Ho trovato solo ostilità e poca comprensione, eppure ho cercato di tenere il passo e di adattarmi alle esigenze degli altri componenti dei gruppi in cui ho militato. Dopo un inizio prettamente dedicato allo studio degli strumenti a fiato, cioè dopo che ebbi ascoltato il mio primo 45 giri, regalatomi nel 1961 dal negoziante da cui mio padre comperò il giradischi Europhon, mio regalo per aver superato l'esame d'ammissione alle scuole medie classiche, "Scandalo al Sole" di Fausto Papetti, fui talmente affascinato dal sax contralto in MIb che, pur avendo ricevuto in regalo per la cresima una fisarmonica Paolo Soprani 80 bassi, volli intraprendere gli studi del sassofono a cui il maestro mi obligò d'affiancare anche quelli del clarinetto soprano in SIb. Ma nell'aria aleggiavano le canzoni dei Beatles e dei Rolling Stones, oltre ai brani musicali degli "The Shadows", pertanto nel 1967 decisi di passare al ruolo di chitarra solista entrando nel gruppo musicale (complessino si chiamava all'epoca) che provava e suonava nell'Oratorio Salesiano di Bellavista-Portici. Poi, in seguito alla partenza per il servizio militare di Giovanni, il bassista, mi fu imposto questo ruolo nel 1968. Ma la cosa peggiore fu quando ci trasferimmo, io con tutta la famiglia, a Napoli ove incominciai a frequentare i fratelli di un compagno di classe che abitava a Fuorigrotta. Non solo lì, ma anche nell'ambiente musicale partenopeo in genere, fui snobbato e ridicolizzato perchè non mi potevo permettere strumenti blasonati quali Fender, Rickenbacker e Gretsch (le Gibson le abbiamo viste dopo il 1969), perchè un musicista amatoriale come me veniva giudicato non per come suonava ma per gli strumenti che si poteva permettere, anche se suonavo con un Hofner mod. 185, prima, poi con 500/1, oggi ricercato. La cosa migliorò a fine 1970 con l'acquisto da parte mia di un basso Gibson EB0, ma l'anno dopo ci fu la riscossa perché, io che praticavo gli studi e costruzioni, riparazioni comprese, in Elettronica HI-FI e per strumenti musicali, avendo come base un diploma di Perito Industriale Elettrotecnico e che frequentavo il 3° anno d'Ingegneria Elettrotecnica, quasi tutti quei tecnici riparatori improvvisati me li mettevo nel sacco, cosa che diventò di dominio pubblico ed io ero ricercato anche come tecnico del suono, mettendo il basso elettrico in 2° piano e diventando bassista solo di riserva. Comunque c'era ancora una marea di fanatici convinti di saper suonare solo loro. Ma il tempo è galantuomo, io sono ancora quì mentre la maggioranza di loro è sparita nel nulla, compreso i figli di papà a cui venivano regalati strumenti musicali prestigiosi, io che invece avevo i miei contro e che volevano solo che superassi gli esami universitari con buoni voti; per ripicca mi sono comperato tutti quelli che allora desideravo anche se adesso sono nei foderi ad accumulare polvere, comunque lo ammetto "Ultimamente ho anche esagerato"!
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