Chi più e chi meno, prima o poi tutti i chitarristi hanno provato un Boss MT-2. I più fortunati, spesso giovani e inesperti come lo ero io decenni or sono, lo ameranno nel loro primo periodo di chitarrismo metallaro, fatto di distorsioni estreme ed equalizzazioni a "V", per poi rendersi conto di avere a che fare con qualcosa che, se settato male, suona più simile a una tastiera che a una chitarra. Altri invece lo odieranno fin da subito.
In ogni caso, io mi sono ritrovato dopo tanti anni questo pedale acquistato in gioventù e ho provato a metterci mano per trasformarlo in qualcosa di molto più versatile. Il risultato: per capirci, non credo che lo toglierò mai più dalla mia pedaliera.
Il Metal Zone ha il pro di avere lo stesso suono con qualsiasi chitarra, permettendoci di fare i metallari anche con un ukulele, e una silenziosità incredibile unita a un'ottima qualità costruttiva e un valido buffer in bypass, ma a parer mio ha anche una marea di contro, tra i quali zanzarosità, trasparenza inesistente, poca efficacia nel mix e suono piuttosto nasale.
Quello che mi accingo a fare oggi è a spiegare la morfologia e le modifiche apportabili a un Boss MT-2 per trasformarlo da un distorsore spaccamuri molto settoriale a un overdrive molto spinto ma utilizzabile in moltissime situazioni, non solo nel metal.
Per sapere dove mettere le mani, dobbiamo capire com'è fatto e come funziona.
Questo pedale è composto essenzialmente da una serie di stadi di boost/equalizzazione e uno stadio centrale di distorsione.
Il primo stadio subito dopo il buffer d'ingresso è composto da una equalizzazione/boost, che prevede un roll-off delle frequenze basse, un marcato boost delle medie e un taglio netto di tutte le frequenze al di sopra dei 650hz, il tutto unito ad un boost di circa 20dB: in altre parole ci "ovatta" la chitarra in modo da renderla irriconoscibile. Questa cosa, per quanto strana sìa, ha un senso logico: provate a suonare metal con una Telecaster (ok, poi dipende da quale Telecaster, ma non divaghiamo) su qualsiasi altro distorsore e vi ritrovereste con un quantitativo di twang e altissime frequenze assolutamente controproducente per questo genere musicale. Questo nostro primo stadio provvede a fare in modo che ciò non avvenga, uniformando a livello di suono qualsiasi chitarra, ma rendendo inutilizzabili anche il controllo di tono o un eventuale pedale wah-wah a monte.
Il secondo stadio è la distorsione. Nulla di particolare: una semplicissima distorsione a diodi. Questo stadio distorce il suono dopo che questo viene amplificato fino a circa 250 volte che, moltiplicate allo stadio precedente, significa avere un'amplificazione totale che sfiora le 3mila volte. Sì, avete letto bene: tremila volte.
Il terzo stadio è un'altra equalizzazione fissa che boosta le medio-basse attorno ai 200hz e le alte intorno ai 5khz. Questo stadio è responsabile dell'estrema zanzarosità del pedale. Serve a contrastare il primo stadio di equalizzazione, facendoci sembrare il tutto meno medioso e più utilizzabile, se così vogliamo dire.
Infine, il quarto stadio è l'equalizzazione semi-parametrica, fra l'altro uno dei grandi pregi di questo pedale.
Passiamo a quello che possiamo modificare.
Al contrario di tante blasonatissime modifiche che si trovano in internet e che lasciano pressoché intatta la natura dell'MT-2, noi andremo a stravolgerlo totalmente, mantenendone il più possibile i pregi. Stranamente, per fare ciò dovremo ritoccare solo sei componenti.
Per i vari DIYer che vogliano cimentarsi nella modifica, troverete i componenti segnati direttamente sulla scheda del pedale. Per tutti gli altri... beh, abbiamo tutti l'amico smanettone, vero?
Anzitutto cominciamo col primo stadio.
Rimuoviamo il condensatore C35: questo disattiverà totalmente il boost delle frequenze medie, ma ci restituirà una notevole carenza di basse. Per recuperare leggermente ma non troppo, sostituiamo la resistenza R46 con una da 22kohm: questo avrà anche la funzione di abbassare notevolmente l'inutile quantitativo di gain disponibile mantenendo un roll-off sulle basse estreme che permetterà comunque al pedale di non fuzzare. Rimuoviamo la resistenza R42 per recuperare un po' di gain e sostituiamo il condensatore C31 con uno da 4,7nF, per alzare il cut-off delle alte frequenze in ingresso a circa 2,5khz, mantenendo quindi una certa silenziosità ma rendendo il pedale sensibile al tipo di chitarra e (finalmente) all'utilizzo del wah.
Ora, se ci piace il suono generale del Metal Zone, potremmo già fermarci qui e avere comunque un pedale più trasparente e utilizzabile... ma a noi non basta: vogliamo la distorsione più naturale e gestibile possibile. E allora via: modifichiamo anche il terzo stadio.
Rimuoviamo il condensatore C22 e sostituiamolo con un ponticello: con ciò, annulleremo completamente la post-equalizzazione a fronte di un piccolo calo del volume di uscita. Infine, sostituiamo il condensatore C18 con uno da 2,2nF, per creare un taglia-alto fisso a 3,5khz in stile TS-9, che comunque possiamo compensare col controllo delle alte frequenze.
Et voilà! Abbiamo un nuovo pedale con una voce notevolmente migliorata. Zanzarosità sparita, mantenendo però le eventuali possibilità metallare del pedale. L'unica cosa a cui dobbiamo stare attenti è che, ovviamente, avendo ora un pedale che è molto trasparente, non ci permetterà più di fare metal con una Telecaster, non perché il gain non sìa sufficiente, ma perché la trasparenza guadagnata manterrebbe il twang della nostra chitarra. Se vogliamo spararci roba alla Aerosmith con una Stratocaster, possiamo eccome: versatilità assoluta garantita, dagli ZZ Top ai Cannibal Corpse.
Infine, se tutto ciò no dovesse bastarvi, eccovi la chicca finale: vogliamo trasformarlo in un fuzz davvero davvero cattivo? Sostituiamo il condensatore C34 con uno da 1uF per bypassare il roll-off delle basse nel primo stadio e il gioco è fatto.
Quindi, riepilogando:
- C35 rimosso
- R46 cambiata in 22kohm
- R42 rimossa
- C31 cambiato in 4,7nF
- C22 sostituito con un ponticello
- C18 cambiato in 2,2nF
Inoltre, per trasformarlo in un fuzz:
- C34 cambiato in 1uF
Spesa totale: 2-3€ di componenti e un'oretta di lavoro. Buon divertimento col vostro nuovo pedale preferito!
Per tutti coloro che avranno voglia e pazienza di cimentarsi nella modifica, declino ogni responsabilità sui danni che possano derivare da un lavoro fatto male. Se non siete in grado, evitate di modificarlo per non ritrovarvi con un pedale malfunzionante o addirittura inutilizzabile, o peggio ancora rischiare di farvi male! |