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Gibson Shred Les Paul Studio
Gibson Shred Les Paul Studio
di [user #38234] - pubblicato il

Pensare a una Les Paul con un ponte mobile può sembrare una bestemmia, eppure la combinazione di mogano e acero con su due humbucker dà i suoi frutti se sommata a un Floyd Rose. La Shred Les Paul Studio prende il meglio del mondo Gibson e gli regala i colori degli anni '80.
Pensare a una Les Paul con un ponte mobile può sembrare una bestemmia, eppure la combinazione di mogano e acero con su due humbucker dà i suoi frutti se sommata a un Floyd Rose. La Shred Les Paul Studio prende il meglio del mondo Gibson e gli regala i colori degli anni '80.

Il mio ultimo acquisto si chiama Gibson Les Paul Studio Shred. Credo già di aver letto tutto il possibile sull'argomento, pubblicato in questo interessantissimo sito che condividiamo. Vorrei comunque scambiare alcune suggestioni, opinioni e quantaltro su questa chitarra con chi avesse avuto modo di provarla.

La mia esperienza su Gibson è un po' limitata, visto che l'unica posseduta è stata una "diavoletto", molti annetti fa. Ricordo che non mi soddisfaceva pianamente, forse perché parliamo di ragazzi che negli anni '70, con poca esperienza e scarsi mezzi, a malapena usavano un distorsore di scarsa qualità e/o un wah e un ampli che si rompeva ogni 15 giorni.
Dopo periodi di stanca alternati a periodi di ripresa della passione per lo strumento, sono diventato un Fenderista Stratocaterista convinto, finché finalmente ho deciso di riprovare con una Gibson, ma Shred.
Come già detto, probabilmente non sono in grado di confrontare una Gibson Standard o addirittura un'altra Studio con al Shred, ma i confronti li posso fare benissimo con la Stratocaster.

Gibson Shred Les Paul Studio

Il manico della Shred è ovviamente più cicciotto rispetto alla Stratocaster, ma dopo un po' si fa l'abitudine. È comunque più difficile, in particolare negli ultimi tasti, dato che il manico non è incavato come la Gibson Axcess (manico e suono spettacolare) o più fino rispetto alla Strat.
Il suono è più corposo  rispetto alla Stratocaster, ma probabilmente un po' meno rispetto a una Gibson Standard o superiori (il che dovrebbe essere dovuto dovuto al Floyd Rose oppure, come alcuni dicono, al fatto che la Studio di per se è inferiore a una Standard.
Il Tremolo della Stratocaster è più facile da usare rispetto al Floyd della Shred, ma direi che la combinazione è più che soddisfacente.

Gibson Shred Les Paul Studio

Quello che mi ha lasciato felicemente stupito è stata la capacità di mantenere l'accordatura, pur se con corde usate e dopo averla strapazzata il giusto. Probabilmente è perché regge meglio della mia Stratocaster, che non ha il bloccacorde al capotasto.
Il suono mi piace molto anche se, come credo le sorelle maggiori Gibson, abbisogna di equalizzazioni per i bassi, in particolre con distorsioni un po' spinte.
A differenza di quanto mi è capitato di leggere in giro, la botta si sente eccome. In questo, credo che anche i pedali usati possano fare la differenza. A questo proposito vorrei dire che suono dai Deep Purple a Santana, dai New Trolls agli Uriah Heep, dalle Orme ai Genesis dai, Led Zeppelin ai Pink Floyd, quindi non sono propriamente un metallaro, ma ho scelto la Shred perché divenuto Tremolo dipendente (non fosse altro che per David Gilmour e Steve Hackett). Naturalmente, per i pezzi più blues e buona parte del repertorio, la Stratocaster è ancora la mia prima scelta.

La presenza di un ponte mobile su una Gibson Les Paul è ritenuto un sacrilegio da molti. Tuttavia io ero abituato a una Stratocaster, senza il vibrato non mi diverto e mi piace il suono Gibson. La qualità della Shred non mi sembra male e sono comunque dotato di una Stratocaster per gli assolo che richiedono un accesso più agevole agli ultimi tasti. Siamo proprio sicuri che io debba fare la fine del Savonarola impiccato e bruciato sul rogo dai puristi, come eretico, scismatico?

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