Il Festival non è solo fatto di concerti, ma vi è anche la possibilità di fare un seminario della durata di una settimana per vari strumenti, principalmente chitarra ma anche strumenti a fiato, percussioni, pianoforte e altro, alla fine del quale viene rilasciato un attestato di partecipazione firmato dagli artisti della sezione seguita. Io, per esempio, ho seguito la sezione chitarra jazz con Pasquale Grasso e Alessio Menconi, però si può anche cambiare durante il corso liberamente, infatti tre giornate le ho fatte con Guthrie Govan.
Io l’ho scoperto grazie al mio insegnante di chitarra, in pratica suono rock ma, per imparare armonia, andavo a lezione da un ragazzo che poi era uno degli insegnanti anche nel festival e mi ha fatto scoprire questa fantastica esperienza.
Mi sono iscritto anche se ero titubante per il fatto di ritrovarmi in un festival per jazzisti e quindi, da rockettaro quale sono, magari non sarei stato a mio agio, e invece ho fatto benissimo.
Il primo giorno sono arrivato a Monteroduni attraversando un fantastico panorama di collina tra vigneti e boschi, sono entrato nel castello chitarra alla mano e sono stato accolto nei giardini dove c’era un’atmosfera davvero surreale. Mi sentivo come se fossi stato trasportato negli anni '20, c’erano ragazzi che suonavano gipsy, altri che suonavano sax e clarino, si formavano vari gruppetti e si stava lì seduti al fresco sotto gli alberi ad ascoltare, suonare, discutere di musica, insomma una settimana votata soltanto alla musica. Ho pensato: "magari poter vivere così tutti i giorni della nostra vita!"
Dopo un incontro con gli altri partecipanti, ho scelto il seminario di chitarra jazz e ho versato la quota che, debbo dire, è onesta.
Oltretutto, per chi viene da fuori, c’è la possibilità di alloggiare in abitazioni del centro storico. Le varie sezioni per i seminari di chitarra che ricordo erano jazz, gipsy e fusion, comunque sul sito che metterò a fine articolo è possibile trovare maggiori informazioni e vi invito a visitarlo.
La giornata seminaristica inizia con una colazione o una chiacchierata nei giardini alle 08:00 e alle 09:00 si fa lezione d’ascolto, molto interessante in quanto si discute con gli insegnanti e gli artisti ascoltando vari brani non solo di armonia ma anche della storia del jazz dei vari interpreti, per esempio nell’ultima lezione di ascolto che ho fatto ci facevano ascoltare un brano nel quale, dato un primo accordo, dovevamo individuare gli altri accordi e la struttura.
Finita la lezione di ascolto, si va nella classe della sezione scelta e si fa lezione con gli artisti. È stato bellissimo poter provare a fare un solo su un brano accompagnato da Alessio Menconi anche se ho fatto davvero male visto che ero agli inizi con l’armonia, ma viene data la possibilità a tutti e sono molto umili e disponibili, per non parlare di Guthrie Govan (con il quale ho avuto l’onore di suonare un blues) e Daniele Gottardo, che in dieci minuti mi ha insegnato più lui di tanti libri.
Dopo la lezione si fa musica d’insieme in una sezione unica, in poche parole si suonano vari brani a scelta insieme, con gli artisti, si improvvisa, si impara e ci si diverte.
Finite le lezioni, passavo il resto del pomeriggio a chiacchierare e strimpellare nei giardini oppure ascoltavo i vari gruppetti che si formavano.
La sera si tengono i concerti degli artisti e un concorso internazionale per chitarristi jazz - vinto tra l’altro da Alessio Menconi e Giuseppe Mirabella - al quale vengono partecipanti anche dagli USA e dal nord Europa.
Finiti i concerti, si fanno le jam session nelle varie piazzette del paese al quale partecipano anche i seminaristi. Io non ho partecipato in quanto non avevo le conoscenze per suonare degli standard, però mi sono rifatto con Guthrie Govan e ascoltando Daniele Gregolin suonare con Guthrie utilizzando la mia Stratocaster. Chissà cosa mi riserverà l’anno prossimo. Tra l’altro nei momenti in cui ero libero andavo a spiare le lezioni di Salvatore Russo di chitarra Gipsy.
Infine sappiate che c'è anche un liutaio che effettua riparazioni e settaggi su richiesta.
Spero che questo mio primo articolo vi sia piaciuto e che visitiate il sito dell’, fateci un pensierino perché merita e vi assicuro che se parteciperete non solo non vi deluderà, ma non vorrete finisca mai.