I riverberi “gated” anni ’80 nel CBX di Catalinbread
di redazione [user #116] - pubblicato il 21 ottobre 2023 ore 08:00
Il CBX Gated Reverb ricrea l’effetto di riverbero “mozzato” da un noise gate che ha definito il sound degli anni ’80, da Phil Collins a Bruce Springsteen. Tutto, in uno stompbox pensato per i chitarristi.
Per decenni, lo studio di registrazione è stato fucina di sperimentazioni folli, culla di effetti oggi dati quasi per scontato, ma che nella metà del secolo scorso prendevano vita in modo quasi casuale, sotto le dita di ingegneri pronti a strapazzare nastri, collegare rack in modi imprevedibili.
Il cosiddetto riverbero “gated” nasce negli anni ’70 ma è reso celebre da un intero movimento di musica pop e dintorni degli anni ’80. Applicato alle batterie e in particolare al rullante, ha contribuito a scolpire il sound di un decennio, dando vita ad ambienti estremamente elaborati e spessi, ma capaci di non risultare mai impastati nel mix proprio grazie alle loro code tagliate quasi di netto.
L’effetto era originariamente ottenuto riportando il segnale nel preamplificatore del banco e da lì infilandolo in un noise gate, così da vedere le code tagliate appena il livello del segnale scende al di sotto della soglia di guardia.
Tale operazione permette un riverbero particolarmente denso ma con code corte e strettamente legate al senso del suonato, espediente che garantisce maggiore intelligibilità e definizione, senza il rischio che il suonato si perda nelle code.
Il CBX si rifà a quel preciso “trick” da studio, arricchendone gli orizzonti espressivi con un preamplificatore dedicato e regolabile capace di sfociare fino nell’overdrive. A controllarlo c’è la manopola Pre, mentre il Mix gestisce la presenza dell’ambiente rispetto al segnale diretto, Verb dosa l’intensità delle code, mentre Gate e Lag sono la chiave dell’effetto impostando l’incisività con cui il gate entra in azione quando si smette di suonare, dosandone anche ritardo e morbidezza generale.
Il riverbero si riconferma un mondo sconfinato da esplorare e con cui sperimentare senza vincoli. Un effetto nato per lo studio può rivelare nuove sfaccettature quando arriva ai piedi dei chitarristi, e il gate del CBX può rappresentare un’arma importante per chi ama giocare con le suddivisioni ritmiche, muovendosi tra gli spazi e le pause fino a dare vita a qualcosa di inedito.
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