Da alcuni anni ho iniziato a strimpellare il basso e dopo aver provato un consistente numero di strumenti economici e di fascia media ho capito che dal punto di vista dell'ergonomia mi trovo molto bene con i bassi di derivazione MusicMan Stingray. In particolare mi piace molto il modello Sterling SUB orientale, uno strumento economico, un modello base, ma con ottime finiture, un gran manico, elettronica attiva, e un suono molto "grosso". Il primo esemplare che ho posseduto è usato, di colore nero con la tastiera in acero, poi ne ho acquistato un altro nuovo color verde menta sempre con la tastiera in acero.
Siccome mi trovo molto bene con il manico ma il modello di colore nero suona un filo più "vuoto" rispetto a quello verde menta ho pensato di chiedere al mio liutaio di fiducia di costruirmi un body con quella forma, utilizzando però un ponte che mi piace di più e che ha la possibilità di utilizzare le corde passanti attraverso il body. Abbiamo iniziato a parlare del progetto a febbario, il liutaio ha incassato un acconto e ha ordinato le tavole in mogano kaya, dal momento che a me piacciono le sonorità non troppo brillanti. Gli ho coumunicato con larghissimo anticipo che vorrei fosse pronto per la prima settimana di maggio perché nel frattempo due miei amici che si sposano mi hanno chiesto di suonare per loro la marcia nuziale. Il liutaio mi comunica che sono necessari circa quaranta giorni per la verniciatura, per cui a fine marzo sollecito l'invio al verniciatore ricevendo dal liutaio rassicurazioni sul fatto che non ci saranno problemi e che sarà in grado di rispettare la scadenza: con le temperature più alte della primavera si può recuperare qualche giorno.
Noterete che dal concepimento del progetto alla fase della verniciatura è passato un po' di tempo, ciò è in parte dovuto a mie indecisioni su alcuni dettagli progettuali, in parte a vari cincischiamenti del liutaio che mi dà la chiara impressione di anteporre altri lavori al mio. A fine aprile gli chiedo a che punto siamo e mi fissa un appuntamento ai primi di maggio per la consegna, poi slittato di un giorno, a suo dire necessario per completare la verniciatura Siamo però ancora nei tempi previsti.
Mi presento in laboratorio con grandi apettative, purtroppo però l'elettronica, assemblata da un'altra persona (un tecnico elettronico), non funziona. Il tecnico ha assemblato il tutto senza corde (sic), e ha lasciato il laboratorio anzitempo per altri suoi impegni. Vengo inoltre informato del fatto che il legno assorbe ancora la vernice, per cui sarà necessaria un'ulteriore mano più avanti. Sono molto contrariato, ma torno il giorno successivo. Da notare che non sono un inguaribile ottimista, c'è da dire che fino a questo momento il liutaio ha sempre lavorato bene negli altri lavori. Qui i tempi sono stati dilatati, ma ho sempre sollecitato il lavoro e la consegna potrebbe essere fatta nella scadenza prevista sebbene sia da prevedere di riportarglielo per l'ultima mano di vernice. Arrivo in laboratorio e vedo il liutaio armeggiare con una pasta trasparente nella zona del ponte per riempire il legno, mi spiega che non è riuscito a fare l'intonazione e ha dovuto allontanare un po' il ponte dal manico ed è rimasto un piccolo incavo sulla vernice. Già noto che eccede con l'uso della pasta riempitiva e invece di un piccolo solco nella posizione originale del ponte c'è ora un avvallamento che rimane anche dopo diversi passaggi con carta vetrata di varie grane e la lucidatura a macchina. Mi dice che sarà rimosso quando sarà data l'ultima mano di vernice. Nel frattempo l'elettronica è stata sistemata, il suono mi piace e il liutaio dà l'ultimo tocco regolando l'intonazione. Noto che rispetto ad altre volte impiega pochissimo tempo e alla mia domanda se l'abbia completata mi dice di sì. Non ho ragione di dubitare e non lo sto a guardare per tutto il tempo, nel frattempo è entrato un altro cliente e scambio due battute con lui, sono un assiduo cliente di questo liutaio e per la verità ha sempre apportato regolazioni e modifiche con molta perizia. Saldo il conto, ad eccezione di un pickup al manico in prova e di un potenziometro push pull che permette di scegliere se utilizzare il basso in modo attivo o passivo. Quando me ne vado gli dico che mi riservo di dare un giudizio conclusivo, non solo perché lo strumento non è completo, ma anche perché questa faccenda del ponte mi ha lasciato molto perplesso e in fondo non ho avuto tempo a sufficienza per provarlo a dovere. Giunto a casa controllo l'intonazione e mi accorgo che non è corretta, mi accingo quindi a sistemarla, ironia della sorte mi ha insegnato proprio lui a fare questa regolazione. Arrivato a un certo punto mi scontro col fatto che data la forma delle sellette e la lunghezza delle viti non è possibile arrivare alla nota giusta. All'ottava la nota è crescente per tutte le corde devo pertanto allontanare la selletta dal manico, ma la vite si incastra a fine corsa all'interno di un blocchetto chiuso. Non si tratta di un ponte in stile Fender, dove l'escursione della vite è molto ampia ed essa passa attraverso un cilindretto all'interno del quale c'è l'incavo della selletta vera e propria. Nel mio caso la selletta è ricavata da un blocchetto pressofuso, ma la vite non è passante, inoltre l'escursione della vite è inferiore anche perché alla fine del ponte non c'è il lamierino piegato, ma un blocco più spesso, tipo Hipshot. Non mi perdo d'animo e all'una e mezza di notte riduco la lunghezza di una vite con il risultato di spanare il filetto della selletta che non può più essere regolata, scorrendo la vite nel foro senza rimanere saldamente nel filetto. Vado a letto, dormo cinque ore, e per un vero e proprio colpo di fortuna trovo in ferramenta alcune viti più corte col passo metrico che vanno bene con il foro spanato che ha il passo nel sistema imperiale, mi accingo quindi a regolare la benedetta intonazione. Con mio finale sconforto la selletta del MI arriva alla fine del ponte e manca ancora un po' prima di arrivare alla intonazione corretta dell'ottava. Svolgo quindi un confronto con l'altro basso: misuro la lunghezza delle corde in prossimità delle sellette, il procedimento è possibile perché la marca e la scalatura delle corde è la stessa, il manico è identico. Noto che c'è uno scostamento che va dagli otto millimetri al centimetro. Misuro anche il body di liuteria ed è più corto di cinque millimetri rispetto a quello di fabbrica. Il problema ha quindi due cause: la differenza nella lunghezza dei due body e la diversa forma del ponte. Non c'è molto spazio per spostarlo allontanandolo ulteriormente dal manico e comunque così facendo si coprirebbero i fori delle corde passanti. Dovrebbero pertanto essere praticati altri fori di grosse dimensioni nella parte posteriore del body ed eventualmente chiusi quelli vecchi. Dovrebbero essere poi effettuati altri fori (la terza serie) per un ponte con specifiche compatibili. A quel punto si dovrebbe pensare a chiudere anche le due serie di fori per le viti che fissano il ponte al body.
Per ora ho comunicato il problema via email al liutaio, più che altro perché la mia contrarietà ha oltrepassato il livello di guardia e non voglio (ancora) prenderlo a male parole, inoltre secondo il codice civile i vizi devono essere comunicati entro sette giorni dalla scoperta e reputo la forma di posta elettronica idonea ad assolvere a tale funzione. Sono passati un paio di giorni e non ho ricevuto ancora risposta. Dal mio punto di vista ci sono diverse opzioni:
- il liutaio rifà il body, ma ci vorranno altri due mesi
- il liutaio "sistema" quell'aborto completo che ha fatto montando un altro ponte, ma poi chi paga il ponte? Secondo me lo deve pagare lui. Inoltre vorrei uno sconto dal momento che il risultato non è quello pattuito e i tempi sono stati sforati di molto
- vado da un altro, ma dovrò pagare le ulteriori spese anche in questo caso cercando di ottenere un sostazioso sconto. Il primo liutaio dovrà però acconsentire a fare verniciare il body al verniciatore per l'ultima mano (si spera).
Tutta questa lunga storia mi porta a considerare che anche nella liuteria solid body e top piano, in teoria più semplice, si nascondono delle inside e che a volte non si può essere del tutto sicuri, nemmeno se il rapporto professionale è consolidato. Nel mio caso il liutaio in questione ha lavorato spesso molto bene su miei strumenti, però si trattava di modifiche e settaggi.
Nei rapporti professionali la fiducia deve essere riposta a fronte di frequenti verifiche e mai una volta per tutte, a volte anche con tutta la diligenza da parte del creditore (il cliente) se il "liutaio" ci mette del suo non c'è niente da fare e il risultato non viene raggiunto.
Al matrimonio dei miei amici ho suonato il basso di fabbrica e mi sa che dovrà passare ancora del tempo prima di poter suonare il mio basso di liuteria, si fa per dire...