di redazione [user #116] - pubblicato il 23 marzo 2014 ore 08:00
La Open G è la più diffusa tra le accordature "alternative" su chitarra. Avventurarsi in una nuova accordatura può disorientare, ma bastano poche indicazioni e qualche dritta per riuscire a imboccare la strada giusta. Ariberto Osio ci spiega come accordare in Open G e ci illustra alcuni dei vantaggi ottenuti.
La Open G è la più diffusa tra le accordature "alternative" su chitarra. Avventurarsi in una nuova accordatura può disorientare, ma bastano poche indicazioni e qualche dritta per riuscire a imboccare la strada giusta. Ariberto Osio ci spiega come accordare in Open G e ci illustra alcuni dei vantaggi ottenuti.
L'accordatura Open G è un must nella chitarra slide e non solo. Particolarmente diffusa nel blues e nel country acustico, trova ampio utilizzo anche nel mondo elettrico e nel rock, grazie a chitarristi come Keith Richards.
Avvicinarsi al mondo delle accordature alternative, o aperte come la Open G, può spiazzare. Tuttavia, una volta presa confidenza con le dinamiche della nuova accordatura, è possibile scoprire posizioni ricorrenti e semplificate che rendono più immediato orientarsi sul manico. Sotto questo aspetto, la Open G si potrebbe definire un'accordatura piuttosto ruffiana, in quanto il nuovo equilibrio delle corde a vuoto semplifica estremamente la formazione di triadi e accordi, e di conseguenza anche l'armonizzazione di una scala (di Sol, in questo caso) diventa semplice ed efficace. Lasciar risuonare le corde a vuoto ci fa gioco, perché arricchiscono il suono e fanno girare con facilità i pezzi. Nel frattempo, le geometrie del manico permettono di aggiungere lo slide senza troppe complicazioni, sfruttando la forma del barré per muoversi all'interno della tonalità su più corde insieme.
Ariberto Osio ci mostra come accordare in Open G e offre un rapido assaggio delle potenzialità che un'accordatura del genere mette davanti al chitarrista. Adottata la nuova accordatura e appreso il modo in cui le note si muovono sotto i tasti, non resta che sperimentare per trovare le proprie soluzioni sui brani noti o anche per arricchire composizioni originali.