di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 16 febbraio 2016 ore 07:30
Il Bassman torna a fare il suo dovere con i bassi, in formato testata con un pre a valvole e un finale solid state in classe D. Abbiamo testato i suoi due canali con Enrico Galetta da Bass Line Milano.
Nato per amplificare le note gravi di un basso, il Bassman è diventato presto uno dei più gettonati amplificatori per chitarra e ancora oggi è il desiderio di ogni bluesman che si rispetti, a patto che la sua schiena sia abbastanza solida. La 500 watt in prova oggi torna a essere un amplificatore dedicato ai bassisti e, grazie al finale solid state in classe D riesce a mantenere il peso davvero contenuto.
È un due canali, Vintage e Overdrive, selezionabili tramite footswitch e gestibili con la grande quantità di controlli disponibili sul pannello frontale, completamente nero, come da tradizione blackface.
I due canali hanno volume ed equalizzazione separata. Il secondo, vera novità rispetto a un classico Bassman, mette a disposizione anche gain e doppio controllo sui medi, con cui selezionare con precisione il range di frequenze su cui intervenire con l’eq attiva.
Altra chicca presente sul secondo canale è il blend. Questo controllo permette di sommare al suono distorto quello del canale pulito. In questa maniera si possono aumentare le sfumatura a disposizione, incicciottendo il sound, senza però perdere la brillantezza e la definizione del sound pulito.
Assieme ai potenziometri sul frontalino troviamo due diversi ingressi, uno dei quali ha 6dB in meno, per accogliere i bassi attivi senza saturare subito le valvole del pre (due 12AX7). Sul retro non mancano un po’ di connessioni utili come le due uscite speakon per collegare alla testata una o due casse. Accanto a queste le connessioni per il loop effetti, l’accordatore e l’ingresso per il footswitch. Da citare l’uscita DI, con volume dedicato e switch pre-post EQ e ground/lift.
Colleghiamo l’ottimo Ibanez BTB a cinque corde e una cassa Aguiliar e cominciamo il test con il canale vintage. Questo si rifà a quello originale e, in effetti, il sapore è quello giusto. Interessante quanto venga esaltata la voce del basso. Si sente intervenire il pre in maniera gentile, aggiungendo il calore delle valvole, soprattutto sulle medie. Alzando il volume il suono si increspa leggermente, ma finché non passiamo alla modalità overdrive, il gain resta basso.
Con un colpetto al footswitch cambiamo marcia. Lasciamo il blend a zero, in modo da avere a che fare solo con il sound distorto vero e proprio. Fa il suo dovere, regalando al nostro sound una bella dose di ciccia, con un bel po’ di sustain. La quantità di gain non è esagerata, anche superando la metà corsa del potenziometro, ma la distorsione è lineare e dinamica.
La manopola del blend è un plus davvero interessante. Sommare alla distorsione il suono clean permette di avere sotto le dita un sound potente, ingrossato dall’overdrive ma preciso e definito.
Il Bassman 500HD è un amplificatore per basso dall’aspetto vintage, ma che unisce al sound retrò anche un tocco di modernità molto utile soprattutto per chi ha bisogno di avere un sound versatile e modellabile a piacere. Mette a disposizione diverse soluzioni interessanti come il blend e l’utilissima DI con volume dedicato. La testata è offerta a un prezzo di circa 1100 euro, leggermente più alto di quanto ci aspettavamo, ma non esagerato.