L'anno scorso, e l'anno prima ancora, in concomitanza col 25 aprile ho sempre scritto un diario.
Quest'anno avevo un po' meno voglia di farlo, perchè ho vergogna per quel che la mia generazione, che oggi gestisce il potere, ha fatto del Paese.
Non mi è mai piaciuto nascondermi dietro al dito, e anche oggi non lo faccio,
Non chiamerò quindi in causa la Democrazia Cristiana, Craxi, Ruby Rubacuori, lo spread, i neomelodici e i tronisti.
Se oggi festeggiamo la nascita dell'Italia antifascista e democratica in un clima di preoccupazione e di tristezza, per una sessantamilionesimo e forse più la colpa è mia, e non degli "altri" cattivi e malversatori.
E' mia perchè avrei dovuto oppormi ed espormi di più, senza limitarmi a blaterare ed anche urlare, mettendomi però comodamente a latere delle responsabilità.
E' mia perchè le classi politiche che questa Italia hanno affossato, senza distinzione alcuna di colore e credo, erano ai loro posti anche grazie al mio voto.
Ma è mia soprattutto perchè mi ricordo di vergognarmi adesso che le cose vanno male e non quando - pur essendo corruzione, malversazione e disonestà assolutamente identiche per entità e diffusione - il mio portafogli era più pieno e più tranquillo.
E' per questo che oggi, anziché rivolgere loro generiche frasi retoriche, preferisco chiedere scusa ai combattenti ed ai morti della Guerra di Liberazione, che a suo tempo ci consegnarono un Paese nuovo e ricco di speranze.
Ed ovviamente ai giovani, cui avremmo dovuto consegnarlo ancora migliore.
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