di redazione [user #116] - pubblicato il 04 aprile 2017 ore 07:30
Abbiamo portato nell’O.U.T Side Studio una Godin single cut raffinata. Con una coppia di P90 e un top in acero fiammato lasciato in bella vista dal three tone sunburst. L’abbiamo sparata dentro una Marshall ad alto volume ed ecco il risultato.
La Core CT è una single cut moderna, creata da Robert Godin partendo dalle linee classiche rivisitandole per renderlo uno strumento versatile e dalla spiccata personalità. Il body è realizzato con un pezzo di cedro spagnolo scavato. Le camere tonali chiuse dal top in acero fiammato servono non solo ad aumentare la risonanza ma anche a conferire una leggerezza sconosciuta ad altre single cut sul mercato. Il manico, come da tradizione, è incollato e realizzato in mogano. La tastiera in palissandro ospita 22 tasti e ha un radius da 12’’ su una scala da 24 e 3/4.
L’elettronica è affidata a Seymour Duncan che offre una coppia di P90 Vintage al manico e Custom al ponte. Questi sono selezionabili tramite uno switch a tre posizioni, due volumi e due toni. A differenza della splendida Gold Top che abbiamo testato poco tempo fa, la Core monta un Graphtech ResoMax Wraparound, in grado di garantire una trasmissione più completa delle vibrazioni delle corde al body.
La CT è una chitarra molto leggera e bilanciata. Questo è sicuramente merito delle camere tonali scavate all’interno del body. Il manico è un sottile soft C, comodo, che permette di raggiungere i bassi con il pollice senza fatica. La giunzione tra body e neck poi non infastidisce anche quando si arriva in fondo alla tastiera.
La tastiera con il radius da 12’’ è comoda ed è in abbinata perfetta con le geometrie del manico che rendono la Godin uno strumento davvero performante anche quando si tratta di spingere sull’acceleratore.
Appena togliamo lo standby dall’amplificatore, ci accorgiamo subito che si fa davvero fatica a tenere la voce dei P90 su un suono clean. Spingono forte e mettono subito a dura prova la tenuta del clan. Anche se il gain è ancora bassino già dalla 4x12 esce un bel crunchettino, con una lieve tendenza a enfatizzare le medio alte. Il pick up al manico pur con una bobina singola regala delle basse davvero interessanti, bilanciate poi da una voce squillante e potente quando ci si sposta al ponte. La Core sembra avere le potenzialità per diventare un’arma letale anche quando ci si sposta nei territori dell’hard rock. Alziamo il gain e ci togliamo ogni dubbio. Il sound grosso e potente è perfetto per le ritmiche con i power chord e allo stesso tempo il sustain regalato dalla costruzione set-in unita alle camere tonali trasforma la voce della Godin in un perfetto sound lead. La scala corta e la tastiera piatta fan si che non si fatichi mai anzi avremmo voluto montasse di serie delle corde ancora più spesse.
Con un prezzo che si aggira intorno ai 1000 euro la Core CT è uno strumento davvero interessante e completo. Semplice e diretto si fa apprezzare da subito per la comodità e la leggerezza, il tutto unito a un sound personale e cattivo. Se vi capita a tiro non lasciatela in rastrelliera e attaccatela a un ampli.