di redazione [user #116] - pubblicato il 29 giugno 2013 ore 14:30
Lavoriamo ancora sul fraseggio blues e concentriamoci su uno degli elementi che rendono irresistibile il fraseggio di giganti come Stevie Ray Vaughan, Eric Clapton, B.B. King ma anche Robben Ford, Gary Moore e Joe Bonamassa: la continua alternanza, tensione e risoluzione, tra maggiore e minore.
Carl Verheyen nella sua lezione ci aveva offerto ottimi spunti a riguardo. Approfondiamo ulteriormente l’argomento sempre servendoci delle pentatoniche.
Prendiamo come riferimento la scala pentatonica minore, nel nostro caso, Am (A, C, D, E, G). Per ogni diteggiatura della scala pentatonica minore consideriamo la sua relativa pentatonica maggiore, formata dalle note di A, B, C#, E, F#. Troveremo due scale che avranno la stessa identica diteggiatura, due pentatoniche che si guardano allo specchio.
Visualizziamo questo concetto con due piccoli esempi.
Il box esteso di A minore affiancato da quello con la stessa forma di A maggiore.
Quindi isoliamo una porzione più piccola di scala e in questa maniera troviamo due scale, perfettamente identiche, posizionate una di fronte all’altra.
Ora proviamo a creare dei lick creando prima un piccolo fraseggio sulla pentatonica minore e quindi risuonandolo identico sulla diteggiatura maggiore. Per ottimizzare l’effetto e dare un senso di compiutezza al fraseggio,ci preoccuperemo però di chiudere sempre i due identici fraseggi sulla tonica, che ovviamente sarà posizionata su tasti differenti!
Ecco due semplici frasi costruite con questo stratagemma:
Es. 1
Un fraseggio molto simile ma ulteriormente semplificato per accentuare ancora di più il passaggio e la risoluzione sul maggiore.
Es. 2
Ora il suggerimento per interiorizzare veramente questo tipo di fraseggio è lavorare in maniera sistematica in un continuo botta e risposta tra pentatoniche maggiori e minori.
Partiamo proprio dalle due principali e più conosciute posizioni pentatoniche. Proponiamo tre spunti costruiti su tre differenti box pentatonici. Stessi pattern, stesse diteggiature e risoluzione sulla stessa nota, la tonica, che però impareremo a visualizzare su diteggiature differenti.
Il primo lick si struttura su due fraseggi totalmente speculari se non per la chiusura leggermente diversa, sempre sulla tonica A.