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Jet City JCA50: low cost, big results
Jet City JCA50: low cost, big results
di [user #17091] - pubblicato il

Per molti chitarristi, i prodotti di Mike Soldano restano un sogno irraggiungibile. Quando sul conto in banca non si hanno gli zeri necessari a portarsi a casa una SLO100, la sua controparte orientale firmata Jet City può riservare ottime sorprese e mostrare similitudini sonore e circuitali inattese.
Per molti chitarristi, i prodotti di Mike Soldano restano un sogno irraggiungibile. Quando sul conto in banca non si hanno gli zeri necessari a portarsi a casa una SLO100, la sua controparte orientale firmata Jet City può riservare ottime sorprese e mostrare similitudini sonore e circuitali inattese.

Prima di cominciare con quella che reputo una personale seduta di anatomia-patologica dello stack di casa Jet City, è doverosa qualche premessa.
Diciamocelo pure: dietro il termine "low cost" le insidie sono sempre in agguato. Per fortuna ogni tanto, scrutando l'orizzonte, qualche eccezione salta fuori.
Sul made in China si è detto di tutto, molto spesso se ne è parlato male (e quasi sempre a ragion veduta, oserei dire) ma è anche giusto precisare che l'Oriente produce quello che l'Occidente commissiona: leggete comodamente "si mangia come si spende" e non è tutto qui. Infatti, talvolta le differenze costruttive che traducono un progetto in un successo o in un flop sono poche in termini di euro per esemplare singolo e si traducono in tante piccole scelte, ben ponderate dal progettista, che nell'insieme elevano taluni prodotti a basso costo diversi gradini sopra i concorrenti di pari fascia e, addirittura, poco sotto o alla pari con produzioni considerate, da addetti ai lavori e non, di maggior pregio.
Made in China sì? O no? Forse la domanda di oggi è: perché no se è di qualità?
Smettetela di storcere il naso: tenete presente che non posso vedervi ma posso immaginarvi!

Alzi la mano chi non conosce Mike Soldano. Questo signore dall'aria mite e dai tratti delicati è il papà di uno dei suoni più brutali (un Overdrive con la O maiuscola) e caratteristici dalla seconda metà degli anni '80: la SLO100 è una di quelle testate che entrano di diritto (e di prepotenza) nella Hall of Fame degli ampli valvolari per chitarra, con il plauso di tantissimi chitarristi. Come è noto, Jet City altro non è che la produzione low cost di casa Soldano rivolta al grande pubblico.
Adesso veniamo a noi: cosa c'è dentro queste testate Jet City? Qual è la loro anima?

Ecco la SLO100 "nuda".

Jet City JCA50: low cost, big results

Ecco invece la sorellina a potenza dimezzata, la Jet City JCA50H, anch'essa senza veli.

Jet City JCA50: low cost, big results

La differenza, in termini di assemblaggio, è notevole.
La SLO100 è assemblata in un modo che definirei commovente e a prova di uso intensivo (zoccoli in micalex a chassis filati fino al PCB a eccezione dei resistori di griglia shermo (direttamente collegati agli zoccoli), quattro vactrol ad asservire lo switching tra un canale e l'altro, potenziometri e jack (entrambi generosi in termini di qualità e durata) a chassis, una sezione di alimentazione che non lesina certo sulla qualità dei condensatori elettrolitici (rigorosamente assiali come dai dettami del tempo) e un irrinunciabile utilizzo di cavetti schermati, necessari in un sistema filato per ridurre al minimo i rumori potenziali di una belva feroce con l'attitudine a ruggire più che miagolare.
Questa tipologia di scelte lascia pensare non solo a una grande passione per il proprio lavoro (la professionalità non si discute affatto, almeno lo scrivente non oserebbe mai) ma anche a come tutto questo sia rivolto principalmente a un uso professionale, senza timori di intensità. I trasformatori della SLO, questo è opportuno precisarlo, restano senza rivali se si vuole il tipico suono di questo mito (in particolare il grosso trasformatore di uscita).
La JCA50H è composta da due PCB che contengono tutto (ma proprio tutto) e, anche se in condizioni diverse sarei il primo a storcere il naso per potenziometri e gli zoccoli ceramici sullo stampato, bisogna dire che il vecchio Mike Soldano è come il buon vino: invecchiando migliora. Infatti, la collocazione di tutti i componenti del circuito sul PCB è resa tutt'altro che fastidiosa, grazie al comfort con il quale lo stesso può essere rimosso per eventuali interventi di assistenza e la scelta del tipo di potenziometri usati è vincente anche in termini di reperibilità (anche nei peggiori negozi di elettronica di Caracas, un potenziometro Alpha da 16mm si trova) e di sostituzione agevole grazie a piazzole ben dimensionate. Sempre a proposito del dimensionamento, va detto che è stupefacente vedere come l'intero circuito di una testata valvolare con due voci diverse sta non solo comoda, ma perfettamente ordinata e dimensionata nelle piste, nei percorsi delle stesse (il più breve possibile, ovviamente) e nella collocazione e dimensione dei componenti. Anche questi sono di qualità più che buona dove, ai classici condensatori in polipropilene e ceramici, sono affiancati dei bei resistori a film metallico per il segnale e ossido di metallo per l'alimentazione. Tale ordine di cose è consentito dall'uso di elettrolitici radiali, meno ingombranti in orizzontale (e forse potenzialmente meno longevi? Ce lo dirà il tempo).
Per gli zoccoli delle valvole finali su stampato, considerato che guardano verso l'alto e che non si tratta di EL34 o EL84, non dovrebbero esservi particolari rischi legati ad assorbimenti e calore. Nonostante tutto, la tipologia e il target di mercato non fanno pensare a un prodotto a uso professionale, ma questo non si deve pensare che sia uno di quegli ampli delicatissimi e da non strapazzare troppo. Si vedono in giro già da qualche anno e moribondi tra le mani non me ne sono arrivati. Anche i trasformatori sono stati costruiti secondo specifiche del celebre progettista e la cosa è tutt'altro che irrilevante, non essendo i trasformatori di uscita solo questione di Ohm e Watt: anche gli Hertz e gli Henry hanno un ruolo.
Rimettendo alle nostre testate almeno la "biancheria intima" (fa freddo e poi anche loro potrebbero essere pudiche), si notano le differenze di due elementi protagonisti in un valvolare: valvole e trasformatori.

Jet City JCA50: low cost, big results

La produzione più recente SLO100 (notizia ampiamente diffusa, ma pur sempre da prendere con le pinze) sembra sia dotata stock di una JJ ECC83S in V1 (alias 12AX7), quattro 12AX7 Sovtek (LPS? WA? Sarebbe carino sapere il tipo preciso) e quattro Sovtek 5881/6L6WGC per la sezione finale: non restateci male se avevate immaginato chissà cosa di irraggiungibile, l'importante è il risultato e la robustezza (e qui ci sono entrambi).
In bella mostra anche i suoi celebri trasformatori.

Jet City JCA50: low cost, big results

Come ci si sarebbe potuto aspettare, il Jet City esce di serie con valvole cinesi. Cosa degna di nota, i trasformatori (costruiti su specifica di Soldano) effettivamente si presentano con dimensioni superiori alla media riscontrabile su molti ampli di pari potenza (anche in prodotti più costosi) ma non proprio precise a quelle della SLO. Il trasformatore di uscita risulta più piccolo.
La foto in questo ultimo esempio non ritrae l'ampli oggetto dell'articolo (50W) ma il modello superiore (100W) per rendere più evidenti le similitudini e le differenze.
Finita la visita dall'anatomo-patologo, passiamo all'anima del "Soldano per tutti in salsa orientale".

Jet City JCA50: low cost, big results

Già da un primo sguardo al pannello frontale, l'impostazione è chiara: semplicità di utilizzo.
A parte l'assenza dei pulsanti di bright e di crunch/normal, la struttura è identica alla SLO100: gain (denominati Preamp) e master separati per i due canali, eq condiviso e Presence.
Il canale OD non è simile, ma oserei dire identico alla SLO (gli schemi parlano) mentre il canale Crunch presenta soluzioni ibride tra la SLO100 e altri modelli Soldano (principalmente la serie HR), lasciando che sia l'utilizzatore a decidere il grado di saturazione attraverso un controllo di gain apparentemente poco ampio, ma che rivela la sua vera vocazione se (alla ricerca di un clean a volume sostenuto) si porta la manopola del Master Crunch a fine corsa e si agisce sulla manopola di gain relativa, ed ecco che il ventaglio sonoro si apre.
Riguardo fx loop e sezione finale, guardato lo schema della SLO100 si conosce automaticamente anche quello del Jet City. Altro assente sulla Jet City è la sezione Slave presente sul retro della SLO100 come anche il selettore di impedenza sulle uscite speaker, rimpiazzato nel Jet City da uscite indipendenti che spaziano dai 4 ai 16 Ohm (impedenza alla quale è stato provato l'ampli da chi vi scrive).
La sua cassa 4x12" dedicata (48S+) è una slanted, ovvero con la coppia superiore di speaker inclinata verso l'alto, ed è equipaggiata da quattro coni marcati Jet City e progettati da Eminence (ma si tratta di Made in China e non in USA).
La cassa fa il suo lavoro senza infamia e senza lode. Sembra ben fatta anche se non di pregio, e i coni non sono di quelli che ti fanno impazzire ma nemmeno da restarci male. Anzi, considerato il prezzo del cabinet è molto più di quanto ci si potesse aspettare.

Jet City JCA50: low cost, big results

Sia ben chiaro, anche se in rete esistono confronti diretti tra la SLO100 e la Jet City 100W, non è questo lo scopo dell'articolo e anche se conosco benissimo la SLO100 per esperienza diretta, non avrei modo di fare un test serio con le due testate sulla stessa cassa (preferibilmente la Soldano, non essendo irrilevante il ruolo del diffusore di riferimento) facendo una registrazione di qualità per poi girarla a tutti voi.
Quello che posso fare con serenità è affermare che la pasta sonora della mitica SLO c'è in questa piccola cinese low cost (il rapporto di prezzo rispetto alla SLO100, per la JCA50W, è circa uno a dieci) e, se non si può certo affermare di trovarsi al cospetto di due sorelle gemelle, si può dire piuttosto che la Jet City è una figlia che somiglia molto alla madre.
Suono grosso, asciutto (aperto sì, ma mai tagliente) e, timbricamente parlando, pieno di carattere. Il canale denominato Crunch in realtà è un rimando alla conoscenza delle differenze tra ampli con e senza master volume: un uso sapiente dei relativi controlli di master e gain consentono un alto grado di adattamento per qualsiasi tipo di pickup (leggete pure "i controlli dedicati ci sono e funzionano davvero"). Passando al canale Overdrive invece si capisce subito che, a dispetto dei vari gradi di saturazione e livelli di uscita impostabili, la firma di Mike Soldano e del sound pensato per la SLO100 non sono un'opzione. Unica pecca potrebbe risultare il controllo di Presence (riguarda entrambe le testate) la cui escursione è davvero ridotta, ma è pensabile che sia solo l'ennesima firma di un costruttore che non lascia nulla al caso.

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

Jet City JCA50: low cost, big results
50 amplificatori jca jet city
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Io ho un JCA5212 (ho ...
di RandyR [user #26761]
commento del 05/12/2013 ore 14:03:28
Io ho un JCA5212 (ho scritto un brevissimo articolo qualche mese fa) che ha il canale pulito identico al Lucky 13, mentre il secondo canale è un crunch leggero molto piacevole ma ovviamente lontano dall'SLO. Se boostato dal giusto overdrive, però, si avvicina molto al suono dell'ammiraglia di Mike Soldano.
Lo uso da oltre un anno con grande soddisfazione. Consiglio comunque un cambio valvole, visto che soprattutto le finali lasciano un tantino a desiderare.

P.S. Complimenti per l'articolo.
Rispondi
Re: Io ho un JCA5212 (ho ...
di strato78 [user #17091]
commento del 05/12/2013 ore 23:42:54
Grazie per i complimenti che ricambio per l'ottimo acquisto. Ho ascoltato un chitarrista di un trio che aveva il tuo stesso ampli: usava prevalentemente il clean con pochi effetti e devo dire che fa il suo lavoro. Per un cambio valvole (visto che cambiandole può solo migliorare) inizierei dalle finali e valuterei la sostituzione anche della prima preamplificatrice, dato il ruolo chiave che riveste: poi l'appetito vien mangiando.
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Re: Io ho un JCA5212 (ho ...
di RandyR [user #26761]
commento del 06/12/2013 ore 09:12:34
Io ho sostituito le finali con una coppia di Sovtek, le pre con delle JJ e quella del riverbero con una EH 12AT7. L'incremento maggiore però l'ho avuto con le finali ;)
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Re: Io ho un JCA5212 (ho ...
di strato78 [user #17091]
commento del 06/12/2013 ore 09:15:
5881?
Rispondi
Re: Io ho un JCA5212 (ho ...
di RandyR [user #26761]
commento del 06/12/2013 ore 09:38:44
Dovrebbero essere quelle. Ho preso una coppia matchata su thomann.
Rispondi
Però!
di Fabione72 [user #28527]
commento del 05/12/2013 ore 14:24:05
Non ho mai visto un Soldano "aperto", ma sono rimasto sorpreso dalla linearità e pulizia degli assemblaggi.

Chi ha mai visto un Mark IV aperto, sa di cosa parlo (un bel piattone di spaghetti)... :D
Rispondi
Re: Però!
di strato78 [user #17091]
commento del 05/12/2013 ore 23:45:52
Purtroppo anche di Mark IV ne ho visti un po'... ed il problema è che quando succede di doverli mettere a nudo quegli spaghetti puoi trovarli ben cotti! :)
Rispondi
Uso una JCA50H ormai da ...
di Swan [user #17817]
commento del 05/12/2013 ore 15:21:3
Uso una JCA50H ormai da 2 anni e ricevo continui complimenti per il mio suono, da quando ho questa testata non uso più overdrive o distorsori, chitarra ampli e nel loop un nova System e ho finito di dannarmi l'anima.
P.s. Suono in un tributo a Mötley Crüe e questo ampli è decisamente "la morte sua"
Rispondi
Re: Uso una JCA50H ormai da ...
di strato78 [user #17091]
commento del 05/12/2013 ore 23:51:36
Digerisce bene gli effetti sia quelli che prediligono l'input dell'ampli, sia quelli destinati per loro natura ad un uso in fx loop. Paradossalmente, nel suo essere spartana, si rivela un prodotto eclettico proprio in virtu'delle caratteristiche di ottima interfacciabilità di cui sopra.

"P.s. Suono in un tributo a Mötley Crüe e questo ampli è decisamente "la morte sua" "

:)
Rispondi
Ho una JC22 dagli inizi ...
di aghiasophia utente non più registrato
commento del 05/12/2013 ore 16:20:3
Ho una JC22 dagli inizi di settembre. Con la nuova arrivata ci sostengo prove, viaggi e lunghe session. Fino ad oggi non ho riscontrato alcun tipo di problema tecnico. La testa va una meraviglia, anche quando collegata a un cabinet diverso dal suo (un 2x12). Il suono lo trovo ottimo. Spettacolare soprattutto se si considera la spesa: 249.00 tondi tondi per un valvolare dual channel più loop effetti, 20 w con 5 12ax7 nel pre e due el-84 nel finale.
Come giustamente sottolineato dall'articolo, anch'io non credo che il confronto vada fatto con un vero Soldano, che costa 10 volte tanto, bensì con ampli della stessa fascia di prezzo, o per meglio dire, con un entry level. Prima di acquistare una nuova testa da maltrattare all'occorrenza ho provato: Tiny Terror, Ht Blackstar, Hayden Mofo e Tubemaister 18 H&K. Il mio orecchio ha fortemente indirizzato la spesa verso il Jet City. Un mezzo dubbio me lo aveva lasciato la Hayden.
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Io invece possiedo un Crate ...
di PS_Gio [user #28637]
commento del 05/12/2013 ore 20:26:16
Io invece possiedo un Crate V-18, che, a quanto letto in giro per internet, è ispirato (leggasi copiato) al canale overdrive della SLO-100 e infatti, complice una mod comunissima in rete, diventa un ampli hi-gain davvero incredibile, cambiando solo una manciata di componenti.
Ovvio che una SLO non si discute in qualità, anche se i Jet City e i Crate dicono la loro!
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Re: Io invece possiedo un Crate ...
di strato78 [user #17091]
commento del 06/12/2013 ore 00:04:06
"Ovvio che una SLO non si discute in qualità, anche se i Jet City e i Crate dicono la loro!"

Ben vengano! Il discorso è che, fino a qualche tempo fa, certi suoni e prestazioni non avevano vie di mezzo: o li avevi o non li avevi. Oggi tra il non averlo e l'averlo c'è qualcosa in mezzo che oltretutto si allontana dal cirpame dei plasticoni fatti al risparmio e basta senza alcuna attenzione per le prestazioni e l'affidabilità: forse, anche tuffandosi nel low cost, ci sono produttori come Mike Soldano che proprio non riecono a scendere sotto una certa soglia di qualità e criteri di affidabilità costruttiva. Magari te lo danno con valvole cinesi, con coni che non fanno proprio impazzire, ma è un buon "telaio" al quale le valvole si possono sostiture, così come i coni... con calma, nel tempo, con tutto il piacere di sperimentare ed arrivarci senza troppi patemi o costi non accessibili proprio a tutti. Tra il PRO ed il TRASH c'è qualcosa insomma... :)
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Re: Io invece possiedo un Crate ...
di vicky utente non più registrato
commento del 06/12/2013 ore 00:25:33
discorso molto condivisibile.
In effetti basta guardare la foto del cinese per rendersi conto della qualità costruttiva.
Da notare l'assenza di connettori nei cablaggi: tutti i fili sono saldati, a vantaggio dell'affidabilità.
Anche il pcb sembra di buona qualità, e una volta tanto in vetroresina e non in economica bachelite o similare.
Rispondi
Re: Io invece possiedo un Crate ...
di strato78 [user #17091]
commento del 06/12/2013 ore 09:19:00
Alla fine, collocare le piazzole al lato componenti è una scelta condivisibile anche per una più veloce ispezione di eventuali connessioni indebolite dal tempo o dal calore e, in una eventuale sostituzione di un cavo non c'è da sbattersi nel reperire connettori.
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Viva il popolo di Accordo!!
di fender64 [user #14522]
commento del 06/12/2013 ore 09:22:16
Grazie per la dritta!!
Farò sicuramente una prova della 100W. Se è davvero come dici potrebbe fare il suo ingresso nella mie sale prova!!
Rispondi
Re: Viva il popolo di Accordo!!
di strato78 [user #17091]
commento del 06/12/2013 ore 09:34:15
ho scritto la risposta per sbaglio un rigo sotto! ;)
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Provala in giro appena puoi...
di strato78 [user #17091]
commento del 06/12/2013 ore 09:33:37
...ma comprala online! Il miglior prezzo (con garanzia 3 anni) lo fa il noto sito teutonico.
Rispondi
Re: Provala in giro appena puoi...
di fender64 [user #14522]
commento del 06/12/2013 ore 10:03:36
grazie!!
Rispondi
Francamente credo che il discorso ...
di Zado utente non più registrato
commento del 08/12/2013 ore 00:54:00
Francamente credo che il discorso USA vs China/korea non sussista nemmeno più,e chi ancora lo pratichi sia o estremamente ingenuo o volontariamente illuso;basti pensare a quanta paglia una Rasmus by Suhr sappia dare a una miriade di fender americane - anche più costose - con poco sforzo,oppure alle porcherie che si riescono a trovare dentro un ampli americano come un Carvin.ll Made in Asia assemblato con criterio esiste,e per i suoi prezzi è competitivo,negare questo significa rispondere alla descrizione di cui sopra.
Io possiedo un ampli Ceriatone,made in Malesia dal buon (forse troppo buon) Nik,assemblato con un point to point che definire semplicemente di alto livello sarebbe quasi un insulto,e ancora vago per negozi per cercare una testata che mi suoni meglio perchè non posso accettare di non potermi GASare più per un amplificatore.

All'essemusic sono arrivate le Schecter USA Production,quasi quasi ci faccio una capatina cosi da provare anche la Shiva di mr Bogner e curare eventualmente 'sta malattia....


Ottimo articolo btw,molto accurato,molto preciso,mi fa invogliare di provare un jet city...ne avevo viste alcune di estremamente scontate da thomann tempo fa,hai visto mai.... ;)
Rispondi
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