di redazione [user #116] - pubblicato il 05 gennaio 2016 ore 15:00
Abbiamo chiesto a Ryan Roxie qualche dritta per estendere il fraseggio pentatonico.
Per uscire da quei soliti box dentro ai quali tanti chitarristi, soprattutto alle prime armi, sembrano incatenati. Prima di mostrarci alcune interessanti alternative, Ryan ha voluto elogiare e rimarcare il ruolo principe di questa scala nella musica rock.
Ryan Roxie è il chitarrista di Alice Cooper. Ha suonato e inciso con Slash e da questo mese sarà presente su Accordo con una serie di lezioni di chitarra. Gli abbiamo chiesto qualche spunto per ampliare il fraseggio pentatonico.
"Per prima cosa va detto quanto sono importanti, questi famigerati box della scala pentatonica. Non esiste un chitarrista rock che ho conosciuto e con il quale ho magari jammato, per il quale queste scale non rappresentino un prezioso, principale, strumento per costruire i loro assolo. Le pentatoniche sono le scale con le quali un chitarrista lascia le impronte digitali del suo stile. Della pentatonica poi, apprezzo che tutte le note funzionino egregiamente sui cambi di accordo. E tutte le note extra che ci aggiungi siano quelle che tradiscono la personalità e il carattere di un musicista: che segnano il suo stile. Sono proprio quelle note extra, quelle sonorità “strane” che aggiungi alla pentatonica che fanno di te un chitarrista unico.
Ora è chiaro, se suoni una pentatonica nella sua forma basica, può risultare inscatolata nel solito movimento su e giù.
Per tanto è interessante, svilupparla, estenderla in un disegno più diagonale. Io allargo la pentatonica nella parte bassa e nella parte alta ottenendo quello che chiamo uno stretch pentatonico a sei corde. "
Osserviamo al microscopio questa maniera di allargare la scala pentatonica.
Siamo in Am e la relativa pentatonica è formata da A, C, D, E e G.
L’idea sembra quella di fondere tra loro tre box: suonare le prime quattro note del primo box sulle corde di E e A. Le quattro note centrali suonate sul secondo box, questa volta sulle corde di D e G. Quindi, le quattro note finali dell’ultimo box, il terzo. Questa volta sviluppate sulle corde di B e E cantino.
Subito balza agli occhi che le quattro note di ogni box sono sempre le stesse, suonate semplicemente ogni volta su di un ottava più alta.
Per rendere più fluidi i passaggi da un’ottava all’altra, Roxy ogni volta aggiunge in slide una nota che fa scivolare un box nell'altro. Per farlo, si serve sempre della nota successiva che la pentatonica offre subito dopo quella che chiude ogni box. Nel nostro caso, se il box di partenza è formato da G, A, C, D la nota usata per scivolare nel box successivo è il E.
Sviluppiamo in questa maniera altri due diteggiature su tre ottave della scala pentatonica.
Vi invitiamo trovare in autonomia le due diteggiature rimanenti.
Suonate le scale ottenute a metronomo o su una base, sincerandovi di riuscire a passare da un box all’altro in maniera fluida e musicale. Provate a sviluppare i vostri fraseggi solistici attraverso le tre ottave.