"My two cents", dicono gli anglosassoni quando aggiungono umilmente un piccolo contributo personale a una discussione. Questo contributo costa anche meno, ma può valere molto di più.
Da tempo sono utilizzate dai chitarristi/bassisti di ogni livello , per evitare lo sgancio accidentale (e letale) della cinghia dal relativo pirolo. La sicurezza non è sempre comparabile a quella dei migliori strap lock in commercio, ma in molti casi è più che sufficiente. Personalmente li trovo utilissimi soprattutto per l'aggancio posteriore, meno sollecitato. Ma recentemente ho trovato un'altra utilissima applicazione per l'umile gommino, che mi ha risolto in quindici secondi un problema che mi disturbava da tempo.
La posizione del potenziometro del volume varia in ogni modello di chitarra e in molti casi è stata studiata per consentirne l'accesso "a portata di mano" anche durante l'esecuzione: l'esempio più classico è la Stratocaster, con il volume esattamente sotto le dita della mano plettrante. Più pratico di così non potrebbe essere e qualsiasi regolazione o volume-swell è possibile senza sforzo in qualsiasi situazione.
Però si tratta di un'arma a doppio taglio: è talmente facile accedere al potenziometro che lo si può ruotare anche quando non si vuole.
Questo mi comporta alcuni fastidi e, a volte, qualche inconveniente da palco. Per cercare di evitarlo, mi accorgo di assumere una postura molto innaturale con la mano destra, che mi affatica e interferisce non poco.
Ma, guarda caso, il roseo gommino ha lo stesso diametro della manopolina, e il foro ha lo stesso diametro dell'alberino del potenziometro.
Basta sfilare la manopolina, infilare il gommino e rimontarla: applicando più o meno pressione, la frizione della gomma sul battipenna farà da freno, consentendoci di regolare a piacere la scorrevolezza del potenziometro.
È un intervento facile, reversibile, funzionale, quasi invisibile e dal costo vicino allo zero. Più facile da fare che da dire.