di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 18 febbraio 2014 ore 12:00
Certo non capita tutti i giorni di avere per le mani un enorme barattolo di senape a forma di SG, però quando capita c’è da divertirsi. Una novità la Diavoletto Special 2014, economica si per essere una Gibson, ma con la voglia di stupire pur lasciando intatto o quasi il conto in banca.
Certo non capita tutti i giorni di avere per le mani un enorme barattolo di senape a forma di SG, però quando capita c’è da divertirsi. Una novità la Diavoletto Special 2014, economica si per essere una Gibson, ma con la voglia di stupire pur lasciando intatto o quasi il conto in banca.
Ok non preoccupatevi, il giallo senape è solo uno dei colori disponibili per la SG Special 2014. Oltre al Butterscotch, per gli amici senape, a disposizione troviamo Heritage Cherry, Desert Burst, Ebony, Fireburst (al primo colpo d’occhio molto simile al Desert) e infine il Walnut. Tutti in finitura vintage gloss, ovvero un lucido consumato, reso vintage, opaco, che lascia chiaramente intravedere segni venature e fessure del legno. Legno si, un bel pezzo di mogano per il body, accostato però a un manico per nulla aderente alla tradizione SG. Oltre ai 24 tasti che possono spiazzare al momento per realizzare il neck incollato, come la prassi Gibson richiede, è stato utilizzato dell’acero, verniciato in quasi tutte le colorazioni in tinta con il body. Una scelta che ai puristi potrà far storcere il naso, ma che in realtà sul suono non ha enormi effetti e se li ha sono sicuramente positivi, insomma ci si accorge subito di avere tra le mani una bella Diavoletto. Le forme, numero dei tasti a parte, sono quelle classiche, con le due corna asimmetriche, jack adagiato sul top pianeggiante, ponte tune-o-matic, doppio tono e doppio volume. Con i due tasti in più a disposizione e il manico dotato di slim ‘60s profile due humbucker belli potenti e cazzuti sono d’obbligo. Ecco quindi che la scelta della casa americana è ricaduta su due 490, R e T, due microfoni con un output bello alto capaci di spingere a tavoletta le distorsioni ma anche di risultare credibili nei clean. Il look con cornice in tinta e cover cromata è azzeccatissimo. Per quanto riguarda l’hardware resta poco da dire se non citare le nuove manopole dotate di scanalature per aumentare il grip e le meccaniche a tulipano in perfetta sintonia con il vintage outfit della SG Special.
Ora basta con i convenevoli, le presentazioni sono fatte è ora di collegare la SG alla nostra Dangelo Vintage, in perfetta sintonia, per lo meno nel look. Quando ci vengono proposte chitarre con pick up definiti high output viene quasi la voglia di saltare a piè pari la prova clean, sicuramente i puliti saranno freddi, o compressi o semplicemente saranno crunch. Sarà la capacità della Dangelo di restare clean a tutti i costi, ma quello che arriva alle nostre orecchie è un pulito degno di tal nome. Al manico il sound è meno cupo e chiuso di quanto ci saremmo aspettati, al ponte un filino più tagliente. Addirittura abbassando un po’ il volume si riesce a lanciarsi in un po’ di funk. senza esagerare.
Soddisfatti da questa gradita sorpresa portiamo un po’ di gain in questa relazione ed ecco che i due 490 iniziano a diventare ancora più convincenti. Il suono corposo resta comunque definito su tutto lo spettro. Differenti equalizzazioni ovviamente tra manico e ponte, differenze che rimarcano anche una sottile differenza di volume. Grazie all’ottima dinamica si può anche settare due volumi volutamente diversi tra i due pick up e avere a portata di mano due suoni diametralmente opposti, uno più clean e uno più distorto per per una ritmica blues crunchettosa e un assolo più deciso e corposo.
Al posto di spingerci oltre con il gain questa volta abbiamo deciso di cambiare proprio sonorità accendendo l’ottimo fuzz di Costalab, una sonorità che ci sembrava sposarsi alla perfezione con questo strumento. L’output generoso pompa alla perfezione il circuito di questo fuzz, anche se non si ha a disposizione un sustain esagerato. Interessante notare come comunque anche gli accordi a livelli alti di fuzzosità molesta restano definiti. La brillantezza generale dei pick up fa si che le basse non si ingolfino, una manna con questo genere di sonorità.
Siamo di fronte a uno strumento che per gli standard Gibson è economico. Con un prezzo che si attesta intorno ai 600 euro. La scelta dei materiali è buona, la dotazione tecnica pure. Forse qualche accostamento e qualche rifinitura poteva essere fatto meglio, ma non ci si può certo lamentare. In dotazione la soft bag gibson, con l’interno più morbido della famosa carta con dieci piani di morbidezza, ma dalla forma particolare ma spaziosa. Uno strumento che può sicuramente far gola senza che per acquistarlo si debba fare un leasing o dare in permuta un lingotto d’oro. Da non dimenticare poi che come tutti i modelli 2014 anche questo riporta al dodicesimo tasto l'intarsio dedicato al 120esimo anniversario Gibson.
Maggiori info e dettagli sul sito ufficiale Gibson