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Schecter Solo II Custom, single cut dal sapore moderno
Schecter Solo II Custom, single cut dal sapore moderno
di [user #116] - pubblicato il

Una single cut come la Solo II Custom mette sul piatto caratteristiche classiche, in linea con quelle dei modelli a cui si ispira, condite con alcune novità che la portano dritta dritta nel presente. Meccaniche autobloccanti, pick up Custom Shop e radius compund.
Schecter ha condensato nello stesso strumento alcune delle caratteristiche estetiche e tecniche della single cut più famosa di sempre, riprendendole e, sotto certi punti di vista, migliorandole. 

Il corpo è un classico pezzo di mogano, pieno, con un top in acero, al quale è incollato un manico sempre in mogano con tastiera in ebano a 22 tasti. Tutto in perfetta sintonia con i cinquant’anni e passa di storia delle chitarre made in Nashville. La modernità si nasconde però nei dettagli e non tutti sono visibili a un primo colpo d’occhio. Il primo è il radius compund che parte da 12’’ arrivando ai 16’’ man mano che ci si avvicina alla fine della tastiera. Questo aumenta in maniera esponenziale la facilità con cui ci si può muovere su e giù per il manico. A questo si uniscono i tasti X Jumbo, tanto amati dai moderni rockettari, più propensi ai virtuosismi. 

Se da un lato il binding attorno al body, gli intarsi a blocco in madreperla e l’hardware cromato ci riportano ai grandi classici, il capotasto compensato Ernie Ball e le meccaniche autobloccanti sono un plus perfetto per garantire un’ottima stabilità dell’accordatura. Il ponte fisso TonePros T3BT è infine una garanzia di solidità. 

L’elettronica è di prim’ordine. Ai due controlli di volume e quello di tono sono collegati due humbucker Schecter Custom Shop Pasadena. Questi sono due magneti dotati di un ottimo output, ma in grado di dire la loro anche quando ci si muove in ambienti clean. 

Schecter Solo II Custom, single cut dal sapore moderno

Imbracciandola si sente subito tutto il peso del mogano che si fa sentire, ma in maniera sopportabile, grazie anche al buon bilanciamento, sia quando si sta in piedi che quando si suona da seduti. 

Quando la manopola del gain non supera le ore nove, il sound è già cicciotto, soprattutto quando si utilizza il pick up al ponte. Questo è smaccatamente carico di medie, si fa sentire in faccia anche se il suono clean non diventa quella botta in pancia che ci ritroviamo quando passiamo al crunch e poi alla distorsione. I magneti del Custom Shop sono davvero una bella scoperta. All’aumento del guadagno corrisponde una nitidezza sempre maggiore che sgrana le note una a una e che possono raggiungere le orecchie senza fatica, senza impasti, anche se mettiamo il selettore in posizione uno. 

La comodità del manico a C non fa stancare nemmeno dopo una mezz’oretta buona di svise e i tasti jumbo riducono l’energia necessaria per schiacciare le corde, tutte a favore della suonabilità. Anche il radius compund è un plus da non sottovalutare e sotto le falangi si fa sentire. 

Il punto di forza della Solo è proprio l’unione del mondo classico di una single cut tradizionale con sonorità più moderne, dovute non solo alla scelta di humbucker più spinti e scelte liuteristiche più attuali, unite a quelle classiche come il diapason da 24,75’’, i 22 tasti e il body senza relief. 



Con un prezzo che si attesta attorno ai 1400 euro la Solo II si ponte in una fascia abbastanza alta. La scelta dei materiali e la scheda tecnica, però, non lo fanno apparire troppo elevato, ma in linea con quanto offerto. Anche dal punto di vista estetico la Schcter si fa amare catturando gli sguardi e colpendo dritto in faccia appena si apre il volume. 


Schecter è un marchio distribuito da Gold Music
chitarre elettriche ii custom schecter solo
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Schecter è un marchio distribuito da Gold Music
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di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 06/12/2016 ore 08:50:34
Per quel che può valere un parere da un video di YouTube a me pare che ci siamo, sembra avere una gran bella dinamica.
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di maxventu [user #4785]
commento del 06/12/2016 ore 09:24:11
Piace tanto. Innovare senza voler stravolgere a tutti i costi. Finalmente una Les Paul rivisitata in chiave moderna, ma col dovuto rispetto. Personalmente la trovo sicuramente più interessante di quanto la stessa Gibson non abbia cercato di offrire negli ultimi 2/3 anni. Le autobloccanti e il capotasto compensato, il radius compound, i tasti jumbo, queste sì sono aggiunte utili e sostenibili senza stravolgere l'idea di base, altro che l'accordatore robot dietro la paletta o il nut regolabile.
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di yasodanandana [user #699]
commento del 06/12/2016 ore 15:26:11
bella... meglio delle Gibson
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di zabu [user #2321]
commento del 06/12/2016 ore 15:47:05
Non sembra male. Immagino il prezzo riportato nell'articolo sia il listino. La vedo infatti a poco meno di $ 800 nei negozi online americani. Dalle foto che ho visto su internet mi pare che il manico e il body siano verniciati in nero. Peccato, sarebbe stata veramente bellissima se avessero lasciato il body e il manico con il legno a vista.
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di _marco_ [user #16324]
commento del 06/12/2016 ore 17:28:16
Hai ragione,il dark back é una cosa brutta e che non piace alla maggior parte dei chitarristi. Non capisco perché si ostinano.
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di Zado utente non più registrato
commento del 06/12/2016 ore 19:29:46
A tal proposito hanno proposto la medesima chitarra in un'altra finitura che appunto lascia trasparire il retro

vai al link
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di Zado utente non più registrato
commento del 06/12/2016 ore 19:32:51
Bella, ma trovo altrettanto interessanti la Solo 6B in finitura glitterata blu

vai al link

e soprattutto la signature di Mark Twait

vai al link

che hanno almeno qualcosa di diverso dalle solite LP, esteticamente.

Detto questo suona molto bene, complice anche la mano chiaramente.

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di Claes [user #29011]
commento del 06/12/2016 ore 20:14:05
Un recensione positiva è quella targata Quaini: si vede sempre quanto entusiasmo ha quando suona questa o quest'altra chitarra.
Schecter: ho una amica a Baton Rouge che ha lavorato in un negozio di musica. Tra le innumerevoli chitarre provate si è presa una Hellraiser - custom con binding a quadrettini su corpo nero. Acquisita 8-10 anni fa e resiste a uso da Heavy Metal. A sentire lei, Schecter è un buona marca, molto professionale.
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di xstrings utente non più registrato
commento del 06/12/2016 ore 22:17:54
Sono curioso di provarla anche se ammetto che a sto giro sono rimasto un po' deluso dai suoni usati da Quaini che secondo me non le rendono giustizia specie il fuzz usato alla fine del test, fa passare ogni fantasia... O_o
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di BillyU [user #14094]
commento del 06/12/2016 ore 23:52:57
L'ho provata: bella chitarra, ma non sarebbe meglio un volume e due toni? Vedo bene i due volumi per il jazzista, che cerca il suono miscelando i due pick-up e lì rimane, ma qua è il vantaggio per chi suona rock, blues, ecc?
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di Zado utente non più registrato
commento del 07/12/2016 ore 13:22:3
Personalmente lo trovo comodo per tenere un pickup impostato su un settaggio piu crunchy-clean con un volume e l'altro in full, ma insomma quella è una preferenza mia, in realtà sarebbe stato più utile il classico 2 volumi + 2 toni ma per questioni di copywright sia Schecter che ESP che altri brand han dovuto lasciar stare.
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di BillyU [user #14094]
commento del 08/12/2016 ore 12:17:59
1 volume (meglio se in posizione comoda per fare l'effetto violino) e 2 toni forever. Ovviamente vale per me e capisco che ci sia chi la vede diversamente, ma se tu avessi il volume in posizione comoda, lo regoleresti mentre suoni, in base al suono che vuoi ottenere. Quando ha fatto la Strato Leo aveva capito tutto!
A volte la tradizione è un peso ed impedisce di rinnovarsi, arriva uno nuovo (magari NON musicista) e capisce tutto subito. Nel campo dei telefonini è stato per Nokia (che prima di Apple dominava il mercato) assolutamente devastante.
Va detto che anche Gibson un pò l'ha capita e la Nighthawk (per me una bellissima chitarra) ha messo un solo volume, in posizione comoda, tipo strato.
Detto questo, buona musica, con uno o due volumi non importa!
Rispondi
di esseneto [user #12492]
commento del 07/12/2016 ore 09:31:34
La Gibson Les Paul come la Stratocaster, la Telecaster, l'SG, la Firebird , la Flyng V penso rappresentino lo stato dell'arte per quanto riguarda le linee delle solid body e fra tutte la strato è l'unica che oltre ad essere bella è ergonomicamente bilanciata. Per quanto mi riguarda quasi tutti i tentativi di fare delle chitarre che ne ricalcano le forme con piccoli particolari " fuori posto " come nella simil Les Paul in oggetto non mi sono mai piaciuti. Naturalmente il mio è semplicemente un parere personale e nulla toglie al fatto che questa chitarra sia un ottimo strumento con un prezzo molto allettante.
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