LegniDevono essere materiali in grado di favorire la trasmissione della vibrazione senza assorbirla in maniera distruttiva. Ecco perché è meglio che il legno sia tagliato bene e che sia ben stagionato. Le fibre legnose devono essere leggere, "secche" e il più possibile ferme. La tradizione e l'esperienza della liuteria ci forniscono già alcune soluzioni e abbinamenti di legni che funzionano bene. Approfittiamone se non abbiamo il tempo di sperimentarne altre.
Capotasto e ponteGrazie all'esperienza del liutaio di fiducia ho scoperto un mondo a me sconosciuto. Spesso sottovalutati, questi due elementi sono importanti quanto il resto dello strumento. Sapevate che anche i brand più famosi usano ossi finti (vedi tusq o micarta)? Incollano i capotasti sul manico creando un filtro di colla che impedisce alla vibrazione di trasmettersi liberamente dal capotasto al legno. Il materiale e la morfologia del capotasto e del ponte sono fondamentali. Solo un liutaio cosciente di questi meccanismi può aiutare il musicista nella scelta dei materiali idonei al proprio strumento (osso, avorio...) e può "scolpirli" per permettere il migliore moto vibratorio.
PinSì, anche i pin influiscono sul suono dello strumento. Provate quelli in legno anziché in plastica.
L'EquilibrioSe avete scelto la tipologia di chitarra preferita (D, OM, scalloped, non scalloped etc.) fatta con ottimi materiali, secondo la migliore tradizione liuteristica e ancora non suona bene... non preoccupatevi! Potrebbe essere che ancora le cose non funzionino perfettamente per una questione di equilibri. La tavola, infatti, deve lavorare con la giusta trazione. Quando le corde, il manico e la tavola tirano con il corretto equilibrio, ecco come suona la vostra chitarra a "nudo".
CordeSe lo strumento funziona bene, scegliete le corde che preferite.
Se avrete pazienza e non siete affetti da GAS (Guitar Acqusition Syndrome) il mio consiglio è di "scoprire" il vostro strumento.