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Batterista fai da te
Batterista fai da te
di [user #116] - pubblicato il

La batteria, si sà, è uno strumento fisico! Del sano fai da te, quindi, si accompagna benissimo. A seconda del vostro grado di manualità potrete, assieme alla nostra guida, costruire semplici drum pad ma, se vi impegnati, anche una vera e propria pedana flottante.
Realizzare un Pad per allenarsi in casa

Cari amici accordiani, vi propongo una soluzione fai da te per la realizzazione di un oggetto utile al batterista. L’oggetto in questione è un pad o allenatore che dir si voglia, con il quale è possibile esercitarsi tranquillamente sulla propria batteria o su un tavolino senza scatenare l’ira dei vicini. Quando navigando su alcuni siti di batteria ho scoperto l’idea, mi sono subito messo all’opera datoche abito in condominio al 2° piano e potrei indispettire sia i vicini di sotto, sia quelli che abitano sopra. Ma veniamo ai fatti.
 
 
Batterista fai da te
Ecco il necessario:
  • un’asse di legno;
  • del poliuretano;
  • forbici;
  • colla;
  • nastro isolante nero.
Per prima cosa cerchiamo in casa un asse di legno, che abbia una forma regolare (nel mio caso mi sono appropriato di un piccolo tagliere di mia madre).
Prendiamo poi del poliuretano, il quale non è altro che un tappetino per il mouse; ritagliamolo con le forbici (dalla punta arrotondata, mi raccomando) per ottenere la forma desiderata, poi applichiamo della colla forte, nel mio caso del Vinavil sul legno, et voila, il proprio pad allenatore è fatto. Rifiniamo i bordi sempre con le forbici, applichiamo della gomma o un altro tappetino alla parte inferiore per evitare che scivoli e lasciamo aderire per bene.
Una volta asciutto possiamo passare del nastro isolante sul bordo dell’asse per evitare che i tappetini possano staccarsi.
Io ho fatto cosi, ma ci sono anche altre varianti.
Per esempio, c’è chi sulla parete della battuta applica un lastrina di ADIGRAF (cioè del materiale plastico), affinchè col tempo la superficie non si danneggi.
Il mio pad è venuto molto bene, grazie alla parte sotto non scivola, è molto silenzioso e devo dire che ha inoltre un discreto rimbalzo.
Provate!!
Per le foto ho usato un altro tagliere e siccome non ho trovato un altro tappetino ho usato il pad finito facendo finta che fosse il tappetino.
La parte sotto con la gomma antiscivolo:
Batterista fai da te
Il mio pad finito:
Batterista fai da te




Il foro sulla pelle risonante della cassa

Un problema con cui ci si trova spesso a fare i conti è quello della risposta innaturale che a volte si ha suonando una cassa di grosse dimensioni (per esempio 22” x 18” o 22” x 20”) con la pelle risonante priva di foro. Data la grande quantità d’aria che viene mossa all’interno del fusto, e che ritorna sulla pelle battente, quasi sempre è necessario modificare la tecnica usata con il pedale. Diventa infatti necessario staccare il battente dalla pelle subito dopo aver colpito la stessa, per non soffrire delle vibrazioni eccessive, che sporcano il suono e lo rendono meno definito.
 
 
Effettuando un foro di grandi dimensioni in posizione centrale sulla pelle anteriore si risolve il problema, ma si perde completamente la risonanza. Il suono si asciuga notevolmente, ma la cassa perde proiezione sonora. Il lavoro del fonico (che sia in studio o dal vivo) si semplifica molto, ma il volume e la potenza sonora diminuiscono sensibilmente. L’effetto così ottenuto equivale a quello che si avrebbe rimuovendo completamente la pelle risonante.
Si può ovviare praticando sulla pelle anteriore, in basso e fuori asse rispetto al centro, un piccolo foro, grande tra i quattro e i sei pollici (tra i 10 e i 15 centimetri).
Batterista fai da te
Così facendo si ottiene una rapida fuoriuscita dell’aria, mantenendo quasi intatte le proprietà di vibrazione e di risonanza della pelle.
Una volta praticato il foro, è necessario proteggerne i bordi, specialmente se la cassa viene microfonata spesso. Gli accessori di protezione in commercio sono molti. Da segnalare tra tutti l’efficace Bass Drum O, (http://www.bigbangdist.com/bass_drum.htm), semplice da applicare, elegante esteticamente e molto resistente.
Chiaramente il genere suonato e le dimensioni della cassa utilizzata hanno la loro importanza. Se ci trovassimo a suonare jazz con una cassa da 18” x 14”, l’adozione di questa misura può risultare addirittura dannosa e provocare l’effetto contrario.
Batterista fai da te
Ma ci sono anche altri casi in cui può essere inutile praticare il foro sulla pelle risonante. Alcuni produttori come Yamaha (vedi le serie PHX, Absolute e Oak) per permettere una migliore fuoriuscita dell’aria, praticano una serie di piccoli fori (tre, quattro o cinque di solito) sul fusto della cassa. Esistono inoltre alcuni modelli di pelle risonante (come la Evans EQ1 Resonant) dotati di una serie di piccoli fori situati lungo tutto il bordo, che favoriscono una sufficiente fuoriuscita dell’aria, risolvendo in buona parte il problema


Cassa: Come praticare un foro sulla pelle risonante
 
In un articolo precedente abbiamo parlato dell’importanza del foro sulla pelle risonante della cassa, di quali siano le sue dimensioni più adatte e della ‘strategia’ relativa al suo posizionamento. E’ il momento quindi di passare all’atto pratico: capire qual è il metodo migliore per praticare il foro sulla superficie della pelle stessa. Le direzioni da seguire sono due: il fai da te o il ricorso a dei kit già pronti per effettuare tale operazione.
 
 
Il fai da te può risultare efficace, ma garantisce una precisione inferiore rispetto ai prodotti realizzati appositamente per l’operazione. La prima opzione prevede l’utilizzo di un compasso (qualcuno ne ricorda ancora l’esistenza?). Qualsiasi metodo si utilizzi, è sempre necessario smontare la pelle risonante e stenderla sul pavimento, preferibilmente su un largo ripiano di rinforzo e di protezione in plastica o in cartone duro. Una volta decisa la posizione (in base ai metodi illustrati nel precedente articolo) si procede a disegnare il foro (circa cinque pollici) con un pennarello dalla punta non troppo grande. Si può ricalcare la traccia lasciata dal compasso o ricavare la forma circolare da un qualsiasi coperchio di un barattolo che abbia più o meno le dimensioni indicate. Nel caso la pelle abbia un anello di sordina mobile integrato, bisogna fare attenzione a non tagliare anch’esso. Il taglio va effettuato adoperando un taglierino con la lama ben affilata, e sempre molto lentamente per non incorrere in errori fatali che possono compromettere l’utilizzo della pelle. Ancora più adatto risulta l’uso del coperchio o del barattolo sopra citato, che una volta appoggiato sulla pelle può fungere da guida e aumentare la precisione del taglio. In tutti e due i casi è meglio effettuare l’operazione sulla superficie interna della pelle, per lavorare più comodamente, grazie a una migliore aderenza al terreno. Non effettuate operazioni con la pelle montata sul fusto, anche se in tensione. Un movimento sbagliato o una pressione inadeguata può far letteralmente aprire in due la pelle.
Risultato: bisognerà comprarne una nuova.
Ogni foro ottenuto con il taglio manuale deve essere rifinito delicatamente lungo il bordo con della carta vetrata molto fine, per evitare imperfezioni antiestetiche. Anche se l’efficacia di questi due metodi è comprovata dall’esperienza sul campo di moltissimi batteristi e drum tech (i tecnici che montano, smontano e accordano la batteria tutte le sere per altri batteristi), il consiglio più adatto rimane sempre quello dell’utilizzo di kit già pronti per questa operazione. Un ottimo esempio è rappresentato dai DynamOs prodotti dalla Remo, disponibili nei diametri di cinque (i più adatti), sette o nove pollici, e nei colori bianco e nero.




I vicini ti danno fastidio? Cambia casa oppure costruisci la tua pedana flottante

Ecco la storia di un chitarrista con il vizietto della batteria, che pensa bene di montare il suo drumkit in mansarda e dare fuoco alle polveri, lanciandosi in scatenate jam session rock'n'roll. Tutto fantastico, se solo non ci fossero i vicini furibondi, esasperati dal volume, e le mattonelle del pavimento sul quale poggia la batteria, che iniziano ad andare in frantumi. Ma ecco la geniale e ingegnosa soluzione...


Batterista fai da te
La maggior parte di questi kit (ce ne sono ormai tantissimi sul mercato) consiste in una guida circolare di varie misure, che tramite un potente adesivo (provate a staccarlo una volta installato…) si attacca in corrispondenza del punto della pelle dove sarà praticato il foro. Tale guida ha uno spessore sufficiente per guidare la lama del taglierino, permettendo di tagliare la porzione di pelle necessaria in modo abbastanza preciso. Funziona sempre ed è una vera garanzia.
In realtà esiste ancora un altro metodo che voglio riportare sotto forma di video dimostrativo come indicazione di ciò che non si deve fare, e che sconsiglio in virtù della sua pericolosità. Mi raccomando: don’t try this at home!
 
 

Batterista fai da te

Salve a tutti sono un chitarrista con l’hobby della percussioni e dopo varie batterie elettroniche, kit acustici e chi più ne ha più ne metta, sono giunto al mio setup definitivo: Ludwig Breakbeast, Zildjian Gen 16 (anche se ho scoperto e ordinato il charleston da 14” della Agean R in Bronzo B20), pelli Mesh Remo, Trigger Roland e centralina Roland TD25. Il tutto sparato dentro un impianto audio Yamaha MS100DR.


Batterista fai da te

 In mansarda, dove tengo la batteria, col tempo ho riscontrato il distaccamento di alcune mattonelle nella zona adiacente a quella del Drumkit. Inoltre, anche al piano di sotto nella zona in corrispondenza alla postazione batteristica, il pavimento ha dato qualche segnale di iniziare a patire le sollecitazione; niente di che, ma quanto bastasse per spronarmi a pensare a una soluzione che prevenisse eventuali danni. Così, dopo qualche ricerca, ho deciso di costruire una pedana flottante con le palline da tennis!
Vi posso assicurare che ora, anche se pesto sulla batteria come Dave Grohl con sette Coca & Jack in corpo, appoggiando il palmo della mano o l’orecchio a terra non si avverte più nessuna vibrazione. Perciò se non potete fare a meno della vostra Jam quotidiana ma il vicino vi bussa con la scopa ogni volta, questa è la soluzione a tutti i vostri problemi.

Batterista fai da te

Ecco cosa vi serve e quanto si spende.
Per contenere le dimensioni - e pertanto il peso della pedana - ho deciso di metterci sopra soltanto la batteria e il subwoofer dell’impianto audio; così ho speso € 56 per 2 tavole di abete spesse 1,8o m lunghe 1,70 m e larghe 1 m. Con una punta da trapano a tazza da 4,5 cm ho praticato 19 fori per posizionare le palline da tennis. (Le palline Headpro sono costate € 26). Un consiglio pratico: unite le tavole con dei morsetti e praticate i fori su entrambe contemporaneamente; eviterete che qualcosa venga forato fuori asse.

Batterista fai da te

A questo punto, sulla tavola superiore, ho incollato delle mattonelle di sughero da 50 cm x 50 cm, spesse 1cm. Queste mi sono costate € 29,50.  Ovviamente, le ultime due le ho dovute tagliare con il Cutter a 20 cm x 50 cm.
Giunti a questo punto, la struttura portante era pronta. Così ho verniciato il profilo e parte dell’interno con una bomboletta di vernice acrilica nero satinato del costo di € 6,90.
Infine, ho acquistato per € 24 della Moquette con sotto la gomma, tagliata su misura 1 m x 1,70 m e l’ho fissata con 8 viti lunghe 2cm.

Batterista fai da te

Portato tutto in casa, prima di assemblare questa “impalcatura” ho incollato con il Bostik 6 piedi in gomma antivibrazioni da lavatrice su cui poserà l’intera struttura.
Facendo un breve riepilogo, il materiale è costato € 145,40 e ci sono volute circa 4 ore di lavoro.
A mio parere, oltre al lato estetico che ritengo azzeccato e consono al suo utilizzo, l’assenza di vibrazioni trasmesse e pertanto la libertà di poter suonare anche in fasce orarie più ampie secondo me vale molto di più di quanto investito per costruire questa pedana flottante.

Batterista fai da te

 
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