di guitarhero81 [user #7159] - pubblicato il 21 dicembre 2015 ore 10:00
Registrare la chitarra diventa ogni anno più semplice grazie alle moderne tecnologie. La convoluzione e i processori sempre più potenti hanno migliorato la resa degli strumenti virtuali, che ora possono accompagnare il musicista in studio e sul palco con grandi soddisfazioni. Ecco come fare.
Nel corso degli anni, tantissimi produttori hanno cercato di proporre soluzioni per suonare in diretta nell'impianto creando dei cab sim più o meno buoni. Siamo passati quindi dal Pod, VST vari e abbiamo trovato finalmente il "Santo Graal" con il Kemper.
Tuttavia il Kemper è una macchina completa che si prefigge il compito di sostituire tutto il nostro rig (pedali e ampli) per farvi usare solo lui. Il risulato sonoro è molto aderente a quello del nostro ampli però non è un prodotto semplice e, se vogliamo, non alla portata economica di tutti. Per non aggiungere poi il chitarrista che non vuole separarsi dalle sue valvole.
Ecco una piccola soluzione per registrare in casa o suonare direttamente nell'impianto utilizzando la strumentazione di cui normalmente siamo in possesso unita all'uso del PC.
Come già sappiamo, entrando in diretta nella scheda audio o nell'impianto non abbiamo un suono bello e credibile, questo perché il tono della chitarra è frutto non solo della parte di preamplificazione ma anche del finale (e del suo volume) nonché del cono e della sua ripresa. Infatti, se microfoniamo un amplificatore, la posizione del mic (e anche il tipo di mic stesso) unita alla distanza dal cono influisce tantissimo nella resa sonora e nelle frequenze riprese.
Un cab sim dovrebbe tenere presente quindi tutti questi aspetti, ma non è semplice. Alcuni cab sim di vecchia generazione hanno provato a simulare il comportamento, ma non sono riusciti ad avere un resa aderente al suono originale.
Il Pod, per esempio, permetteva di simulare un microfono dinamico o a condensatore in asse o fuori asse, più o meno vicino al cono etc., ma il risultato era un po' fintino. D'altro canto il Kemper, che ha una solo una ripresa fissa, ovvero quella con cui è stato creato il profilo, ha un risultato finale più vero e convincente.
La motivazione va cercata nel tipo di tecnologia che i vari simulatori usavano, ovvero la tecnologia a modelli fisici. Kemper e affini utilizzano invece gli Impulse Response (IR), ovvero un processo di convoluzione del segnale.
Sembra arabo se non si hanno buone conoscenze di matematica e analisi. Tuttavia, se volete approfondire i modelli matematici, trovate delle risorse interessanti su Wikipedia circa la convoluzione e la risposta impulsiva. Se invece volete vivere bene e continuare a suonare la vostra chitarra possiamo passare avanti e affrontare in modo più grossolano l'argomento.
Per ciò che accade al suono, è possibile descrivere un sistema (il nostro amplificatore microfonato) attraverso una funzione matematica o meglio attraverso un impulso, ovvero possiamo simulare in modo abbastanza aderente il comportamento di un ampli microfonato. Non voglio dilungarmi su come creare un impulso perché è un processo lungo e a mio avviso c'è bisogno anche di strumentazione e conoscenza adatte. Vi spiego come sfruttare questa tecnologia per registrare o suonare in diretta utilizzando i pedali e/o il pre (anche quello dell'ampli, volendo).
Nel video che segue utilizzo un buffer, un pedale fuzz e un delay a pedale, entro nella scheda audio, carico in insert diretto del canale con il mio impulso e registro.
Praticamente sto simulando una situazione del chitarrista che prende la sua pedaliera e cerca di suonare in diretta. Il suono però è processato da un plugin (keFIR) che mi applica un impulso al segnale in ingresso e quindi mi restituisce la resa sonora simile a un amplificatore microfonato. Scenari possibili possono essere i seguenti.
Chitarra - pedali - ampli - uscita send - eventuali pedali del loop S/R - scheda audio e PC
In questo modo possiamo anche sfruttare la parte di preamplificazione del nostro amplificatore e la parte di effettistica del send e return a patto di avere un loop seriale.
Chitarra - pedali - scheda audio e PC In questo modo simuliamo una sorta di ampli monocanale.
Chitarra - scheda audio e PC con simulatori ampli ed effetti via software Forse la scelta più dispendiosa per il PC perché andiamo a caricarlo anche del processo di simulazione della parte di amplificazione ed effetti.
Con questi scenari possiamo facilmente suonare anche in cuffia con un buon risultato sonoro senza disturbare vicini oppure registrare con risultati davvero strabilianti.
Penso che a questo punto possa sorgere l'ultima domanda: "Perché non l'hanno fatto prima visto che la resa sonora è buona?". La risposta è che solo oggi abbiamo dei processori abbastanza potenti per far girare in tempo reale il processo di convoluzione e i convertitori AD/DA di oggi sono migliori dei loro predecessori anni '80.
Il processo di convoluzione è utilizzato anche nei riverberi, infatti con la stessa tecnologia è possibile ricreare il comportamento di un riverbero di una stanza, di una cattedrale etc.
Ho usato il plugin in modalità insert nel canale di registrazione per risparmiare CPU. Una possibile guida al setup di Cubase per questa modalità può essere trovata qua. Questo tipo di registrazione mi permette di incidere il suono già processato dal plugin. È comodo per risparmiare risorse di CPU ma è meno versatile rispetto all'uso in insert nella traccia.
Ho usato una scheda audio ma è possibile usare anche la scheda integrata del proprio PC a patto di avere dei driver a bassa latenza. Ricordo che le schede integrate o consumer non hanno una grande qualità in registrazione e per questo tipo di applicazioni potreste avere un risultato scadente.
A questo link è possibile reperire un sacco di impulsi da sperimentare.