di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 04 aprile 2014 ore 07:30
Ci è capitata tra le mani una chitarra che non è certo fresca di catalogo ma che ci ha incuriosito. La AT10P, versione Premium della ben più costosa AT100CL, una super Strat che promette, almeno sulla carta prestazioni di livello, con finiture degne del prezzo di listino. L’abbiamo messa in mano a Michele Quaini per un po’ di sano rock!
Ci è capitata tra le mani una chitarra che non è certo fresca di catalogo ma che ci ha incuriosito. La AT10P, versione Premium della ben più costosa AT100CL, una super Strat che promette, almeno sulla carta prestazioni di livello, con finiture degne del prezzo di listino. L’abbiamo messa in mano a Michele Quaini per un po’ di sano rock!
Quando lo abbiamo incontrato al Namm 2013 Andy Timmons ci ha giurato spergiurato che l’unico motivo per cui la AT10P costa meno della controparte giapponese è la zona d’origine. Noi gli abbiamo creduto perché effettivamente Timmons non è tipo da apporre la sua firma sopra la prima chitarrina che gli passa sotto mano. La stessa AT100CL è frutto di una serie di progetti e ricerche. Con in mente le parole di Andy abbiamo aperto la custodia semirigida in dotazione a questa come a tutte le altre chitarre della serie Ibanez Premium, pronti a mettere alla frusta questa sei corde dall’aspetto invitante.
Certo, a dire il vero qualche differenza oltre allo spostamento di latitudine per la realizzazione la si trova, anche se a differenza di quello che si può pensare le differenze non comprendono solo downgrade. I materiali restano gli stessi, Alder, ontano per il body dalla forma tipica che ormai siamo abituati a vedere al collo di Timmons e acero con dot neri per il manico. Proprio all’interno del manico troviamo la prima differenza costruttiva. All’interno del manico della AT10P troviamo infatti il sistema KTS Titanium Rod. Questo non è altro che un sistema di rinforzo in titanio sistemato accanto al truss rod che migliora in maniera significativa la resistenza del manico. Le misure radius comprese rimangono le stesse del modello superiore così come l’attacco full access che permette di raggiungere comodamente il 22esimo tasto senza nessun impedimento. Ottimo anche il trattamento speciale riservato ai tasti jumbo delle serie Premium che rende il profilo del manico privo di ogni sporgenza, come ci si aspetterebbe su strumenti di qualità d’altronde. Proseguendo nella panoramica scendiamo verso il body. Anche qui nessuna differenza veramente significativa. Il body è sormontato dal battipenna bianco su cui sono ancorati tre di marzio, per la precisione un AT-1 e due The Cruiser in posizione centrale e manico. L’unico vero downgrade è rappresentato dalle parti in metallo. Il ponte sempre Wilkinson è in questo caso un WV6 in sostituzione del VSVG montato sulla AT100CL. Le meccaniche infine non sono autobloccanti ma standard, un set comunque in grado di garantire un’ottima tenuta dell’accordatura.
Come si può notare quindi le differenze tra i due modelli sono davvero poche e, almeno in teoria, non molto influenti sul sound. Il modello giapponese ci aveva lasciato piacevolmente colpiti, con un sound caratteristico, ben lontano dalle RG, più vintage nella timbrica, ma allo stesso tempo versatile e moderno. Dalla AT10P non possiamo che aspettarci un risultato simile.
Vista la forma, la colorazione sunburst e la scelta della configurazione HSS (i The Cruiser nonostante la dual blade sono in realtà dei single coil hum cancelling), quella che abbiamo tra le mani è un esempio di evoluzione in chiave moderna di una classica Strat. Cominciamo quindi dai suoni puliti, quelli su cui solitamente le chitarra che strizzano l’occhio al vintage sound sono più a loro agio. Quello che subito balza all’orecchio è che sicuramente il sound del The Cruiser al manico non è esattamente quello che ci si aspetta da un single coil e non è solo la mancanza di ronzii che ci disorienta. I bassi più pronunciati e i cantini sempre belli brillanti lo fanno assomigliare quasi a un humbucker con bobine in parallelo. Quello che si ottiene è un clean caldo, meno tagliente di quello che ci aspetterebbe da un singolo normale, ma estremamente bilanciato. In prima battuta può sembrare un filo meno personale della posizione uno di una Strat, ma l’assenza di rumori e i bassi più chunky sicuramente saranno una marcia in più in ambiti crunch e distorti.
Il pick up centrale da solo non offre grandi possibilità di cambiamento timbrico, ma rappresenta un’ottima arma in posizione due, sommato quindi al Di Marzio al manico. Qui il sound che si ottiene è un poco più leggero e spostato sulle alte, ma con un’apertura maggiore, ideale per arpeggi e accordi open, lo immaginiamo perfettamente incastonato in un contesto pop. L’humbucker al ponte infine non è un mostro di potenza, anzi riesce a gestire con dignità i suoni puliti, anche se non riesce quasi a increspare le valvolone del Divided #13 di Michele.
Spostiamoci quindi sui crunch, dove in teoria la AT10P visto il padre del progetto, dovrebbe essere decisamente ferrata. In realtà ci aspettavamo un sound un po’ più personale e incisivo, invece il crunch che riusciamo a ottenere è bello e corposo, ma forse un filo privo di bottom, soprattutto al manico. Chiariamoci, il sound in sé è ottimo, soprattutto in chiave solistica, forse dei PU più cattivi avrebbero aiutato. Per quanto riguarda il ponte invece nulla da eccepire, l’AT-1 è un gran bell’humbucker, che ricorda la brillantezza del PAF Pro, ma con un bel po’ di ciccia in più, come a ricordarci che Timmons è si figlio degli anni ’80 ma che li ha anche superati per quanto riguarda il suono!
Infine andiamo sulla distorsione pura, attiviamo un bel Vemuram Marshall Style, non proprio quello che avrebbe scelto Timmons magari, ma sicuramente un gran bel distorsore. Qui la situazione evolve decisamente. Il sound esente dai ronzii è un vero toccasana, soprattutto visto che la pasta di base è quella di un vero single coil. L’eq bilanciata e la potenza delle basse rendono veramente bene a livelli elevati di gain, ma è ancora l’AT-1 a far da padrone. Con la sua voce comunque aggressiva riesce a essere garbato e sguaiato allo stesso tempo, il vero elemento distintivo di tutto lo strumento.
In definitiva possiamo dare ragione ad Andy, la AT10P nonostante qualche differenza è una chitarra di ottima qualità, realizzata con cura e veramente comoda da suonare. Le caratteristiche tecniche sono di prim’ordine e il sound in generale è sempre all’altezza, nonostante qualche incertezza sui crunch. Una chitarra in grado di soddisfare non solo i fan accaniti di Timmons, ma anche chi è alla ricerca di una super strat con ottima versatilità e ergonomia eccezionale. Certo la concorrenza in questo ambito è spietata ma grazie all’estetica ben riuscita la AT10P può decisamente considerarsi un ottimo strumento. Il prezzo, vuoi la firma, vuoi comunque la qualità dei materiali utilizzati non è da entry level, ma rispetto alle altre signature di casa Ibanez e soprattutto la AT100CL è decisamente inferiore e, a nostro avviso non eccessivamente gonfiato dalla firma sulla paletta (che in realtà non c’è nemmeno).