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differenze stratocaster custom HELP!

di lolloguitar [user #48123] - pubblicato il 13 luglio 2019 ore 11:48
Ciao ragazzi, vorrei prendermi una bella stratocaster del custom shop però di fender non ne capisco molto. Ho capito che le rifiniture nos relic e heavy relic riguardano l'invecchiamento e (probabilmente) anche una maggiore attenzione sui legni usati. Per quanto riguarda i modelli che si rifanno ai vari artisti dovrebbero essere delle repliche delle loro chitarre con accorgimenti personalizzati e modifiche sui vari modelli standard.
  
Ma trlasciando questi aspetti, verrei sapere invece le principali differenze nei modelli dei vari anni che a vederle da inesperto sembrano tutte uguali.

ho visto che esistono tutti questi modelli  1955, 1956, 1957, 1959, 1960, 1961, 1962, 1963, 1965, 1967, 1968, 1969
mi sapete dare qualche consiglio e magari dirmi le differenze?

Non le troverò mai tutte nei negozi per toccarle con mano, quindi mi vorrei fare un'idea e poi cercare qualche negozio che magari ne ha in casa almeno qualcuna. Se chiedo ai commessi, quasi tutti mi vogliono sbolognare quelle che hanno in casa chiaramente... sono troppo di parte non mi fido mai del tutto....

Grazie mille.

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di MTB70 [user #26791]
commento del 13/07/2019 ore 13:14:21
Argomento lunghissimo...provo a dire qualcosa.Il fatto è che negli anni la produzione Fender è cambiata come forme e materiali, e mettere le date serve a dare dei riferimenti. Qualche esempio: negli anni 50 il corpo era prevalentemente in ash (scusa, non so tutti i termini in italiano), successivamente in gran parte alder. Quindi scegliere una 55 o 56 ti porterà probabilmente ad avere un body in ash. Eccezione: i colori che lasciano trasparire le venature del legno, che sono quasi sempre ash anche su strumenti più recenti.
Oppure: i manici degli anni 50 sono tendenzialmente più cicciotti, quelli successivi meno, prima perdono le spalle coi profili a V, poi diventano dei c. Oppure i pickup, all’inizio sono meno potenti ma più definiti e chiari, successivamente aumentano i giri di avvolgimento e diventano più scuri ma con più volume. Ancora: i body dei primi tempi sono molto scavati, quelli invece degli anni 70 più grezzi e squadratii, meno ergonomici. Sono mille le differenze, secondo me ti conviene in primissima battuta scaricare la design guide del custom shop che riporta le configurazioni base, poi approfondire gli aspetti di tuo interesse/dubbio.
Rispondi
di lolloguitar [user #48123]
commento del 13/07/2019 ore 14:26:15
ti ringrazio...in effetti più leggo e più diventa complicato!! facendo un passo alla volta quindi ogni anno è un modello con delle caratteristiche leggermente differenti per forma, materiali, dimensioni etc... già con questo inizio ad orientarmi.

Però correggimi se sbaglio, delle varie serie non ci sono tutti i modelli di tutti gli anni giusto? per esempio il modello 1962 è della serie vintage custom ma non c'è un modello 62 della serie time machine, viceversa il modello 59 è in tutte e due le serie....

altra curiosità... il modello 59 della serie vintage custom e time machine dalle specs mi sembra diverso anche nella costruzione (hanno ad es manico e pickup differenti) in pratica sono tutte diverse??
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 13/07/2019 ore 14:17:45
L’ideale per avere tutti i riferimenti e’ Il libro sulla Stratocaster di Duchussoir, dettaglia ogni singola modifica di ogni parte negli anni.
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 13/07/2019 ore 16:17:29
Le serie CS raggruppano modelli diversi, ma no hanno ne l’ambizione di essere completi, ne di essere coerenti con modelli di altre serie. Le time machine sono chitarre che riproducono fedelmente determinati anni, le vintage custom mi pare che si ispirino a dei prototipi mai entrati in produzione.
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 13/07/2019 ore 16:24:46
Forse la cosa migliore è provarne in negozio non per provare i modelli CS veri e propri, ma per capire cosa ti piaccia anche su modelli diversi. Io ad esempio, prima di farmi una mia idea, preferivo manici sottili sulla base di quel che avevo letto; una volta provato un 10/56 (cioè un manico soft V modellato su di un manico ben preciso ritrovato e datato Ottobre 1956) che invece e’ spesso, ho deciso che quelli sottili non fanno per me e che trovo più riposante un manico più spesso perché non mi fa venire i crampi. Una volta che hai trovato le tue preferenze (manico, legni, pick-up, etc) è molto più semplice trovare la combinazione giusta per te. Altrimenti, se metti le specs una accanto all’altra senza sapere cosa cercare alla fine ti viene il mal di testa.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 13/07/2019 ore 23:04:24
A grandissime linee...
Anni ‘50 chitarre più leggere, manico in acero, profilo a V, pickup meno potenti, suono squillante, chiaro, ben definito adatto surf, country, pop, blues etc...
Anni “60 chitarre più pesanti, manico palissandro, profilo a C, pickup più potenti, suono più corposo, medioso, adatto anche al rock.
Rispondi
di Milotic [user #49743]
commento del 14/07/2019 ore 05:39:42
👏 👏 👏
Meglio di così... Ma se uno prendesse e menasse corpo '50 con manico '70?
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 14/07/2019 ore 08:13:1
È per quello che puoi ordinare secondo le tue spec, oltre a comprare una delle chitarre già fatte nelle varie serie che abbiamo discusso sopra, ma ovviamente costa di più. Il senso è però proprio quello di assemblare caratteristiche come meglio credi senza rispettare l’evoluzione storica reale. Puoi spendere solo un po’ di più e aspettare meno se non hai cose particolari in testa ordinando una teambuilt, oppure spendere di più e aspettare parecchio se vuoi qualcosa di davvero particolare e allora ordini una masterbuilt. La teambuilt te la fanno diverse persone e va bene per cose come quella che hai detto, se invece ad esempio vuoi dei disegni coi brillanti sul corpo, oppure dei materiali particolari, etc, la master built te la costruisce da cima a fondo un solo masterbuilder dei nove che indicano sul sito - scegli tu quale.
Rispondi
di Milotic [user #49743]
commento del 16/07/2019 ore 13:01:27
Quale sito?
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 16/07/2019 ore 14:25:59
www.fendercustomshop.com
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 16/07/2019 ore 16:47:29
Scegliere una chitarra a tavolino è difficilissimo per chi ha esperienza e sa piuttosto bene cosa cerca, ma se mancano queste premesse è sostanzialmente impossibile.
Non è neanche detto che il Custom Shop abbia per forza lo strumento migliore PER TE, e che la stessa soddisfazione, o magari maggiore, non te la possa dare uno strumento di normale serie. Anche economico, chissà.
E poi, strumenti che sulla carta hanno caratteristiche e misure identiche, non sono mai uguali.
Informarsi fa sempre bene, ti hanno consigliato il libro di Duchossoir che è molto completo e interessante, ce ne sono molti altri e trovi un'infinità di notizie su internet.
Assorbi tutto quello che puoi.
Ma l'unica soluzione è PROVARE finchè non trovi lo strumento che ti fa sentire meglio rispetto agli altri. Non ti deve interessare sapere prima se ha il manico "soft V" o "fat" o chissà cos'altro: lo provi e decidi se ti piace o no. E accumuli esperienza preziosa.
Quando poi ne trovi uno che suona meglio (per te), lo cambi.
Se hai fortuna la ricerca dura poco, ma devo essere sincero: di solito non finisce mai.

Soprattutto, valuta sempre con prudenza i consigli di chiunque: il venditore vorrà convincerti a comprare ciò che ha in negozio, l'amico solitamente ti consiglierà ciò che piace... a lui :))))
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 16/07/2019 ore 17:47:18
Ciao Oliver,

Concordo con quello che dici è spero di non aver dato troppo consigli da amico come lo descrivi nell’ultima frase.
Solo che capisco anche che provare non è sempre fattibile per mille motivi (io ad esempio sono mancino e mi scordo di provare molto altro che Squier entry level nei negozi italiani), e quindi non sempre è una strada praticabile.
Quello che frega tantissimo sulle Strato è che, paradossalmente, strumenti con spec uguale o molto simili possano suonare in modo davvero diverso, questo spiazza parecchio. E comprare dal CS non è una certezza, anche se quelle che ho suonato io erano tutte ottimi strumenti, che però magari non facevano per me.
Se invece parliamo di qualità oggettiva (materiali, lavorazione, cura del dettaglio) è chiaro che più paghi e meglio cadi, e in quel senso il prezzo maggiore del CS si comprende. Il ponte RSD sulle chitarre di linea, anche americane, non lo puoi avere, per esempio.
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 16/07/2019 ore 18:20:59
Ciao.
La qualità si paga, non c'è dubbio, e soprattutto si paga la manodopera specializzata. Poi si paga anche la firma, ma quello è un altro discorso :)
Come dici tu, in particolare per le chitarre strat-style la combinazione di decine di fattori grandi e piccoli rende davvero imprevedibile il risultato finale, a dispetto della matematica, delle analisi logiche e della sostanziale semplicità di costruzione e assemblaggio.
Anche oggi, con le macchine che riescono a produrre parti con tolleranze infinitesimali, impensabili qualche decennio fa, non ci sono due strumenti veramente identici. D'altra parte, basta una differenza nella regolazione dell'action, del capotasto, del truss-rod, della coronatura dei tasti... o anche solo della marca di corde montate, che il feel cambia. E' per questo che, anche potendomelo permettere, non vorrei farmi assemblare una chitarra su ordinazione: sono quasi certo che non suonerebbe come mi sono immaginato :)
Purtroppo so che non è facile avere la possibilità di provare più strumenti, sono rari i negozi veramente forniti, e comunque non è detto che gli strumenti disponibili siano anche regolati a dovere (o come piace a noi). Mi è capitato più volte di rimanere delusissimo dopo avere provato dei blasonati strumenti per i quali avevo grandi aspettative, ma sono certo che in gran misura sia dipeso soprattutto da una messa a punto non ottimale, o comunque non adatta a me. Insomma, è proprio difficile e ci vuole anche fortuna.
Rispondi
di lolloguitar [user #48123]
commento del 16/07/2019 ore 18:45:54
Grazie mille per le dritte. Tralascerei le masterbuilt considerando che sono comunque degli strumenti almeno in parte rivisitati dal liutaio... resterei sul custom shop. Provarle è il massimo... certo quanto mi presento a provare chitarre del genere il commesso è già scazzato in partenza e nei casi peggiori rimane li a fissarmi tutto il tempo da un metro di distanza.... in ogni caso ho visto un paio di negozi a milano abbastanza forniti, ci farò un salto nei prossimi giorni. Vorrei farmi un idea prima comunque, ho trovato un sito molto preciso sulla storia della strato e sulla evoluzione. Se non vado errato dal 1965 inizia l'era cbs definita come il periodo buio per fender... secondo voi anche le repliche fedelissime del custom shop hanno gli stessi aspetti negativi o sono comunque degli ottimi strumenti come quelli degli anni precedenti? sull'usato ho sempre qualche dubbio (tasti, pioggia, botte, modifiche e ripristini nell'elettronica...) però i prezzi sono decisamente migliori!!
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 16/07/2019 ore 19:37:2
Se il commesso e' maleducato non aiuta, pero' cerchiamo anche di metterci nei loro panni: alla fine, se per un qualsiasi motivo gli roviniamo (anche poco, anche senza volerlo) una chitarra da millemila Euro, sono loro che dovranno accettare di ridurre il prezzo a quello che alla fine decidera' di comprarla, o mettere in conto che ci metteranno di piu' a venderla. E' come se quelle fossero le sue figlie, e noi i fidanzatini...chissa' che intenzioni abbiamo? Chissa' se, dopo esserci fatto un giro e tolto una soddisfazione, ce le porteremo via con noi o se gliele lasceremo li' deluse, salvo poi comprare lo stesso modello su internet per risparmiare 72 Euro....;-)
Per ridurre al minimo queste situazioni, consiglio di evitare di presentarsi al negozio come una rockstar mancata stile rutto libero ed escandescenza facile, ricoperti di borchie, braccialetti, ninnoli e altre cose che graffiano lo strumento anche solo a guardarlo. Un sorriso, un po' di pazienza e di ragionevolezza aiutano anche il commesso piu' arcigno a darci fiducia e lasciarci provare con calma. E se proprio sono maleducati andiamo da un'altra parte.
Venendo alle post-65....quello che e' successo grossomodo e' questo: Fender e' stata presa da CBS (la stazione televisiva, per capirci) che voleva aumentare la produzione e i margini. Attenzione che non dico semplicemente ridurre i costi, perche' quello era anche il pallino di Leo, quindi su quel lato poco cambiava. Leo ha scelto (con rara fortuna) i legni e i materiali per Tele e Strato essenzialmente sulla base di tre criteri: costo, facilita' di lavorazione e facilita' di reperimento. Alla facciazza di quelli che dicono che i legni di allora erano speciali, che c'era grande cura, etc. Adesso tutto e' cambiato perche' abbiamo 70 anni di esperienza in piu', sappiamo che certi legni hanno caratteristiche peculiari e comunque il loro costo incide meno sul totale dello strumento, per cui scegliamo avendo in mente suono ed estetica, ma allora erano puramente considerazioni di efficienza industriale. Parliamo dell'uomo che ogni giorno si portava la schiscetta da casa con una confezione di pasta precotta in lattina, non di uno concentrato sul lusso.
Quando CBS ha "ottimizzato", lo ha fatto principalmente riducendo i controlli di qualita', facendo quindi uscire strumenti che prima sarebbero stati rimandati indietro e corretti. Questo ovviamente non succede piu', sono tutti strumenti ben fatti. Ci sono altri due aspetti che invece permangono: da un lato, la ridotta attenzione alla qualita' fa si' che i corpi di quegli anni siano piu' squadrati...perdevano meno tempo a fare le curve belle arrotondate. Questa pero' e' una questione principalmente di gusto personale, oltre che di presenza/assenza di panza, perche' il retro della chitarra piu' scavato e' piu' ergonomicamente corretto se hai qualche centimetro di panza in piu';-). DIciamo che negli anni '70 i copri erano un po' delle Volvo, senza voler offendere nessuno.
L'altra cosa che non andava proprio era l'attacco del manico a tre viti col micro-tilt, una idea di Leo che non ebbe troppa fortuna. Pero' va detto che quando l'hanno implementata altri (vedi Fender Japan, ad esempio) ha funzionato piuttosto bene, quindi probabilmente anche qui si e' trattato di grossolanita' nell'implementazione, correggibile e corretta in una chitarra CS di oggi.
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