di redazione [user #116] - pubblicato il 09 agosto 2021 ore 10:20
Il KGB Fuzz si adatta a chitarre, bassi e tastiere grazie a regolazioni di fino sull’impedenza, timbrica e con possibilità di trattare separatamente dry e wet.
Suoni grezzi, aggressivi, volutamente sgraziati e “in faccia”. Esiste un preciso filone della chitarra elettrica che vede i suoi maggiori riferimenti in un sottobosco di brand “minori”, meteore che hanno illuminato il cielo nella seconda metà del secolo scorso e che, da alcuni anni, tornano a incuriosire i chitarristi. È il caso di Valco che, sotto la proprietà di Eastwood Guitars, torna ad apporre il suo marchio su prodotti di costruzione moderna ma con tutto il fascino di uno strumento sperimentale degli anni ’50 e ’60.
Il suo KGB Fuzz si rivolge proprio agli albori della distorsione per chitarra, espandendone le sonorità grazie a una serie di controlli e accorgimenti circuitali mirati a fornire una versatilità di tutto riguardo.
Il primo indizio è nel nome dello stompbox. KGB sta per Keys (tastiere), Guitar (chitarra) e Bass (basso), gli strumenti con i quali il fuzz promette di riuscire a dare il meglio di sé.
Un grosso chassis che sembra uscito dritto dalla plancia di un caccia della seconda guerra mondiale si distacca dal classico concetto di fuzz a due o a tre potenziometri e arricchisce la dotazione con selettori rotativi e slider extra.
In alto a destra si può scorgere un piccolo switch per impostare il circuito su strumenti collegati in diretta o su segnali di linea. Accanto a questo, una manopola regola al meglio la risposta sulla base dell’impedenza del segnale in ingresso. Alle diverse impostazioni corrispondono vari gradi di “apertura sonora” e sfumature diverse della stessa pasta generata dall’effetto.
Sulla sinistra, il selettore Voice offre tre posizioni per modellare il timbro su vari livelli di brillantezza e presenza sonora praticando tagli o spinte su determinate bande di frequenza, fino a generare suoni gated compressi e spezzettati, con possibilità di bypassare il filtro e ottenere così in uscita ancora maggiore output e complessità armonica.
In basso, i canonici potenziometri di Fuzz, Tone e Output permettono di regolare con precisione la voce del distorsore.
In aggiunta, uno slider verticale sulla sinistra consente di miscelare il segnale del fuzz con quello pulito, così da recuperare intelligibilità e attacco delle note, o per creare interessanti mix dove una distorsione anche estrema fa giusto da tappeto a una parte clean.
Originale è anche la disposizione delle connessioni, con le prese tutte disposte in alto e rivolte verso il soffitto, sulla parte frontale dello chassis.
Oltre all’alimentazione, all’input e all’uscita regolare, il KGB dispone di un output addizionale che consente di prelevare il segnale dry per trattare individualmente il pulito e il distorto generato dallo stompbox.
Nel presentare al pubblico il KGB Fuzz, Eastwood e Valco hanno sottoposto il pedale a una serie di youtuber. Di seguito, vi proponiamo il video preparato dal canale AndyDemos.
Sul sito ufficiale, il KGB Fuzz può essere visto, approfondito e acquistato direttamente a questo link.