Dr. Wu - Hangin' with Dr. Wu: Texas Blues Project Vol 4
di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 08 febbraio 2014 ore 08:00
Cosa succede quando due malati di blues, rock e country decidono di chiamare a sé alcuni tra i migliori musicisti da jam texani? Hangin' with Dr. Wu è una gradita sorpresa per chi non riesce a stare senza le dodici misure, ma anche per chi non ha idea di cosa siano.
Cosa succede quando due malati di blues, rock e country decidono di chiamare a sé alcuni tra i migliori musicisti da jam texani? Hangin' with Dr. Wu è una gradita sorpresa per chi non riesce a stare senza le dodici misure, ma anche per chi non ha idea di cosa siano.
Parlare di musica texana può far volare subito la fantasia ai classici del country-western. In realtà, negli anni la scena musicale del Texas si è costellata di influenze rock e dal taglio moderno, che hanno dato vita a un sound specifico, altamente caratterizzato e perfettamente incarnato dai Dr. Wu con il disco Hangin' with Dr. Wu: Texas Blues Project Vol 4.
I Dr. Wu sono Bryan Freeze e Jim Ashworth, autori di buona parte delle composizioni e impegnati in ogni anello della produzione del'album, dalle chitarre elettriche e acustiche, tastiere e armonica fino al missaggio, le grafiche e la stampa del disco. Per i diversi volumi del Texas Blues Project, i due sono sempre attorniati da una formazione nutrita di artisti texani. Nel Vol 4, pubblicato in autunno 2013, il nucleo della band è rappresentato dalla Buddy Whittington Band: Buddy e Mike Mayes si danno il cambio alle chitarre elettriche e al microfono, mentre Wayne Six e Mike Gage, rispettivamente basso e batteria, creano uno sfondo ritmico solido e gustoso su cui testi e assolo scorrono con scioltezza. Il tutto è condito da cori ben congegnati a cura del gruppo vocale gospel The Walker Effect, capitanati da Yolanda Walker. L'organo Hammond di Red Young colora il mix con tappeti e fraseggi incastrati ai riff di chitarra, ritagliandosi anche i suoi momenti solisti.
Già al primo ascolto del disco è possibile inquadrare a dovere il lavoro. Dai fratelli Vaughan agli ZZ Top, il sangue texano si sente tutto fin dal primo sporco riff di "Need A Witness". Quando, nel bridge che prepara agli assolo, i fiati e i controcanti vanno a riempire un arrangiamento finora essenzialmente spoglio, viene svelato tutto il piglio sfrontato che caratterizzerà il resto della tracklist.
Un tocco di funk dà ritmo al blues di "Shouda, Couda, Wouda", ma l'esplosione di potenza e distorsione arriva solo due tracce più tardi, con "Voodoo Doll (Hendrix Slight Revisit)". Seppur zeppo di riferimenti musicali e canori all'universo hendrixiano, il brano non deve trarre in inganno: le sonorità psichedeliche sono lontane, mentre primeggia un blues rock duro, in cui un accompagnamento in palm mute sottolinea il quattro quarti secco e bello tosto sul charlestone. Qui emerge tutta la differenza stilistica tra i solisti Whittington e Mayes: legato a fraseggi dal maggior interesse ritmico e armonico il primo, più avvezzo a calde distorsioni e lunghi bending tirati per il collo il secondo. La voce di Yolanda Walker diventa protagonista in "My Man's Specialty", e l'incedere lento e deciso del blues rimanda a un fumoso bar texano. Dopo il secondo accento con scansione funk del disco, "She's No Good For Me", il ritmo si rallenta di nuovo e si rilassa con "Life Ain't No Fair", ma solo per lanciarsi nel blues indiavolato di "Gonna' Be Days Like That", con tanto di intro hendrixiana e armonica a scaldare il tutto. Come una felice parentesi fuori stile, "Full Time Fool" riprende il titolo di un classico country, ma lo fa con un occhio strizzato alla musica dei Rolling Stones. Gli ottoni continuano ad accompagnare con riff e kick, ma con un sound sospettosamente sintetico. Poco male, considerata la natura quasi casalinga di un lavoro nato come omaggio alla musica texana di quella che si suona nei bar di zona e alle jam session, piuttosto che il solito tributo patinato e artificioso. L'escursione nel country era inevitabile, e "Best Part Of My Life" ne è un concentrato. La chiusura del disco è affidata a "Slow Rollin' Train", diventato un vero cavallo di battaglia per la band con il videoclip realizzato in tempi non sospetti, quando il Vol. 4 era ancora ben al di là dal prendere forma.
Senza la pretesa di apportare grosse innovazioni al genere musicale, Hangin' with Dr Wu si rivela un ottimo esempio di blues rock. Duro, ignorante e tutto da godere, il disco vanta un equilibrio tra musica e canto capace di tenere viva l'attenzione dei non addetti ai lavori e di dare al contempo materiale gustoso agli appassionati, chitarristi innanzitutto.
L'ultima collaborazione con i Dr. Wu è l'ennesima ottima prova della Buddy Whittington band, che porta tutta l'energia del live in un lavoro forse non limato al minimo dettaglio, ma dotato del fascino di una jam tra bluesmen di quelli bravi.