Il mondo della musica continua a prendere le distanze da Michael Fuller, creatore dei pedali Fulltone duramente attaccato a seguito di riguardo le proteste che scuotono gli USA dalla morte di George Floyd.
Gli Stati Uniti vivono un momento molto delicato e Fuller non è il solo ad aver pagato per la sua indelicatezza: Fender non ci ha pensato due volte prima di , uno dei suoi uomini di punta, a seguito di un post di pessimo gusto attribuito al liutaio.
Nel caso di Michael Fuller, immediata è stata la risposta di Mark Hoppus dei Blink-182, che ha espresso il suo profondo disappunto per l’accaduto e dichiarato di volersi separare quanto prima da qualunque prodotto Fulltone in suo possesso.
Artisti da ogni parte del mondo hanno seguito a ruota e il web è letteralmente insorto, in alcuni casi con discreta ferocia. In pochi giorni diversi youtuber si sono uniti al coro e sono comparsi post di protesta ovunque, con contenuti dal tono duro come il video tutorial sulla verniciatura di un pedale Fulltone col titolo “Come ridipingere i tuoi pedali Fulltone perché Mike Fuller è un cretino”.
Scossi a furor di popolo, non ci è voluto molto perché anche distributori e negozi prendessero pubblicamente una posizione a riguardo.
Il primo è stato Guitar Center che, : “Non siamo più in affari con Fulltone e ci stiamo muovendo rapidamente per rimuovere tutti i prodotti Fulltone dai nostri negozi e siti web”.
Tuttavia, da , parrebbe che la collaborazione con Guitar Center fosse comunque cessata lo scorso marzo, mesi prima del controverso commento di Michael Fuller sulle rivolte in USA.
È stato poi il turno di Reverb, che ha sospeso le vendite di ogni prodotto Fulltone. A partire dal 1 luglio 2020, gli utenti del sito non potranno più mettere in vendita prodotti nuovi Fulltone. Sarà invece permessa la vendita di pezzi usati, per i quali Reverb ha dichiarato che avrebbe devoluto il ricavato delle proprie commissioni raccolte a partire dal 1 giugno in favore di “un’organizzazione per la giustizia razziale”.
, si legge: “I recenti commenti e il comportamento di Mike Fuller violano i valori e i principi dei brand stabiliti nelle nostre Regole per Venditori e Acquirenti. Proibiamo qualunque tipo di discriminazione razziale, discorsi di odio e minacce o incoraggiamento della violenza”.
La vicenda di George Floyd ha smosso le coscienze in ogni parte del mondo e chi lotta perché tutti gli uomini abbiano pari diritti merita il massimo sostegno, supporto e rispetto. Prendere le distanze da chi è incapace di provare empatia nei loro confronti non è solo lecito, ma è talvolta doveroso. Tuttavia, è impossibile non chiedersi fino a che punto una punizione si può considerare commisurata alla colpa. |