Un po’ di tempo fa scrissi un articolo che aveva come titolo “Origini della musica? Partiamo dal Big Bang” e con mio grande piacere fu inserito anche tra gli articoli partecipanti al premio giornalistico di accordo (massì lasciatemi gongolare ogni tanto). http://chitarre.accordo.it/articles/2009/09/26376/origini-della-musica-partiamo-dal-big-bang.html
Ora sto leggendo il secondo volume di un’interessante enciclopedia che prendemmo in edicola io e la mia dolce metà “La Scienza” della Biblioteca di Repubblica (non che abbiamo mai letto il giornale ; )) Il secondo volume è intitolato “Il Sistema Solare” e convinto che a qualcuno possa interessare (mi ricordo che c’è qualcuno interessato a cosa succede lassù) vi riporto pari pari una parte, tratta dal capitolo dedicato al sole, che ha a che fare con quello che cercai di esprimere con il mio articolo.
"Oscillazioni solari Il sole nel suo insieme sembra pulsare come un cuore, espandendosi e contraendosi leggermente.Le oscillazioni meglio studiate sono di tipo acustico, hanno un periodo di 5 minuti e furono scoperte nel 1955vda Evans e Michard. Pur interessando tutto il Sole, hanno carattere locale, in quanto mescolano componenti verticali e orizzontali e zone diverse della fotosfera non oscillano in fase tra loro. A queste pulsazioni dovute a variazioni di pressione se ne sovrappongono altre più lunghe dette “di gravità” , scoperte in tempi più recenti. Queste, trovate e studiate inizialmente in Crimea, California e Francia, hanno un periodo di 2 h e 40 min. Sono dovute al fatto che l’abbassamento di una massa di gas più denso in un gas meno pesante provoca una resistenza analoga alla spinta di Archimede quando si immerge un corpo in un liquido. Nel loro complesso le oscillazioni acustiche sono una manifestazione superficiale dei moti convettivi che nella parte più esterna del Sole portano ad affiorare l’energia prodotta in profondità."
Saltiamo un pezzettino in cui si spiega come vengono fatte le osservazione, ed arriviamo alla parte più interessante.
"Essendo in sostanza moti di espansione e contrazione, le oscillazioni solari sono assimilabili ad oscillazioni meccaniche di tipo sonoro. La diversità sta soltanto nella frequenza, che nel caso delle oscillazioni acustiche udibili dal nostro orecchio va da 20 a 20.000 Hz (1 Hertz=un periodo al secondo), mentre nel caso del Sole è soltanto di 3 millesimi di Hz o meno. Tra il “canto solare” e la sensibilità del nostro orecchio c’è dunque un salto di ben 17 ottave, circa il doppio della gamma di frequenza da noi percepibili (9 ottave). Poichè i suoni più gravi che noi riusciamo a sentire hanno una ventina di vibrazioni al secondo il “canto del Sole” corrisponde a suoni estremamente bassi, che noi non potremmo udire neppure se ci fosse un mezzo interplanetario in grado di trasmetterli fino a noi come fa l’aria.Volendo mantenere l’analogia con la musica, poichè gli accordi del sole sono su frequenze centomila volte più gravi di quelle della voce umana, mentre ci basta un brano di qualche minuto per riconoscere un motivo ed un insieme di strumenti, nel caso del Sole occorrerà un tempo centomila volte più lungo, cioè da sei mesi ad un anno, per ottenere un “ascolto” significativo. Ma ne vale la pena perchè queste oscillazioni ci portano informazioni direttamente dalla profondità della nostra stella: la velocità di propagazione delle onde acustiche solari è infatti di circa 410 Km/s (contro i 340 m/s per il suono nell’aria) e di conseguenza le oscillazioni non impiegano più di un’ora a propagarsi dalla superficie al centro del Sole. Ciò significa che, mentre la luce ci giunge un milione di anni dopo la sua emissione sotto forma di raggi gamma nel nucleo solare e quindi ci parla di fenomeni ormai molto lontani nel tempo, le oscillazioni ci danno notizie quasi in tempo reale. I modi di oscillazione della sfera solare sono numerosissimi (vari milioni), come è logico aspettarsi da una sfera disomogenea: una corda di chitarra ha una sola dimensione e ciò limita le sue armoniche, il Sole ha 3 dimensioni, per cui le armoniche dipendono da 3 parametri (due di superficie e uno di profondità, quest’ultimo influenzato dal fatto che la temperatura del plasma varia da 6500 kelvin in superficie a 15 milioni nel centro). L’analisi delle armoniche solari ha permesso di verificare che la struttura interna del Sole è in accordo con la teoria entro un margine dello 0,5%; anche la rotazione degli strati interni del Sole è ora conosciuta con una precisione che ancora negli anni Ottanta non era neppure immaginabile."
Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio lassù c’è musica, e tutto ruota intorno ad essa, quando dei suoni si trasformano anche in informazioni preziose provenienti da molto lontano mi ritengo molto fortunato ad essere appassionato di corde vibranti!
P.S. non avevo idea se potesse essere materiale per un articolo, così l'ho messo nel diario.