Tonewood-Amp: modulazioni unplugged per chitarra acustica
di redazione [user #116] - pubblicato il 10 dicembre 2014 ore 10:00
Un ambizioso progetto lanciato su Kickstarter punta a generare delay, riverberi e altri effetti di modulazione con una chitarra acustica e senza alcun amplificatore. Con Tonewood-Amp, tutto il suono arriva direttamente dalla semplice vibrazione della cassa armonica.
Un ambizioso progetto lanciato su Kickstarter punta a generare delay, riverberi e altri effetti di modulazione con una chitarra acustica e senza alcun amplificatore. Con Tonewood-Amp, tutto il suono arriva direttamente dalla semplice vibrazione della cassa armonica.
Non sono pochi i chitarristi acustici che amano arricchire le proprie performance con effetti ambientali di vario tipo, dai classici riverberi fino a delay più complessi per giochi ritmici particolari. Quando non si suona con un amplificatore o microfonati sul palco, però, ci si trova costretti a rinunciare alla propria effettistica. Un piccolo processore da applicare direttamente sulla cassa della chitarra promette di trasportare tutti quegli effetti anche quando si suona unplugged, senza dover ricorrere ad alcun genere di amplificazione.
Per il momento, il Tonewood-Amp è solo un prototipo. È stato presentato su Kickstarter a questo link ed è in corsa per ottenere i finanziamenti necessari allo sviluppo del prodotto finale, previsto per la prima metà del 2015. Se tutto dovesse andare secondo i piani, ecco come sarà il primo processore multieffetto per chitarra acustica… acustico.
Il Tonewood-Amp consiste in un dispositivo dalle dimensioni ridotte che va posizionato sul fondo della chitarra. Il prototipo attuale pesa 300 grammi, ma i costruttori assicurano che il prodotto finale potrebbe scendere fino a 170 grammi circa. Per montarlo, sul legno vengono applicate due strisce adesive con un lato magnetico, a cui il Tonewood-Amp si attaccherà e dal quale potrà essere rimosso in un attimo. Una serie di manopole permette di gestire i volumi, il gain e i parametri degli effetti in uso. Al suo interno, racchiude un processore digitale e un particolare tipo di altoparlante da contatto. Il circuito può generare una serie di riverberi, delay e tremolo, ed è inoltre compatibile con dispositivi iOS per usare tutti gli effetti inclusi nelle numerose app per chitarra già disponibili su iPhone e iPad.
Gli effetti prodotti dal Tonewood-Amp sono come quelli di qualunque altro processore. La particolarità sta nel fatto di non richiedere un amplificatore o un altoparlante per farsi sentire: il driver da contatto integrato trasmette le vibrazioni direttamente alla cassa della chitarra, che a questo punto prende il posto del canonico altoparlante e le diffonde nell'ambiente esattamente come farebbe con il suono delle corde. Il principio non è dissimile da quello adottato dai curiosi diffusori FWS Opere Sonore: tavole armoniche per strumenti musicali in grado di vibrare che, collegate a un amplificatore hi-fi, sostituiscono un classico sistema di casse audio.
L'unico requisito necessario all'utilizzo del Tonewood-Amp è una chitarra acustica elettrificata, con pickup piezo o magnetico. Quando si collega l'uscita della chitarra all'ingresso del dispositivo, questo "sporca" il segnale con gli effetti richiesti e lo ritrasmette al fondo dello strumento, che vibra e somma il suo segnale a quello acustico della chitarra. Grazie a un'uscita audio dedicata, il chitarrista può decidere di inviare il suono già effettato anche a un impianto PA, per trattarlo nella maniera tradizionale.
Tonewood-Amp ha realizzato diversi video per mostrare il funzionamento del riverbero, tutti disponibili sul canale YouTube degli ideatori. È importante far notare che tutti i suoni provengono semplicemente dalla cassa della chitarra, non da altoparlanti o amplificatori esterni.
Aspri aveva presentato una sua versione di riverbero "acustico" all'inizio del 2013. A differenza del Tonewood-Amp, questo veniva montato sul davanti della chitarra - in corrispondenza del ponte - e non si basava su circuiti e processori digitali, bensì su un sistema di molle che non richiedeva alcuna alimentazione per funzionare, ma di contro aveva un range timbrico sicuramente più limitato.