di Zososam [user #29992] - pubblicato il 14 ottobre 2012 ore 15:00
Sarà anche in agonia, ma il rock non è ancora morto. Un certo movimento si sta facendo sentire e vecchie glorie tornano alla ribalta, si sta forse preparando il canto del cigno dell'amato rock n roll?
1962: l'epoca della swinging London, dei primi LP e singoli dei Rolling Stones, degli Who e di tutti quei piccoli gruppi allora sconosciuti al grande pubblico come gli Yardbirds, e dopo i Pink floyd, i Deep Purple e altri nomi oggi noti.
"My generation" e "I can't get no saticfaction" erano l'urlo di una generazione di giovani che non ponevano limiti alle proprie libertà. C'era gente come Bob Dylan o i Doors in America, i grandi concerti in nome della pace come Woodstock, Jimi Hendrix che lasciava il mondo interdetto ad ascoltare i suoi suoni «Un giorno anche la guerra si inchinerà al suono di una chitarra», e tutto quel panorama artistico musicale - e non solo - che caratterizzò metà del secolo scorso.
Rock, termine generico, forse di cui si è fatto e si continua a fare abuso, uno stile di vita prima di tutto, una cultura nata dalla saturazione di un mondo giovanile in depressione.
Cosa sia il rock forse nessuno lo sa davvero, ma a noi piace cercare di viverlo e non conoscerlo mai a pieno. Forse siamo tutti un po' Socrate e "sappiamo di non sapere" quindi abbiamo lo stimolo di continuare a scavare per arrivare a una soluzione ambita ma forse non rintracciabile da noi comuni mortali.
Rock musica e non solo quindi, amico e nemico di cui ignoriamo l'identità: "Who are you?".
2012: precisamente cinquant'anni dopo, siamo qui, manipolati da telefonini che sembrano sempre più umani e umani che sembrano sempre più telefonini, collegati a un grande server da circuiti invisibili, circondati da musica che non so se possa essere più definita tale.
Non siamo più negli anno '70 o '60, ma il rock esiste ancora? Io dico di sì, è ancora lì, forse qualcuno ha voluto dimenticarlo ma è li, pronto a esplodere dalle vecchie plexi dei 70's, da quei vecchi coni di amplificatori impolverati, sotto le dita affette da artrosi di quei cari anziani che ne custodiscono il segreto.
Qualcuno è pronto a un tour, forse lontano ora dalla sua "Cocaine", qualcun altro arriva al cinema su uno Zeppelin, più in là in Texas ho visto tre tizi barbuti che salivano in sella a una vecchia moto, mentre mi dicono che ci sono dei tizi stanchi di ascoltare solo "Doom And Gloom".
Il Rock è vivo, e si prepara alla sua ultima fiammata prima della fine sempre più prossima, e spero possa bruciare tutta la meda di cui si è riempito questo mondo. Rock n roll!