Il futuro scintillante delle mini-Fender Duo-Sonic
di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 11 luglio 2016 ore 11:00
Le offset e le solid body a scala cortissima che hanno portato per prime il marchio Fender nelle case dei più giovani e squattrinati tornano con delle riedizioni aggiornate e moderne. La loro storia inizia alla fine degli anni '50 e il loro futuro si prospetta luminoso.
Con la scala 3/4 da 22,5", un maple neck con raggio 7,25", il corpo in ontano nell'unico colore Desert Sand e dei pickuppini molto discreti nell'ouput, le Fender Musicmaster (pickup singolo al manico) e Duo-Sonic (pickup doppio) furono la risposta di Leo Fender alle richieste dei commerciali, che volevano strumenti entry level. Le due chitarrine erano destinate ai giovani che intravedevano Buddy Holly, Bill Carson e Ritchie Valens con le Stratocaster e volevano imitarli. Il prezzo era di 129 e 159 dollari, considerevolmente meno rispetto a Telecaster ($209), Stratocaster ($289) e Jazzmaster ($349) nelle versioni base.
La serie originale, la più interessante ed esteticamente migliore, è un trionfo di minimalismo.
Due potenziometri per la Musicmaster a cui si aggiunge un selettore a tre posizioni per la Duo-Sonic. Meccaniche con manopolina in plastica, battipenna anodizzato. Con il 1959, anche le fenderine acquistano il rosewood neck e un battipenna biancastro mica male da vedere.
La loro vita pacifica (non compaiono mai su palchi importanti, solo nelle scuole di musica e ai concerti dei ragazzi) viene stravolta nel 1964, quando ricevono corpo offset e manico della neonata Mustang, con tanto di piastra controlli in metallo e l'opzione della scala 24" che immediatamente le sposta su un piano di fruibilità differente. Il nome acquista un "II" (due romano) a segnare i profondi cambiamenti strutturali.
La mossa appare subito azzeccata: negli anni '70 anche in Europa tutti vogliono suonare con "la Fender", quindi le economiche Musicmaster II e Duo Sonic II diventano best seller perché consentono al chitarrista di avere il marchio spendendo meno della metà (che tanto le ragazze non le distinguevano dai modelli "nobili"). Restava il problema dei pickup un po' asfittici, ma alla fine con i primi fuzz tutto andava al suo posto e il volume era salvo.
Tutta la serie offset esce di scena ufficialmente nel 1982 con la rivoluzione Dan Smith. Nel catalogo che rilancia la tradizione Fender sono sostituite dalle Lead, chitarre in realtà sbagliate, senza alcun appeal, che durano un paio di stagioni e spariscono senza lasciare rimpianti.
La Duo-Sonic ricompare negli anni '90 con repliche poco accurate prodotte in Messico e Cina, quindi non fa gran notizia. Paiono invece interessanti i nuovi modelli visti al recente NAMM estivo, con Mustang, Duo-Sonic e Duo-Sonic bass in diverse configurazioni e varianti cromatiche. La serie si chiama "offset" e offre un mix tra essenzialità nel circuito dei modelli 1958-1963 e corpo offset post 1964.
Ci sono versioni con humbucker al ponte splittabile o con P90 e versioni con i classici single coil, in cui il coperchietto che non mostra i poli (come nelle chitarre originali) in realtà nasconde pickup Alnico 5 tipo Stratocaster, quindi ben più potenti e versatili. Con questi abbinati alla scala corta, agilissima, ai nuovi colori, ai manici maple o rosewood e al battipenna in materiali diversi (incluso il magnifico "mother of toilet seat") c'è da scommettere che queste nuove offset avranno un gran successo.