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Manici: forme e curve
di [user #12445] - pubblicato il

La scelta di un manico è una delle fasi più delicate della crescita personale. Lo shape, il radius e il diapason influenzeranno profondamente l'approccio del chitarrista con gli strumenti futuri. Sapere su cosa si poggiano le mani è indispensabile per trovare la chitarra più adatta alle proprie necessità.
Parlando di profili del manico, si incontrano termini come "contour" e "radius", che riguardano lo shape del manico in modo univoco. Scopriamo esattamente cosa indicano.

La forma del manico è normalmente legata alla forma di alcune lettere dell’alfabeto, ecco perché sentiamo parlare di C, V e U, con aggettivi come soft o hard che ne denotano la linea.
Generalmente la forma a C è la più diffusa e vicina al moderno modo di suonare, mentre la forma a V per esempio è proibitiva per un uso del pollice a metà manico come nell’impostazione classica ed è preferibile per chi usa il pollice esposto, al di fuori della tastiera (Clapton).
La forma a U è una C molto più robusta e con spalle prolungate, che denota un manico massiccio e grosso.
Ognuna di queste forme ha delle varianti che si possono misurare in vari aspetti, come nella larghezza del manico, che può variare dal primo tasto fino all’attacco del body o rimanere quasi parallela in modo più o meno pronunciato.
Ci possono essere differenze nello stesso shape ma anche nello stesso modello, a seconda delle epoche o delle varianti: le Stratocaster anni ’60 avevano un manico molto più stretto ai primi tasti rispetto le ’50, con una forma quasi rastremata, molto più larga al body e che andava assottigliandosi verso la paletta, pur mantenendo la classica C.
 
Manici: forme e curve

Molte aziende producono forme di manico particolari e contraddistinte da un nome proprio che denota la forma studiata dal costruttore: questi nomi rammentano subito determinate caratteristiche ai chitarristi che le scelgono in base alle proprie esigenze.
Wide fat, Wizard, Even C, Vintage V, sono nomi che caratterizzano le forme dei manici, ma che si legano in modo indissolubile al costruttore stesso, con caratteristiche così chiare e famose da poter essere un punto di riferimento.
 
Manici: forme e curve

È molto importante provare buoni strumenti di molti marchi e cercare fra i modelli per sperimentare varie forme di manico, trovando -se possibile- il manico adatto alle nostre mani, dita, ma soprattutto palmo.
Chi ha mani tozze e dita corte, difficilmente si troverà a proprio agio su di una tastiera larga con manico spesso, mentre chi ha mani e palmo più grandi, potrebbe sentire l’esigenza di una forma più piena.
 
Manici: forme e curve
 
Proprio a questo proposito, esistono costruttori che propongono manici asimmetrici, con differenti curavature tra le due metà.
Esempi celebri sono Music Man, con la EVH e la Axis e la Peavey con la Wolfgang, che è diventato un metro di misura standard.
Anche in Italia, Manne proponeva questi tipici manici che qui di seguito possiamo vedere in una sezione.
 
Manici: forme e curve

Un'altra misura importante da prendere in considerazione è la lunghezza della scala del manico.
Questa misura normalmente espressa in pollici, è spesso riconducibile anche ad alcuni costruttori, come scala Gibson o Fender, e alla misura dei manici 22 e 24 tasti più diffusi.
Questa lunghezza misura il diapason dello strumento, cioè la distanza tra capotasto e ponte, e di conseguenza stabilisce la distanza fra i tasti. Dovendo questi mantenere la stessa intonazione su tutte le chitarre a prescindere dalla lunghezza del manico, è chiaro che la loro disposizione sarà leggermente differente a seconda del diapason.
Essitono anche manici baritoni, con tasti più distanti su note più gravi, fino ad arrivare all’esempio del basso, la cui accordatura un’ottava sotto la chitarra ne fa fortemente differire la scala.
 
Manici: forme e curve

Un ultimo importante aspetto da prendere in considerazione nella scelta di un manico è il radius, o raggio di curvatura della tastiera.
 
Manici: forme e curve
 
Le tastiere tradizionali per chitarra elettrica sono bombate, alcune più alcune meno. Il radius, solitamente espresso in pollici, misura proprio questa curvatura, da lato a lato.
Immaginiamo questa curva come la sezione di un cerchio che toccherà il bordo esterno della tastiera in due punti.
Alla stessa larghezza possono corrispondere differenti curvature: maggiore è la curva, più piccolo sarà il cerchio.
 
Manici: forme e curve

Minore sarà il radius, più semplice sarà suonare accordi, arpeggi ai primi tasti e sarà facilitato l’uso del barré, mentre un radius più accentuato (quindi una tastiera più piatta) favorirà una action generale più bassa, il suonato solista agli ultimi tasti e i bending.
Questo perché, durante il bending, l’azione della curva del manico fa sì che la corda perda la sua altezza (action) fino a toccare un tasto (quello successivo al quale stiamo suonando) e si stoppi.
Alcune misure tipiche di riferimento:

Chitarra classica Flat (tastiera del tutto piatta)
Fender Stratocaster Vintage 7.25"
Fender Stratocaster American Standard 9.5"
Gibson 10" - 12"
Ibanez 12" - 16"
Jackson 16" - 20"

Perché la chitarra risuoni correttamente, la curva del manico deve essere seguita dalle sellette del ponte, regolabili una per una o già preposizionale. Anche i poli dei pickup devono essere all'altezza giusta, e anche per loro -a seconda del modello- è possibile o meno agire sulla regolazione di fabbrica.

Come per la forma del manico, anche il raggio di curvatura della tastiera può godere di accorgimenti particolari: entra in gioco il compound radius.
In una tastiera dotata di questa peculiarità, la curvatura varia sulla lunghezza della tastiera.
In particolare, la curva tende ad appiattirsi mentre la tastiera si allarga, dalla paletta verso il corpo dello strumento.
Possiamo leggere la spiegazione matematica del compound sul sito di Stew Mac.
Normalmente potremmo incontrare un manico che passa da 12” a 14”, ma anche con cambi più radicali e testiere più piatte, fino a 16” o oltre.
 
Manici: forme e curve
 
I benefici sono molteplici e permettono sia un miglior posizionamento degli accordi ai primi tasti, rispetto ad una tastiera con radius accentuato, sia un uso di bending più ampi a fondo manico pur mantenendo una action regolare.
Una tastiera compound risulta più piatta nel mezzo, quindi l’action della corda risulta più regolare e la corda può risuonare, anche con bend molto ampi.
Produrre una tastiera compound esige costi e macchinari differenti dallo standard, nonché un lavoro più accurato, specie per richieste particolari o estreme.
Warmoth propone diverse misure di compound secondo esigenze e arriva fino ad una variazione 10” – 16”, passando dai primi tasti di un manico Stratocaster, agli ultimi quasi piatti di una “super-Strat”.

Scegliere la tastiera o il manico migliore per noi è una crescita personale che deve essere libera da pregiudizi, poiché non a priori uno strumento vintage può essere migliore di uno moderno, né gli strumenti iconici possono adattarsi al nostro stile e fisico.
Eddie Van Halen non voleva usare una Les Paul perché non si adattava al suo fisico, ma ne amava radius e i pickup. Della Stratocaster amava il body e la costruzione, per cui adottò un manico piallato dal radius molto pronunciato come la Les Paul, ma con tasti jumbo: il resto è storia.
chitarre elettriche entry level
Link utili
Il compound radius
Warmoth compound
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Bell'articolo
di andreapau [user #34707]
commento del 20/08/2012 ore 12:23:30
ora voglio provare una chitarra con manico profilo a v
Rispondi
Perchè c'è scritto "Manne proponeva"? ...
di Gabrasca utente non più registrato
commento del 20/08/2012 ore 12:42:12
Perchè c'è scritto "Manne proponeva"? non li produce più i manici asimmetrici?
Rispondi
Come sempre bravo, esaustivo e ...
di memecaster [user #27954]
commento del 21/08/2012 ore 09:53:51
Come sempre bravo, esaustivo e competente, è sempre un piacere leggerti! Il manico V di Clapton: una vera palestra per i polsi...
Rispondi
"V"
di alessioshy [user #12445]
commento del 21/08/2012 ore 10:10:03
Grazie!
Ho avuto una Clapton (la verde, ex di Luca Colombo) e provate un altro paio di annate differenti: oggettivamente pur suonando molto con il pollice esposto specie ai primi tasti, quel manico è particolarissimo e gli ultimi tasti diventano davvero difficili da giostrare.

Ho provato anche una Ovation acustica con una V ancor più netta, davvero particolare!
Quanto alla forma a C, adoro il fender 60 e ho avuto tra le tante una Malmsteen del '89 con un manico favoloso, sicuramente la migliore strato avuta (il livello è altissimo su quella prima signature)
Rispondi
grande articolo
di Floyd [user #143]
commento del 21/08/2012 ore 13:41:58
veramente esaustivo e utilissimo, complimenti!
io personalmente prediligo i manici un pò "fat" con profilo a C, pur non avendo mani grandi, trovo più confortevole suonare quando il palmo poggia un pò sul manico.
molta parte della risonanza di una chitarra elettrica è data dal manico, quindi quelli con più legno offrono un sustain maggiore e un suono più pieno. sul radius sono ancora indeciso, ho sia delle strato con radius vintage da 7.25", una standard con radius 9.5, che una Jacaranda JST con radius 14". forse la via di mezzo rimane la migliore.
come tasti preferisco i vintage ai medium-jumbo o jumbo perchè offrono un feeling maggiore con la tastiera anche se a scapito della velocità, ma io sono uno slowhand, mi concentro sul suono della nota più che sul farne tante in velocità.
stranamente la chitarra che mi piace di più come manico è una Strato che ho assemblato io con pezzi Allparts: profilo a C e radius 7.25 con tasti vintage. pur essendo identica (in teoria) come misure ad una Custom Shop Fender (la Black Strat D.G.) la trovo più comoda e questo mi fa suonare meglio. al più presto devo acquistare quell'aggeggio che si vede nell'ultima foto dell'articolo, con i diversi radius per regolare bene l'altezza delle corde, fondamentale per la suonabilità dello strumento.
ciao a tutti.
Rispondi
Articolo eccellente ! Ho da ...
di Ian81 [user #17884]
commento del 21/08/2012 ore 15:16:59
Articolo eccellente ! Ho da poco scoperto la mia passione per i manici asimmetrici, vedrò di procurarmi una Axis o una Wolfgang
Rispondi
Articolo utilissimo e scritto con ...
di perrynason [user #17170]
commento del 22/08/2012 ore 15:58:36
Articolo utilissimo e scritto con rara semplicità e chiarezza. Questa è informazione, molto più di tanti sproloqui sui miti o sulle mode del momento.
Grazie e applausi!
:)
Rispondi
Grazie davvero! Stiamo lavorando su ...
di alessioshy [user #12445]
commento del 22/08/2012 ore 17:23:44
Grazie davvero! Stiamo lavorando su molti concetti "entry level" cercando di esporli con semplicità e chiarezza, dando delle linee guida per districarsi dalla giungla di informazioni e per scegliere le caratteristiche che più si adattano ad ognuno di noi.
Rispondi
Bell'articolo davvero, esaustivo e interessante
di musicmaster [user #30940]
commento del 23/08/2012 ore 02:02:30
Mi avete spiazzato con la storia dei manici Manne a profilo composito e asimmetrico.

Per quanto riguarda le preferenze personali mi piacciono i manici stratocaster vintage , quindi direi se non sbaglio "soft c" con forte rastrematura verso la paletta comodi per lunghe sgroppate tra le note, interessantissimo ho trovato un "soft v compound radius" che ho su una American de luxe di recente fattura, fatta l'abitudine al profilo a v (peraltro piu evidente dal lato paletta e sui primi tasti) diventa interessante con l'uso ed è anche molto comodo.
La mia mano non è grande da un punto di vista antropometrico...

Bell'articolo ben scritto esaustivo e iconograficamente completo.

Qui si parla di chitarre seriamente come sempre.
Rispondi
complimenti e grazie per le ...
di oldtower [user #30577]
commento del 23/08/2012 ore 11:22:54
complimenti e grazie per le informazioni preziose che mettete a nostra disposizione! continuate ad aiutarci! buone cose!
Rispondi
Manici esp e jackson
di Giana29 [user #33708]
commento del 24/08/2012 ore 00:01:55
Ciao a tutti volevo sapere se i manici esp e jackson e quelli ibanez Perchè mi trovo molto bene con i secondi ma volevo provare o una esp 7 corde o una jackson da accordare in B
Rispondi
Ciao ragazzi! ho un problema ...
di ze1988 [user #15497]
commento del 09/09/2012 ore 13:36:19
Ciao ragazzi!
ho un problema con il manico Warmoth della mia chitarra...è un 10-16 compound e c'è un tasto ( il X ) dove la prima e la seconda corda friggono un po'. Il liutaio dice che è un problema del tasto del manico ma sinceramente si trova un po' in difficoltà con questi tipi di manici, quindi abbiamo evitato di toccarlo...qualcuno conosce le procedure per correggere dei difetti di fabbrica di questi manici?
Rispondi
Cura dei tasti, articolo
di alessioshy [user #12445]
commento del 09/09/2012 ore 14:00:22
Non parlerei di difetti di fabbrica, dove nel caso il tasto sarebbe mal posizionato, eventualmente alto. Prova a dare una lettura a questo articolo, riguardante proprio l'argomento:

vai al link

Da quanto hai questo manico? o è nuovo? in caso contrario, ci sono tasti usurati? dove tieni la chitarra?
Rispondi
di daniele.tosca@gmail.com [user #59098]
commento del 01/03/2021 ore 21:25:04
Esiste un articolo simile ma che analizzi i manici dei bassi?
Saluti a todos
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 21/08/2021 ore 21:07:5
Opinione personale: le radius 7" sono molto particolari, ma facilitano un po' tutto; le radius 9" sono un compromesso; oltre sono piatte, moderne, utili per shredding, anche scalloped.
Lo shape posteriore è molto importante: io mi trovo bene con le mazze da baseball, ma anche con le Ibanez, ognuna si tira dietro il suo stile.
Importante è se è lucido, satinato, nitro, nitro vecchio: ognuno di questi manici appiccica a modo suo il sudore.
La tastiera può essere: Plastica come le Manne, Acero verniciato come le Fender, Ebano o Palissandro come le Les Paul. Anche qui, pregi e difetti: anche qui l'acero può essere trattato a nitro o a poliuretano e forse qualcos'altro, ciascuno appiccica a modo suo.
Il manico è un'antenna, la strada del suono, la canna del nostro fucile.
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 24/08/2021 ore 14:19:05
la "mazza da baseball" sarebbe l'U shape? FatBack?
o è un C più ciccio del solito?
Rispondi
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