Precisazione dovuta: "ho messo la fotografia relativa ai miei due bassi di produzione germanica non per far vedere quali strumenti d'epoca posseggo, come qualcuno già mi ha accusato, bensì perchè è quella che ho a portata di mano e che di più mostra le preferenze dei giovani bassisti del periodo BEAT. C'è in quest'immagine d'apertura, a sinistra, un Framus Strato Star Bass modello 5/156-2, cioè quello visto impugnare in una fotografia dei Nomadi del 1963, e a destra un Hofner Violin Bass del 1967, attualmente il più ricercato poichè montava 2 pickup a barra al posto dei soliti humbucker ed era meno cupo come sonorità (ne ho posseduti più di uno e di entrambi i tipi e posso dire che un po' di differenza c'era, figurarsi poi il Cavern del 1962, che diedi via da perfetto imbecille nel 1976, che li aveva entrambi più vicini al manico)". Dal punto di vista storico, anche se agli inizi eravamo costretti ad usare, semplicemente per motivi economici, le produzioni nostrane, esse furono seguite poi nel periodo BEAT di fine anni '60 dagli strumenti utilizzati dai bassisti più famosi, cioè Paul McCartney dei Beatles che usava un Hofner Violin Bass mod. 500/1 mancino, e Bill Wyman dei Rolling Stones che invece usava un Framus Star Bass modello 5/150 (il Framus che ho posseduto all'epoca era la versione più economica 5/149 ad un solo pickup floating, è nell'immagine di chiusura). Poi verso il 1970, con i nostri fondi economici aumentati grazie a qualche suonata ai veglioni ed ai ricevimenti di matrimonio, ci siamo buttati un po' tutti sui bassi delle 2 Brand più famose, in primis quelli prodotti dalla Fender poichè sapevamo che lo strumento, così come lo conosciamo ora, fu realizzato nel 1951 da Leo Fender, cosa di cui non tutti adesso sono daccordo premetto, mentre i bassi della Gibson erano a diapason più corto (30,5 pollici contro i 34 dei Fender) ma dal suono più cupo così come andava di moda allora; poi nel 1966 anche i modelli più venduti, quale era il Gibson EB3, basso usato da Jack Bruce dei Cream, diventarono a diapason lungo. In quel periodo di fine anni 60 nei negozi di strumenti musicali s'era visto qualche Gibson EB0, che costava scontato lire 180.000, pochissimi Fender Jazz Bass che costavano lire 238.600 ed ancora di meno Fender Precision che invece costava lire 195.600. Per risparmiare c'era qualche basso Fender Mustang, dal costo a listino di lire 160.000, in compenso però c'erano i Rickenbacker, rimasti per molti di noi un "Pio desiderio da incubo notturno" visto che costavano quanto due bassi Fender messi insieme, ma nel 1972 la stessa Fender-CBS mise in produzione un bassettino più economico, chiamandolo "Musicmaster Bass" (oggi replicato da Squier ma invece con il nome di una chitarra Fender precedente, la "Bronco"). Qualcuno degli amici lo comprò pagandolo intorno a lire 120.000 ma ci accorgemmo che montava un solo pickup e per giunta da chitarra, identico a quello usato sia per la Musicmaster Guitar che per la Mustang, cioè a 6 poli (?), mentre per il ponte ne usava uno identico a quello del primo Precision degli inizi anni 50, a 2 sole sellette, pertanto non ci entusiasmò poi molto. Altra cosa strana fu che dalle nostre parti non fu mai visto esposto in vetrina il basso più economico della Gibson, il Melody Maker Bass mentre la chitarra si, infatti il mio chitarrista Romeo ne comperò una a 2 pickup color "Pelham Blue" dal manico molto "Cicciotto", anche le Epiphone allora non le si vedeva in vendita, in compenso le Burns poi comparvero in esposizione, ma solo a partire dal 1969 in poi, bassi Ibanez compresi. Comunque il più desiderato era il Jazz Bass:
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