Confronto Les Paul '58 VOS e Les Paul Standard 2002
di danblues [user #16073] - pubblicato il 30 giugno 2009 ore 09:54
La produzione Standard di inizio secolo presenta molte differenze rispetto a quella odierna e, secondo alcuni, si accavalla alle Gibson Custom per artigianalità e caratteristiche. Per i più curiosi, ecco una Les Paul del 2002 e una '58 VOS messe a confronto diretto.
Nei primi anni '80 Gibson, in grave difficoltà, decise di reintrodurre nel mercato una Les Paul con le caratteristiche iniziali che l'avevano contraddistinta nel mondo del rock, del blues e del jazz. Nacque così la Les Paul Standard dell'epoca moderna. Era più o meno una Les vecchio stile, ma con alcune caratteristiche costruttive differenti. In primis il tenone corto dovuto sicuramente a convenienze costruttive, poi venne deciso di rendere la chitarra meno pesante applicando dei buchi (nove) nella zona più lontana dal manico: il sedere. Questo tipo di tecnica fu adottata per tutte le Les Paul.
Nel 2002, Gibson fece un sondaggio di mercato allo scopo di identificare meglio i gusti dei lespaulisti e venne fuori che il tipo di Les Paul Standard più gradito sarebbe stato una Les Paul con le caratteristiche della '59. Nacque così nel 2002 la serie che secondo me, Grover anni '90 a parte, rimane la Les Paul più bella.
Intanto il mercato delle chitarre premeva sui bilanci Gibson, e allora ecco il lampo di genio. Si resero conto che il listino di produzione Nashville (USA) con le Les Paul Classic (1960), Les Paul Standard (1959) e i manici a scelta ('60-'50) stava togliendo interesse (e quote) alla produzione del Custom Shop. In pratica le chitarre di Nashville davano qualcosina in meno, ma comunque erano modelli molto simili e molto validi (e molto meno costosi) rispetto alle reissue sia esteticamente, sia come manici.
Allora, dopo solo cinque anni, la Les Paul Standard del 2002 andò in pensione. Contemporaneamente si cominciò a parlare di VOS Custom Shop e uscì fuori come argomento lo "swiss cheese" che per tanti anni Gibson ha tenuto velatamente nascosto. Il mogano, quello vero delle foreste, è finito ragazzi. Le Les Paul di oggi (Custom shop a parte) sono fatte di mogano americano (?) di piantagioni autorizzate. Quindi meno pregiato, quindi più pesante. Da qui la necessità di rendere chambered la nuova standard.
Per quanto riguarda la Traditional, beh, spesso se non sempre si vedono modelli con il back fatto di due pezzi, non come le standard 2002 (fino al 2005) che hanno sempre il back in pezzo unico.
Finita la premessa, passo al tema dell'articolo: una comparazione diretta tra una Les Paul Standard del 2002 e una '58 VOS.
Mi accingo ad aprire la custodia della '58 e, come la apro, vengo inebriato dal profumo di polish e altre sostanze mielose utilizzate, nitro compresa.
La vista è incredibile, premesso che la '58 ha il plain top, quindi non è fiammata, la sensazione che si ha è di essere tornati indietro di cinquant'anni. Una sensazione confermata dall'alta fattura manuale fatta anche di piccole imperfezioni che contribuiscono a rendere unico questo strumento. Chi ama la chitarra a un certo punto non sa che farsene di abalone, madreperla e cose varie: il blasone supplisce abbondantemente a tutto ciò. La prendo in mano e noto con dispiacere che l'addetto allo sbiadimento del cherry sul back ci è andato giù pesante, tanto da rendere il cherry quasi un rosa carne, cosa comunque realmente verificata su molte Les Paul d'epoca.
Il top è fantastico, un sunburst meraviglioso, cherry vero. I pickup sono ricoperti di una patina cerosa che serve a proteggere fino a che si vuole la lucentezza del pickup che altrimenti tenderebbe inesorabilmente a opacizzarsi. Il manico è bello cicciotto, forse troppo per le mie mani, ma non mi importa: la sensazione che si ha avendola in mano e bellissima. La tastiera è impeccabile ed i tasti sono posizionati alla perfezione: anche con l’action bassissima non si sente il benché minimo buzz. Il manico e la tastiera insieme rappresentano una scultura stupefacente. Il setup di fabbrica è da dieci, le corde un po' meno. La vernice dà la sensazione di essere veramente molto delicata. Il peso è straordinario: quando il mogano è buono, pesa poco. La storia del peso che diminuisce dopo aver perso acqua mi fa sorridere. Se il mogano è di buona qualità è da subito leggero, e in ogni caso quanta acqua un body deve contenere per poter poi percepire un eventuale alleggerimento? Sorvoliamo.
Attacco la chitarra all'amplificatore e sento subito una voce speciale, più definita, meno fangosa. Mi rendo conto che, in una chitarra elettrica, dei pickup appropriati come questi, i potenziometri adatti, i Bumble Bee, lo stop tailpiece di materiale differente bastano per fare la differenza anche con uno scalda-bagno. Comunque di pù non si può immaginare riguardo a una Les Paul, se non passando a una vera vintage. Una chitarra straordinaria per un prezzo eccellente.
Passo alla Les Paul Standard 2002 e osservo subito differenze estetiche che a primo acchitto sfuggono ai più, me compreso perlomeno inizialmente.
Il top è bellissimo, fiammato ma non eccessivamente. Il colore è Light Burst, una specie di cherry ma molto più sbiadito e leggermente tendente all’arancio, comunque uno dei miei preferiti.
Vado al manico e vedo (come in tutte le Les Paul Standard USA e Custom Shop) una perfezione che mi garantisce pulizia di suoni e alta suonabilità. Il manico è da dieci. Poco importa se lungo il binding del manico noto un leggero bleeding (piccola sbavatura del back cherry), pochi sanno che in casa Gibson è considerato parte del gioco una leggera sbavatura causata dall’alta implicazione manuale.
Le meccaniche sono le solite tipo vintage. I pickup sono i Burstbucker Pro che fanno il loro lavoro bene anche se secondo me in alcuni passaggi rimangono inferiori ai BB 2 e 3. È ovvio che il suono rispetto alla '58 risenta di mancanze come i pickup, tutto l’apparato elettronico di tipo più attuale, ma una comparazione empirica andrebbe fatta così: mettere i pickup della '58, tutta la componentistica elettrica (potenziometri, bumble bee, switch, eccetera), il tailpiece in alluminio, e altre cose. E comunque non mi stancherò mai di dire che è la struttura portante (manico-corpo) che fa la chitarra, non i componenti intercambiabili. Ho sentito dire che una chitarra era meglio di un’altra solo giudicandola dalle meccaniche.
Riassumendo, abbiamo di fronte una chitarra assolutamente fantastica che, se equipaggiata con l’hardware della '58, renderebbe quasi impossibile la distinzione sonora tra le due. La Les Paul Standard USA rimane uno strumento straordinario ancora oggi.
I miei commenti e giudizi sono del tutto personali ma basati su un reale ed attento esame tecnico fatto su molte Les Paul possedute ed ancora in possesso. Il confronto fatto tra le due chitarre negli ultimi anni ha sempre visto la standard fortemente penalizzata. La mia analisi vuole solo mettere in evidenza il fatto che a parità di equipaggiamento le differenze sonore e al tatto sarebbero sicuramente più sottili, considerando il fatto che entrambe hanno nella manualità l’85% del totale della loro costruzione. In pratica le Custom Shop hanno necessità manuali esattamente come una standard (fino al 2005). Poi per quanto riguarda la scelta dei materiali e la cura dell’assemblaggio certo il Custom shop fa la differenza. La '58 (o '57-'59-'60) lo ripeto, dà delle sensazioni inarrivabili per moltissimi modelli in circolazione. La regina non ha bisogno di abalone, madreperla, o vernici super-lucide e magari plasticaticcie, colori assurdi e forme e combinazioni di pick-up che vogliono sembrare un po’ Les un po’ Strat. La Regina e così come era cinquant'anni fa e rimane l’insuperabile, come blasone, classe e manifattura.
Differenze tecnico-estetiche che possono aiutare a capire se realmente si tratta di una reissue:
- la campana del truss-rod nella '58 è leggermente più distanziata dal capotasto (tranne la '60)
- gli anelli in plastica porta pickup sono più alti
- il binding sulla tastiera nelle reissue è meno spesso
- i piloncini di appoggio del ponte nelle reissue sono differenti dalla produzione USA.
Sorvolo sul tenone lungo, sulla paletta fatta in modo differente e su altri particolari minori.
Precisazioni: Molti non hanno chiare alcune date. Consultando molti forum e anche il Service Gibson Europe, ho la conferma che l’inizio delle "escavazioni" nelle Les Paul (Studio, Classic, Standard, Faded eccetera) hanno avuto inizio nel dicembre 2006.
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