La chitarra di BB King compie 65 anni. Gibson festeggia il re del blues e la sua Lucille tirandola a lucido per un'edizione commemorativa. Uscita stereofonica, Varitone e ponte TP6 con fine tune sono solo il biglietto da visita.
Ha ampiamente superato il mezzo secolo d'età ma non lo dimostra, la chitarra di BB King. Lucille, in realtà, non è sempre stata così. Lucille è stata molte chitarre, e la semiacustica priva di buche a effe che conosciamo oggi è solo l'ultima delle sue incarnazioni.
La prima Lucille fu una Gibson L30, una archtop acustica amplificata con un pickup DeArmond. King la suonava da ragazzo e l'aveva con sé quando rischiò la vita in un incendio, mentre si esibiva a una festa. Il chitarrista racconta che scoppiò una lite in sala e un secchio di kerosene, precedentemente acceso come riscaldamento, si rovesciò sul pavimento scatenando l'inferno. Tutti i presenti si affrettarono all'uscita ma, una volta fuori, BB si rese conto di aver lasciato la sua chitarra dentro, così tornò a prenderla sfidando le fiamme. Al mattino seguente, King venne a sapere che la rissa era iniziata a causa di una ragazza di nome Lucille, così decise di dare quel nome alla sua chitarra.
Era il 1949, fu la prima volta che BB King aveva chiamato "Lucille" la sua chitarra, e da allora quel nomignolo rimase appiccicato a tutte le chitarre in sui possesso fino ad arrivare all'attuale, illustre, ES355 modificata con ponte fisso e priva di buche a effe.
La dal laboratorio di Memphis riprende le linee e tutte le caratteristiche distintive della signature originale. La cassa è in un laminato composto da un triplo strato di acero, tiglio e ancora acero. Il top è caratterizzato dall'assenza di buche a effe, allo scopo di migliorare l'effetto anti-feedback già garantito dalla presenza di un blocco centrale all'interno del body. Il binding multistrato bianco e nero corre lungo i bordi del top, del fondo e sul contorno della paletta. È invece in un solo strato bianco quello posato sui margini della tastiera. L'unica finitura disponibile è ovviamente Ebony, un nero altamente riflettente e lucido per rendere il mix ancora più d'impatto, in contrasto con l'hardware dorato.
Il manico, in vernice lucida come il body, è in mogano con un inserto in acero. La tastiera è in richlite, più scura a vedersi rispetto al palissandro utilizzato sulla precedente versione made in Memphis. Dei voluminosi segnatasti in madreperla si posano sui 12 pollici di radius che sagomano la fretboard.
Coperti da una placca dorata come ogni parte metallica dello strumento, i pickup sono dei 490R e T, rispettivamente al manico e al ponte. Quattro manopole nere ne regolano volumi e toni in modo indipendente e l'immancabile selettore rotativo Varitone, com manopola chicken head, offre sei sonorità differenti per contare su una tavolozza timbrica considerevole. La Lucille è cablata per essere collegata a sistemi stereofonici, con due uscite jack indipendenti sulla parte bassa del body, nella fascia.
Indispensabili per una buona tenuta e precisione nell'accordatura, le meccaniche Grover Tulip in metallo fanno coppia con un ponte Tune-o-matic e relativo stopbar TP6. Il particolare tailpiece è provvisto di sei viti per le regolazioni di fino.
Se molte delle caratteristiche essenziali del modello sono rimaste invariate, evidenti sono le modifiche effettuate sul lato estetico. L'immagine in alto mostra la paletta di una classica BB King Lucille (a sinistra) a confronto con la Lucille commemorativa del 65esimo anniversario (a destra). L'intarsio orizzontale "BB King" viene sostituito da un "Lucille" longitudinale tra le due file di meccaniche. La corona del re del blues sparisce per far spazio al logo Gibson, e spariscono anche gli altri intarsi di contorno, per un look in generale più sobrio. Sul trussrod dorato, la vecchia incisione "Lucille" diventa ora "65 Years" per una ragazza che ne ha visti, di palchi e club fumosi, ma non accenna a invecchiare di un solo giorno da quel lontano 1949 in cui ha preso vita nelle mani e nella testa di BB King.
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