di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 06 gennaio 2013 ore 08:00
Da decenni, i produttori si sforzano a replicare il comportamento delle valvole con dei transistor o con la tecnologia digitale, cercando di restituire un sound che, secondo molti, non può venire da altri se non da una valvola. Oggi AMT dice la sua con una valvola, che in realtà è un transistor... che fa la valvola.
Si parlava di novità, di rivoluzioni, delle valvole che in fondo son sempre quelle da anni. Per porre freno a questi discorsi AMT Electronics è pronta a lanciare sul mercato quello che, secondo l'azienda russa, rivoluzionerà il mondo della chitarra elettrica: valvole a stato solido.
Subito viene da chiedersi perché mai uno dovrebbe trasformare il proprio valvolare in un amplificatore a transistor quando esistono amplificatori a transistor capaci di emulare la dinamica dei valvolari. Probabilmente alla AMT questa domanda non se la sono posta, andando dritti verso l’obbiettivo, quello di creare un surrogato delle valvole ma a stato solito, dall’aspetto più moderno. Cosa ha spinto gli ingegneri elettronici russi a lanciarsi in questa impresa è presto detto, volevano risolvere il problema della resa diversa delle valvole rispetto alle condizioni di utilizzo (temperatura e tensione). Inoltre grazie ai solidi componenti con cui queste finte 6l6 e 12AXT sono assemblate, la durata sarà pressoché illimitata. Sicuramente questi due punti sono interessantissimi per il chitarrista che vuole avere sempre il suo suono in qualsiasi palco e in qualsiasi remoto luogo del pianeta. Stuzzicante l’idea di non dover più cambiare le valvole, operazione che comporta, oltre allo sborsare soldi, anche il privarsi dell’amplificatore per qualche giorno. Torniamo però a morderci la coda come il serpente nel classico gioco Nokia, cosa spinge a trasformare il nostro amplificatore valvolare in un transistor? L’importanza delle lampadine che da una vita illuminano l’interno delle testate è cosa nota e il mercato è già zeppo di pedali che emulano preamplificatori sostituendo le 12AX7 con j fet e mosfet che però molto spesso lasciano l’amaro in bocca. Insomma aspettiamo di trovarle nei negozi, sperando che il prezzo non sia quello di dieci set di valvole, ma per ora vincono a man bassa il titolo di mai più senza.
Le promesse di AMT Electronics e delle sue valvole solid state sono certamente interessanti, eppure l'idea di sostituire la valvola con un componente meno soggetto ai cambi di temperatura e più resistente a traumi e ingiurie del tempo non è nuova. Pochi (o forse molti) sanno che già nella prima metà del secolo scorso dei ricercatori misero a punto un componente rivoluzionario che avrebbe reso possibile la realizzazione di apparecchi privi di valvole, ma in grado di compiere le stesse operazioni con maggior accuratezza e linearità. Radio, amplificatori e televisori avrebbero potuto contare su una maggior trasparenza e qualità, costi irrisori, pesi contenuti e ingombro ridotto. Quel componente fu chiamato transistor, padre della tecnologia solid state. Cosa spinge oggi un produttore (oltre ad AMT, anche Jet City e Mike Fortin hanno mostrato interesse nello stesso campo) a creare un componente solid state che va al posto di una valvola quando il transistor, a livello funzionale, fa esattamente lo stesso e i comuni amplificatori solid state vengono continuamente denigrati dai chitarristi? Io un'idea ce l'avrei, ma per esprimermi aspetto che qualcuno produca un "rivoluzionario" piatto giradischi per sostituire i delicati vinili - che gli audiofili collegano ai loro ricercati sistemi hi-fi - con dei più comodi lettori MP3. (Pietro Paolo Falco)