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Oliver
utente #910 - registrato il 21/11/2002
Vintage '63 (tutto originale!), da sempre malato di LesPaulite cronica ed irreversibile e soggetto a molte altre infezioni collaterali (trecentotrentacinquite, stratocasterite, telecasterite, solo per citare le piu' preoccupanti).
Città: Gradisca d'Isonzo
Genere: Blues, Rock.
Sono interessato a: Chitarra elettrica.
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Articoli pubblicati

Opinioni... Suhrprendenti
di Oliver | 26 aprile 2009 ore 09:32
Ciao Accordiani. Tempo fa ho letto su una famosa rivista d'oltre Manica un'interessante intervista a Mr. John Suhr, il semi-dio responsabile della creazione di alcune tra le più belle ed apprezzate chitarre del pianeta. Poiché trattava di argomenti molto discussi su Accordo, ma da un punto di vista "alternativo" e allo stesso tempo sicuramente autorevole, vorrei riproporvi un riassunto delle sue considerazioni e della sua "filosofia". Forse qualcuno ne rimarrà sorpreso o spiazzato.
Sogno o son... destro?
di Oliver | 01 aprile 2009 ore 11:03
Non riesco a capire una cosa. Me lo sono sempre chiesto e non trovo una risposta. Secondo me tutti i destri -me compreso, quindi- suonano la chitarra... al contrario. Perchè? I destri sono destri perchè l'insieme braccio-mano destri (oltre ad altre parti) è più sviluppato, più mobile, più allenato in quanto più utilizzato quasi "da sempre".
F.U.N.K.!
di Oliver | 24 marzo 2009 ore 16:15

F.U.N.K.! Ciao accordiani. E' la prima volta che provo a recensire un disco, ma questo devo proprio farlo. Il cantante del mio gruppo, grande appassionato di rock anni '70, è arrivato alle prove con questo cd e, senza proferir parola, lo ha inserito nel lettore e ha premuto "Play". Per una decina di minuti nessuno ha potuto fare altro che... muoversi a ritmo e scambiare con gli altri eloquenti occhiate e sorrisi a 48 denti.
Bisogna credere nelle favole! Parte seconda
di Oliver | 24 febbraio 2009 ore 23:02

Eccomi qui con la mia nuova/vecchia Telecaster del '72. Apro la sua vecchia custodia e sono pervaso dalla inconfondibile, deliziosa puzzetta delle chitarre di una certa età. L'aspetto è molto vissuto, heavy relic si direbbe adesso, ma tutta roba vera! Il ponte a sei sellette stona un po' ma, fantastico, nella tasca della custodia c'è quello originale, e c'è anche il pickup rotto, pronto per essere riavvolto da qualcuno che sa il fatto suo.
Bisogna credere nelle favole! Parte prima
di Oliver | 23 febbraio 2009 ore 10:04

C'era una volta... Più di una ventina di anni fa, in un ridente (insomma...) paesino friulano viveva un ragazzo appassionato di chitarra come me che però, a differenza del sottoscritto, invece di sperperare i suoi soldi comprando continuamente chitarrine da quattro soldi, aveva deciso fin da subito: poche ma buone. Così, saggiamente consigliato dal suo bravissimo ed esperto insegnante di chitarra, nel giro di poco tempo si era ritrovato in casa una bella Gibson SG, un paio di ottimi ampli e, infine, una vecchia Telecaster che, nonostante l'aspetto vissuto, sembrava suonare davvero bene. Per metà, almeno, perchè il pickup al ponte non dava segni di vita.
Questione di... manico
di Oliver | 31 gennaio 2009 ore 09:48

Ovvero: chi dice che le dimensioni non contano, ce l'ha... slim! Prendo spunto da un trafiletto appena letto sul numero di febbraio di Guitarist per riprendere un argomento normalmente abbastanza trascurato, ma che ultimamente salta fuori spesso nelle discussioni: il profilo del manico. Questo aspetto, in realtà tra i più cruciali nel determinare il verdetto "questa chitarra mi piace o non mi piace", sembrerebbe stare più a cuore ai Gibsoniani (che chiedono più spesso delucidazioni) che ai Fenderisti. Le informazioni sono spesso poche, a volte abbastanza confuse e sparse e vorrei provare, anche se non sono assolutamente un esperto, a raccoglierle e a mettere un po' d'ordine tra quanto è già stato riportato in vari posts, augurandomi che ciò possa tornare utile soprattutto ai meno pratici.
Vent'anni, e non li dimostra (seconda parte)
di Oliver | 27 gennaio 2009 ore 23:38

Prosegue il lavoro estivo lasciato in sospeso nel precedente articolo. Segue un'altra fase importante: i tasti. Come accennato, le misure sono state prese da un manico Gibson. I tagli sono stati fatti a mano con un seghetto a lama sottile, i tasti (Dunlop Jumbo) sono stati tagliati approssimativamente, poi battuti in sede ed infine rifiniti sui bordi e rettificati. Sul bordo della tastiera ho realizzato i dots segnaposizione usando dei chiodini di ottone ai quali avevo tagliato la testa. Ovviamente ho prima realizzato i fori con un trapano, non li ho piantati a martellate!
Vent'anni, e non li dimostra (prima parte)
di Oliver | 26 gennaio 2009 ore 11:31

Ciao accordiani. Ho recentemente aperto una custodia che era rimasta chiusa per un po' -per motivi che spiegherò poi- per far prendere un po' d'aria e di watts ad una vecchia, cara compagna. Assolutamente unica, oltretutto, e lo posso dire con assoluta certezza dato che l'ho costruita io, con l'aiuto impagabile di due amici. La targhetta in ottone alla base del manico riporta "Custom Made Aug. 1988". Mamma mia, quanti anni! E che ricordi.
Gibson: senza pietà...
di Oliver | 04 gennaio 2009 ore 08:01

Non si fa così! La Gibson ormai non conosce più limiti ed attenta ormai quotidianamente alla nostra integrità mentale e -nonostante le riduzioni dei listini- alle nostre sempre più povere finanze con tentazioni sempre nuove ed irresistibili. Cosa si sono inventati 'stavolta? Un nuovo modello Signature (che palle, direte, un'altra), "Gary Moore". Ma non ce n'era già una? Ma questa è diversa: è la "Gary Moore BFG"!
A mojo, a black cat bone...
di Oliver | 24 dicembre 2008 ore 00:48

... and a Cort MGM-1! Così recitava l'ad pubblicitario della Cort "Matt Guitar Murphy" Signature verso la fine degli anni '90. A parte la passione incondizionata per i Blues Brothers (di cui Matt è sempre stato una delle colonne portanti, almeno finchè la salute lo ha sorretto), la chitarrina in questione mi ha subito colpito, anche se non avrei mai pensato che i casi imprevedibili della vita me ne avrebbero messa a tracolla una, un giorno. Lo strumento è a mio avviso interessante, tuttavia è poco conosciuto, per cui vorrei farlo conoscere a chi non lo ha mai incontrato.
Vorrei 70 Euro di Blues, grazie
di Oliver | 10 dicembre 2008 ore 13:36

Ciao Accordiani. Questo è per certi versi il seguito del mio "articolo" sulla mia ES333 Memphis Belle, che ha finalmente ritrovato la sua voce sexy grazie ad un... trapianto. Che c'è di strano, in fondo? Le belle si rifanno le tette, la mia Belle si è rifatta i pickups. L'esperimento, che di per sè comporta sempre qualche incognita, ne aveva una in più: i pickups scelti per l'operazione, non conosciutissimi (ma, sembra, molto apprezzati) e molto economici, i Tonerider.
Quiz
di Oliver | 09 dicembre 2008 ore 09:23
Un noto e stimato chitarrista di cui vi indico solo le iniziali, HG, alla domanda "Se tu potessi scegliere qualsiasi chitarra vintage, quale vorresti?" ha risposto ciò che segue.
Tre corde... da mal di mare: Seasick Steve
di Oliver | 08 dicembre 2008 ore 15:28

Ciao Accordiani. Mi sono imbattuto per caso in un personaggio che penso meriti di essere conosciuto. L'ho visto sulla copertina di Guitarist, mi ha colpito soprattutto per la chitarra. Non perchè imbracciasse uno di quei pezzi di legno da sogno ai quali le copertine ci hanno ormai abituato. Si può dire che avesse a tracolla un pezzo di legno, tout-court. Una chitarrina da quattro soldi degli anni '60, di quelle che di solito non suonano neanche se gli dai fuoco.
Una nuova voce per la bionda di Memphis
di Oliver | 05 dicembre 2008 ore 08:41
Ciao Accordiani. Penso che a tutti, prima o poi, sia capitato di scoprirsi insoddisfatti di un acquisto che pure si era desiderato da molto tempo. Mi è capitato recentemente con l'ultimo (o penultimo?) attacco di GAS, manifestatosi con un improvviso, irresistibile bisogno di semiacustica. Essendo sempre stato un gibsoniano, ovviamente la prima idea è stata la ES335, un mito, una sicurezza. Un attentato al mio conto in banca, anche. Troppi soldi, non dico che non se li meritasse, ma purtroppo non li avevo a disposizione.
Aggiungiamo un canale? - 2
di Oliver | 30 novembre 2008 ore 22:56

Ciao Accordiani. Questa è la conclusione dell'articolo pubblicato qualche tempo fa e che qualcuno di voi forse ricorda. I consigli e i suggerimenti sono stati molti e tutti validi (ringrazio ancora tutti), dando anche spazio ad ulteriori possibilità e varianti. Alla fine ho adottato questa soluzione, ideata dal mio amico-bassista-peritoelettronico-verniciatore-liutaio etc. etc., Andrea.
Tokai, vendemmia 1980-81 - 2
di Oliver | 01 novembre 2008 ore 11:49

Nella prima parte di questo abbiamo ripassato velocemente un po' di storia, fatto qualche confronto estetico e analizzato la parte "legnosa" della mia Tokai LS-60, comparandola con una Les Paul Standard e una Studio Gem americane. Proseguiamo l'analisi...
Tokai, vendemmia 1980-81 - 1
di Oliver | 31 ottobre 2008 ore 15:18
Sono praticamente astemio (cosa che per un friulano rasenta la blasfemia), eppure... mi ha stregato. Non lo stavo neanche cercando, mi è capitato davanti per caso e mi si è insinuato nel cervello. Pochi giorni e mi sono ritrovato alcoolizzato. Come penso facciano molti di voi, stavo cazzeggiando sui vari mercatini per dare una sbirciatina senza un reale interesse, così, per concedermi una piccola pausa senza dover pensare a tutto quello che ultimamente sta accadendo intorno a noi nel mondo reale. Avevo una Telecaster in vendita da un po', così ho fatto una ricerca per vedere l'andamento delle quotazioni. Digito "Telecaster" e clicco "invio". Solito elenco di annunci, soliti commenti. Bella questa. Peccato che costi come un'utilitaria. E quest altro pensa di venderla a quel prezzo? Etc. etc.
Buona massa e sustain
di Oliver | 03 settembre 2008 ore 12:48

Ciao Accordiani, eccomi di nuovo. Anche questa volta parlero' di corde, in particolare del montaggio su chitarre con accoppiata Tune-o-Matic e Stop-bar. Quindi Les Paul (in primis), ES335 e sorelle varie, Scheckter, etc etc. E ancora una volta per molti di voi saranno cose già sentite, ma scommetto che qualcuno ancora non ci aveva pensato.
E' ora di cambiare. Corde. Con il trucco n°2
di Oliver | 28 agosto 2008 ore 23:32

Ok, anche se siete riusciti a salvare i cantini rotti con il trucchetto del mio precedente articolo, prima o poi viene il momento di cambiarle lo stesso, le corde. E allora, senza entrare nel merito della scelta del tipo, scalatura e marca di corde (quelli sono affari vostri, ognuno ha le sue preferenze), vediamo cosa conviene fare per non perdere troppo tempo ed avere uno strumento che rimane accordato in maniera ragionevole e costante (nei limiti concessi dalla fisica dello strumento). I veterani mi perdonino se diro' cose ovvie. Ma non sottovalutate l'argomento...
Salviamo quel cantino... gratis!
di Oliver | 26 agosto 2008 ore 23:55

Ciao Accordiani. Quante volte vi sara' capitato di rompere un cantino proprio sul più bello? A me, nonostante un uso intensivo del bending, succede di rado - anche grazie ad alcuni accorgimenti "tecnici" come il controllo delle smussature delle sellette e un montaggio corretto delle corde sulle meccaniche. Però quando succede è sempre nei momenti piu' seccanti: quando suono "live" o quando ho appena cambiato le corde, di solito quando sto lavorando sulle parti elettriche di una strato e devo allentare le corde e riaccordare più volte. Nel 99% dei casi si rompono alla meccanica.
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