua Eko. A quel tempo venivano ancora usate colorazioni e rivestimenti di origine fisarmonicistica ed entrambi le ditte lo facevano, con in più il fatto che ad ogni nuovo modello di una delle due, l'altra rispondeva con uno suo di caratteristiche simili, cioè la famosa tecnica del "Botta e Risposta" (vedi le EKO 400 dette Ekomaster, le EKO 500 e le Crucianelli Tonemaster marcate Elite del 1962). Però poi le produzioni si diversificarono e mentre la EKO si dedicò principalmente alle acustiche ed elettriche solid body, la Crucianelli si dedicò alle semiacustiche, ma entrambi lavorarono in quel periodo per la inglese VOX, tanto che Oliviero Pigini stava organizzando una fusione nel ramo chitarre, cosa che fu azzerata dall'improvvisa morte dello stesso avvenuta nel 1967. Tra i marchi di appartenenza Crucianelli, oltre al succitato "Elite", c'erano "Elli Sound" (ho avuto un basso clone SG di questo), "Custom Built", alcuni prodotti per Baldwin, VOX ed alcuni per importatori americani, vedi Espana, FH ecc. Rammento che a fine anni 70 ho usato, una solo volta ed in prestito, un basso in occasione di un ricevimento di matrimonio a Santena (TO) perchè il bassista del gruppo di amici meridionali s'era ammalato, un clone Les Paul marcato "Godwin", marchio che pure ne faceva parte. Nel 1965 Piero Crucianelli, in una parte dello stabile che era stata la fabbrica del nonno Sante Crucianelli in via Matteotti, che aveva scommesso tutto sull’elettronica, fondò una ditta, la "ELKA", nome ottenuto da “Elettronica e Kastelfidardo”, che con il suo organo modello Capri ebbe un successo strepitoso tanto che, sul finire degli anni 70, l’azienda, che inizialmente per motivi di progettazione e ricerca, aveva assunto 2 tecnici inglesi, dava lavoro a circa 150 dipendenti. Nel 1989 Piero Crucianelli vendette l'azienda che non durò poi a lungo, infatti nel dicenbre del 2008, in mano ai nuovi propretari, fallì cionvolgendo anche gli altri marchi "Lem" e "Gem". Però anni prima, nel 1971, Mario Crucianelli, in seguito a problemi di origine familiare, era uscito dalla ELKA ed aveva fondato la "CRUMAR" assieme al socio F. Marchetti, che all’epoca produceva trasformatori elettrici (il nome CRUMAR della ditta è il ricavato della fusione delle prime 3 lettere dei loro cognomi, cioè CRUcianelli e MARchetti). Ditta che s'ingandì ancora di più dell'altra arrivando a contare fino a circa 300 dipendenti, suddivisi in 2 laboratori elettronici, più uno meccanico, compreso anche il reparto di produzione; però poi, quando fu realizzato il "BIT ONE", la LEM ne acquisì i diritti di produzione realizzando i suoi "bit 01" e "bit 99", ma la CRUMAR intanto aveva già cessato l'attività di produzione strumenti musicali nel 1986. Io andavo invece a Roland e Logan in quel periodo, però ricordo con piacere uno dei primi organi che potei comperare dato il suo basso costo, un 4 ottave modello Phanter 100 della ELKA, che funzionava anche se alimentavo il suo circuito elettronico con due batterie piatte da 4,5 Vcc collegate in serie, utilizzabile quindi anche in spiaggia .
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