di redazione [user #116] - pubblicato il 21 settembre 2015 ore 16:00
Giacomo Castellano ci travolge e sommerge di note in questo studio in A7. Un'esplosione musicale e melodica di sestine in sedicesimi, sviluppate con un'originale combinazione di hybrid picking. Puro virtuosimo: allacciate le cinture!
Lo studio che affrontiamo è una lunga e tortuosa galoppata in sestine di sedicesimi che si sviluppa sul modo misolidio di A. Il modo misolidio è costruito sul quinto grado di una scala maggiore e sottintende un accordo di settima di dominante. Nel nostro caso le note in gioco sono: A, B, C#, D, E, F#, G, le stesse della scala di D maggiore ma fatte partire, appunto, dal quinto grado A.
L’intera esecuzione di questo fraseggio si base su articolato pattern in hybrid picking che abbiamo analizzato e spiegato in maniera approfondita in questa precedente lezione.
Raccomandiamo di ripassare e praticare questa meccanica di plettrata prima di affrontare l’esercizio. Ditteggiare questo studio servendosi di altre tecniche, potrebbe renderlo più complicato da suonare e difficilmente manterrebbe la stessa efficacia ritmica.
Nelle prime tre battute, Castellano si muove tra tre arpeggi, disposti tutti e tre con lo stesso voicing e diteggiatura: sono disposti su tre corde, con una nota sulla corda più alta e su quella più bassa; due note sulla corda centrale. In questa maniera si riesce a passare da un arpeggio all’altro lasciando inalterata la meccanica della plettrata, non interrompendo così il flusso ritmico.
Isoliamo le tre diteggiature di arpeggio, tutte funzionali e a esaltare la sonorità misolidia.
Le prime due sono variazioni dell’arpeggio di A7 (A, C#, E, G) arpeggio proprio del A misolidio.
Il primo è un A7add4 (A, C#, E, G, D) che nella diteggiatura proposta da Castellano è suonato con b7 G al basso e omettendo la quinta giusta E.
Il secondo invece è un A7sus2 (A, B, E, G) suonato con la quinta E al basso.
L’ultimo arpeggio invece è un Bm7/b6 formato dalle note B, D, F#, G. In relazione all’accordo di A7, sopra al quale presupponiamo di star suonando, le note rappresentano gli intervalli di 2, 4, 6 e b7. Sostanzialmente la scala di A misolidio private delle tre note più ovvie, quelle della triade di A maggiore (A, C#, E).
Nella parte finale, l’esercizio rompe il pattern utilizzato fino a questo punto e snocciola arpeggi e scale sviluppate in maniera più tradizionale.
Ecco la trascrizione completa dello studio.
Questo lick è uno spettacolare esercizio di virtuosismo: ci misureremo con diteggiature e meccaniche di plettrata inusuali, rese ancor più ostiche dalla sostenuta velocità esecutiva.
Siamo onesti con noi stessi: non concediamoci mai una sola tacca di metronomo in più di quella con cui riusciamo a eseguire tutto in maniera perfettamente pulita, intellegibile e definita.