di JoeManganese [user #43736] - pubblicato il 07 novembre 2016 ore 08:30
Il Relay G10 è un sistema wireless per chitarre e basso dal costo irrisorio e facile da usare grazie all'assenza totale di parametri da regolare. Line 6 assicura ore di utilizzo, risparmio intelligente della batteria e trasparenza assoluta, ed ecco le impressioni dopo un utilizzo regolare.
Da qualche settimana, al posto dei cavi audio, sto utilizzando il radiojack Line 6 Relay G10 collegato direttamente alla pedaliera. Per un costo in negozio di poco inferiore al G30, la mia scelta è caduta su questo modello per due ragioni: dimensioni e praticità.
Le dimensioni della base sono limitate: è lungo quanto un pedalino standard, largo una volta e mezzo.
Vince in praticità su diversi fronti: il radiojack ha una sua batteria al litio che si ricarica in due ore nella basetta e non necessita di pile. Si inserisce direttamente nello spinotto e si accende e si spegne da solo senza pulsanti. Base e radiojack scelgono la miglior frequenza automaticamente e non ci sono regolazioni da fare.
Rimanevano però alcuni dubbi sulla durata della batteria e sul funzionamento complessivo del Relay. Dopo un certo utilizzo, credo di poter condividere le mie impressioni a freddo.
La batteria dura circa otto ore, come dichiarato dal costruttore. Queste otto ore sono di effettiva trasmissione. Inizialmente, come tutte le batterie al litio, la durata nelle prime cariche è inferiore, circa sei ore, poi cresce e si assesta. Quando il livello di batteria è basso, il LED sullo spinotto da verde diventa rosso. Nello stesso tempo il LED sulla base da bianco diventa rosso lampeggiante. Con il LED rosso ho misurato la durata della "riserva" e appurato che garantisce oltre un'ora di effettivo utilizzo. Per ricaricare, si infila il jack nella basetta e dopo circa due ore è di nuovo al 100%.
È importante notare che, quando non si suona, dopo circa un minuto il jack si autospegne. Alla prima nota, dopo qualche secondo è di nuovo online. Il costruttore dichiara 200 ore di standby. In pratica a casa il jack rimane sempre inserito nella chitarra, non ha senso scollegarlo.
Il ciclo di vita delle batterie al litio più o meno è sempre lo stesso, che siano batterie per cellulari o meno, ed è intorno alle 500 ricariche, poi la percentuale di ricarica scende intorno all'80% per poi degradare ulteriormente. Quindi parliamo di anni di utilizzo quotidiano.
Il funzionamento complessivo è stato una sorpresa: il segnale a 2,4GHz viene trasmesso senza alcuna latenza e senza alcuna alterazione del tono. Per esserne sicuro, ho registrato la chitarra con cavo e con radiojack e comparato le registrazioni. Suonando con acustica oltre che elettrica, sarebbe stato un problema dover equalizzare appositamente per il radiojack, ma non ce n'è stato bisogno.
Ma la vera sopresa è stata l'assenza di rumore di fondo. Non quello della base, ci mancherebbe, quello della Stratocaster! I pickup single coil "tirano dentro" interferenze a go-go che si manifestano in un ronzio molto fastidioso, immagino noto a tutti. Collegando un'acustica via cavo alla stessa pedaliera, il rumore sparisce. Bene, con il radiojack il silenzio è assoluto anche con la Stratocaster. Talmente silenziosa da dubitare sia collegata!
Il range di funzionamento è di circa venti metri, ampiamente sufficiente.
La base viene alimentata a 5V con un normale cavo USB e con la stessa modalità di un vecchio cellulare. Nella confezione c'è un caricatore USB riciclabile anche per il telefono, alla bisogna.
Unico accorgimento e consiglio che mi pare doveroso fare è il seguente: collegando un'acustica elettrificata, fate attenzione al settaggio della preamplificazione di bordo. Mettete tutto flat e verificate assenza di disturbo. Ho notato che alzando al massimo i controlli di tono Fishman si creava un disturbo che passava via radio.