di mickipiperno [user #42661] - pubblicato il 24 febbraio 2015 ore 14:30
Chitarra acustica. Lavoriamo su tecniche tradizionali tipiche della chitarra fingerstyle che sono state largamente utilizzate in modo complementare e trasversale anche sulla chitarra elettrica. Uno studio tra fingerpicking, folk, canzone d'autore e pentatoniche.
Continuiamo il lavoro iniziato la scorsa lezione, concentrandoci su tecniche tradizionali tipiche della chitarra acustica fingerstyle che sono state largamente utilizzate in modo complementare e trasversale anche sulla chitarra elettrica.
Isoliamo le prime quattro battute dell’esempio e affrontiamo un tipico andamento di basso alternato; è una tecnica largamente utilizzata tanto nel fingerpicking più classico (dove fu resa celebre da musicisti come Chet Atkins e Merle Travis) che nel pop folk degli anni 60’-70’ di Bob Dylan, James Taylor e Jhon Denver.
Questa stessa tecnica di accompagnamento, la si ritrova anche sull’elettrica dove è stata spesso utilizzata sulle telecaster di mostri del rock & roll: basti pensare alla versione di “That's allright mama” di Carl Perkins o a quel genio di Danny Gatton nel disco Robert Gordon e Danny Gatton Live.
Questo modo di suonare e accompagnare è in realtà molto utile anche per sostenere i cantanti in situazioni live in duo. Funziona egregiamente per realizzare arrangiamenti e riadattamenti di brani standard Jazz ma anche classici del repertorio internazionale e magari - perché no – di qualche intramontabile canzone italiana di Gaetano, Bennato o De Gregori, fino al compianto, e a volte dimenticato, Stefano.
Una volta che saremo arrivati a padroneggiare questa modalità di arpeggio e avremo raggiunto una certa fluidità, il limite per creare nuovi e personali arrangiamenti sarà solo la nostra fantasia supportata dal nostro gusto!
Per questo, una volta assimilato questo approccio, la raccomandazione è di iniziare da subito ad arpeggiare in questo modo su qualsiasi accordo o progressione vi venga in mente.
Nell’esercizio ho voluto integrare anche qualche esempio di fraseggio improvvisativo costruito e pensato con la tecnica dell’harp style studiata nella scorsa lezione. In questo modo potremo esercitarci a passare dall’ accompagnamento ritmico alla parte più solistica dell’improvvisazione: transazione non sempre semplice da coordinare, soprattutto in una fase iniziale.
Lo studio è complesso ma non bisogna farsi prendere dal panico! Iniziamo da subito a pensare che l’esercizio è divisibile in più sezioni da affrontare in differenti e isolate sessioni di studio.
Per esempio, partiamo suonando solo le prime due battute per scioglierci sulla tecnica del basso alternato. Poi, con calma, cominciamo a inserire le parti tecnicamente più articolate e impegnative.
Armonicamente questo studio prevede un vero e proprio mix tra pentatonica e arpeggi di dominante. Come spiegato nella scorsa lezione, si è ricorsi ogni volta possibile all’utilizzo della corde a vuoto che permettono di far risuonate meglio lo strumento.
Per agevolare la comprensione, lo studio e l'apprendimento dell'esercizio ho scelto di organizzare i fraseggi solisti inseriti in modo che il timing risultasse metricamente morbido all'ascolto e semplice da eseguire.
Nel video che segue, ho eseguito lo studio a due differeneti velocità per permettervi di seguire spartito e diteggiature in maniera più agevole.