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Pillole a sei corde
Pillole a sei corde
di [user #116] - pubblicato il

Com'è stato l'incontro tra i maggiori professionisti italiani e la loro prima chitarra? E come ne scelgono una nuova? Lo abbiamo chiesto ad alcuni dei musicisti più in vista del panorama rock italiano.
Pillole a sei corde

Federico Poggipollini

Quando imbracci una chitarra usata per provarla, quali sono le prime tre cose che testi?
Dipende dal modello. Ne ho veramente molte, sono quasi un collezionista e secondo me a ogni chitarra devi dare la possibilità di abituartici.
La cosa molto importante è il suono, ovvio. Ma per me conta tanto anche l’estetica dello strumento. Mi piace pensare anche come è stata concepita, la storia che vuole raccontare. Le chitarre sono in legno e il legno ha un’anima. E l’anima deve vibrare e la chitarra anche. Ogni chitarra a prescindere dal modello ha un suo suono peculiare e ha qualcosa da raccontare.

E una chitarra vintage, poi, pensa a quante ne hai viste…
Esatto. Per questo amo il vintage: perché amo pensare che quel legno conservi una memoria di note suonate, emozioni, nonché il sudore di chi ci ha passato ore con le mani incollate sul legno. Trovo proprio per questo gli strumenti in legno, soprattutto le chitarre, particolarmente affascinanti.

Pillole a sei corde

Maurizio Solieri

Raccontaci come ti sei innamorato della chitarra
Mi sono innamorato a prima vista della chitarra vedendo la copertina del primo disco di Elvis Presley che mio fratello maggiore aveva portato dalla California: dopo, niente sarebbe stato più lo stesso!

C’è stato un disco o un musicista in particolare che ha fatto scoccare la scintilla?
Come milioni di bambini nel mondo, nel 1963 fui scioccato dai Beatles, dai loro suoni, dalle loro chitarre, dalle loro voci.

Le tre canzoni che un chitarrista non può non conoscere
Le tre canzoni: “Foxy Lady” di Hendrix, “White Room” dei Cream, “Day Tripper” dei Beatles.

Quando afferri una chitarra per provarla, quali sono le prime cose che valuti per capire se tra questa chitarra e se esiste del feeling?
Quando prendo in mano una chitarra è il suono la prima cosa che mi fa preferire questa piuttosto che un’altra, poi la bellezza dello strumento, la suonabilità.

Perché la chitarra elettrica è lo strumento del rock e, diciamolo, il migliore?
Perché, come dicono tutti, è il più maneggevole e semplice da portarsi in giro. Perché comunque ha grinta.

Pillole a sei corde

Luca Colombo

Raccontaci come ti sei innamorato della chitarra
All’età di dieci anni, mettendoci le mani sopra durante una vacanza, non so nemmeno di chi fosse ma subito dopo ho cominciato a desiderare di averne una tutta mia da suonare, e da allora non me ne sono mai più separato.

C’è stato un disco o un musicista in particolare che ha fatto scoccare la scintilla?
Sicuramente Trilogy degli EL&P, quando ho sentito “From the beginning” la prima volta ho sentito il bisogno di imparare una canzone che avesse un intro ma anche un ruolo importante all’interno del brano.

Le tre canzoni che un chitarrista non può non conoscere
Un blues maggiore, un blues minore e “Sex Machine”

Quando afferri una chitarra per provarla, quali sono le prime cose che valuti per capire se tra questa chitarra e se esiste del feeling?
In realtà non valuto nulla, se quando la imbraccio non riesco più a staccarmene è quella giusta.

Pillole a sei corde

Michele Quaini

Raccontaci come ti sei innamorato della chitarra
È stato un innamoramento quasi forzato. A 16 anni ho avuto l’ernia a disco e ho dovuto interrompere le mie attività agonistiche da sportivo. Così ho rispolverato la chitarra classica di mia sorella da sotto il letto. Da lì è partito il viaggio…

Quando afferri una chitarra per provarla, quali sono le prime cose che valuti per capire se tra questa chitarra e se esiste del feeling?
Quando provo una chitarra non sono molto tecnico. La piglio, la suono e vedo le vibrazioni che mi rilascia! Ascolto il suono. Se trovo una chitarra che adoro per la personalità del suono ma che magari fisicamente non è comoda per me, mi adatto io, mi sforzo. Mi capita spesso in studio di registrazione.

Pillole a sei corde

Sebo Xotta

Le tre canzoni che un chitarrista non può non conoscere
Ti dico le prime tre che mi vengono in mente: “Smoke On The Water”, “Cocaine” e “Stairway To Heaven”, che sono anche i brani che, adottando la filosofia di Wayne’s World, non dovrebbe essere permesso suonare quando si prova una chitarra in un negozio!

Perché la chitarra elettrica è lo strumento del rock e, diciamolo, il migliore?
Il suono della chitarra, un determinato riff o assolo, sono cose che spesso definiscono il brano. Perciò tutte le hit rock hanno la parte vocale e quella della chitarra che possono essere canticchiate per ricordare il pezzo. Oltre a ciò il chitarrista è lì davanti, con la sua chitarra da cui deve tirar fuori tutti i suoni più estremi, perciò il chitarrista ricopre un ruolo molto esposto.

Pillole a sei corde

Giacomo Castellano

Raccontaci come ti sei innamorato della chitarra
Da ragazzino ascoltavo tutti i dischi di mia sorella e mio fratello. A 13 anni, dopo un’estate di ascolti frenetici, decisi che avrei dovuto provare a suonare la chitarra… e ci sto ancora provando!

C’è stato un disco o un musicista in particolare che ha fatto scoccare la scintilla?
Credo di rappresentare lo stereotipo assoluto dicendoti che, tra i vari brani che dettero la spinta, al primo posto c’è “Stairway to Heaven”. Originale, eh?

Le tre canzoni che un chitarrista non può non conoscere
“Rock’n’roll”, un blues in mi, “Purple Rain”.

Quando afferri una chitarra per provarla, quali sono le prime cose che valuti per capire se tra questa chitarra e se esiste del feeling?
Se il colore è adatto siamo ok! Scherzi a parte, il primo approccio è assolutamente emozionale, poi subentrano la ragione e l’esperienza a valutare correttamente fattori tecnici eccetera. In generale valuto se lo strumento riesce a darmi una mano a tirare fuori il suono che ho in testa. Ultimamente sono in fissa con la serie UC della Ibanez che ha apportato qualcosa di nuovo a livello timbrico e soprattutto costruttivo.

Pillole a sei corde

Ciro Manna

Quando afferri una chitarra per provarla, quali sono le prime cose che valuti per capire se tra questa chitarra e se esiste del feeling?
Sicuramente l’estetica a primo impatto gioca un ruolo importante. Poi il manico, quindi la suonabilità e - ovviamente - come suona!
Diciamo che bastano pochissime note per capire se c’è il feel con una chitarra oppure no.

Pillole a sei corde

Gianni Rojatti

Raccontaci come ti sei innamorato della chitarra
Ero in campeggio con la parrocchia e avevo 13 anni. La sera ci facevano sedere in cerchio e cantare. Una noia devastante. Fino a quando il ragazzo che ci accompagnava alla chitarra accennò il tema di “Cocaine” di Clapton. Restai incantato. Poche ore dopo sapevo già fare il giro di Do. In un paio di giorni, imparai “Anarchy in the UK” dei Sex Pistols e la proposi in una di quelle serate musicali, cantandola tradotta in italiano. Visto il testo, fui rispedito a casa dal campeggio parrocchiale. Capii che la chitarra poteva salvarmi l’adolescenza.

C’è stato un disco o un musicista in particolare che ha fatto scoccare la scintilla?
“Never mind The Bollocks” dei Sex Pistols, “Regatta The Blanc” dei Police e “London Calling” dei Clash mi hanno fatto innamorare dell’idea di fare musica. Dal punto di vista della chitarra “Eat’em & Smile” di David Lee Roth con Steve Vai è l’album che mi ha segnato di più.

Le tre canzoni che un chitarrista non può non conoscere
“Message in a Bottle”, “Johnny B. Goode”, “Anarchy in the UK”.

Quando afferri una chitarra per provarla, quali sono le prime cose che valuti per capire se tra questa chitarra e se esiste del feeling?
Provo immediatamente a suonarci qualcosa di mio e vedo se mi trovo a mio agio. Poi cerco uno specchio per vedere come mi sta al collo. Se decido che sarà mia dovrò portarmela sul palco e passarci giornate intere assieme: non possiamo non essere belli uno a fianco all’altra.

Pillole a sei corde

Marco Sfogli

Raccontaci come ti sei innamorato della chitarra
Provengo da una famiglia di musicisti, mio padre è chitarrista classico quindi le sei corde erano di casa. È nato tutto per caso, osservando soprattutto i miei genitori mentre facevano le prove in casa.

C’è stato un disco o un musicista in particolare che ha fatto scoccare la scintilla?
Sicuramente “Thriller” di Michael Jackson è stato il primo impatto violento con il mondo della musica pop e perché no anche rock visto il cast stellare di musicisti al suo interno. Il solo di “Beat It” è stato la scintilla per me.

Le tre canzoni che un chitarrista non può non conoscere
Direi la super ovvia “Smoke on the Water” dei Deep Purple, “Sweet Home Alabama” dei Lynyrd Skynyrd e “Start Me Up” degli Stones. Tre brani con tre riff trascinanti che penso ogni chitarrista debba conoscere.

Quando afferri una chitarra per provarla, quali sono le prime cose che valuti per capire se tra questa chitarra e se esiste del feeling?
Guardo innanzitutto il manico, la scorrevolezza e la morbidezza. Poi sicuramente i controlli, ci sono chitarre stupende ma che hanno i controlli per me in posizioni assolutamente improbabili.

Perché la chitarra elettrica è lo strumento del rock e, diciamolo, il migliore?
Perché è alla portata un po’ di tutti, perché è facile da portar dietro e soprattutto perché dopo la figura del frontman quella del chitarrista è sempre stata leggendariamente quella che attira di più il pubblico femminile!

Pillole a sei corde

Osvaldo Di Dio

C’è stato un disco o un musicista in particolare che ha fatto scoccare la scintilla?
Negli anni ’90 a Napoli e dintorni centinaia di ragazzi si avvicinavano alla chitarra per imparare a suonare i brani di Pino Daniele… io ero uno di quelli.

Quando afferri una chitarra per provarla, quali sono le prime cose che valuti per capire se tra questa chitarra e se esiste del feeling?
Devo sentire la vibrazione, il “thrill” suonando la pentatonica al 12esimo tasto… La scarica di adrenalina vibrando la terza minore sulla terza corda… Devo sentire il legno che canta.

Perché la chitarra elettrica è lo strumento del rock e, diciamolo, il migliore?
Perché una chitarra elettrica al collo può trasformare un emarginato in un conquistatore, può rendere chiunque la imbracci l’essere più figo del mondo e, soprattutto, da 70 anni dona la felicità.

Pillole a sei corde

Micki Piperno

Raccontaci come ti sei innamorato della chitarra
Per via di mio padre che suonava la chitarra per hobby ma piuttosto bene per quegli anni. Era un collezionista di vinili di rock and roll, innamorato da sempre di Chet Atkins.

C’è stato un disco o un musicista in particolare che ha fatto scoccare la scintilla?
Sicuramente due grandi amori giovanili sono stati Barney Kessel e Stevie Ray Vaughan.

Le tre canzoni che un chitarrista non può non conoscere
“Voodoo Child”, “Europa” di Santana e, per i più fingerstile, “Bordalino”.

Quando afferri una chitarra per provarla, quali sono le prime cose che valuti per capire se tra questa chitarra e se esiste del feeling?
Armonici, emozione e comodità.

Perché la chitarra elettrica è lo strumento del rock e, diciamolo, il migliore?
Perché è stata l’affermazione della chitarra come strumento da concerto per grandi sale, istinto puro ed espressione dell’estetica musicale del nostro secolo!

Pillole a sei corde

Massimo Varini

Raccontaci come ti sei innamorato della chitarra
In due fasi: all’uscita da un ricovero per l’appendicite mio papà mi fece trovare una chitarra acustica (in prestito da un vicino di casa)… mi piacque moltissimo, e iniziai un po’ a suonarla, ma fu quando vidi Keith Richards nel video di “Start Me Up” che decisi che avrei fatto il chitarrista: ero a Pavullo nel Frignano (Modena), c’era un negozietto di quelli che vendevano di tutto, dagli elettrodomestici alle penne biro e aveva anche una chitarra elettrica usata, era una Eko (credo una Cobra). Entrammo, accettarono un pagamento in un paio di soluzioni e io e mia mamma andammo a casa con la chitarra…

C’è stato un disco o un musicista in particolare che ha fatto scoccare la scintilla?
Un giorno venne a casa mia un amico, che poi divenne il cantante della band “Bambini in Bikini” Andrea Mazzali… suo papà insegnava ballo e aveva un programma in una radio locale, a breve anche Andrea poi avrebbe fatto il “DJ/Speaker” in quella radio: era sempre molto informato su novità etc.
Mi fece ascoltare Van Halen (in particolare il brano “Eruption”)… fu uno shock! Anzi, come chiedi tu, fu una scintilla!

Le tre canzoni che un chitarrista non può non conoscere
I soli di “Hotel California”, “The Wall” e una terza a scelta tra “Apache” degli Shadows e “Guitar Boogie” di Arthur Smith.

Quando afferri una chitarra per provarla, quali sono le prime cose che valuti per capire se tra questa chitarra e se esiste del feeling?
Prima di tutto non la afferro se non mi piace esteticamente, qui è l’estetica il primo filtro, poi il feeling con il manico/tastiera/tasti, la “vestibilità” del body. Poi ho alcuni accordi che suono e a cui sono abituato… ascolto.

Perché la chitarra elettrica è lo strumento del rock e, diciamolo, il migliore?
Beh… come sai sono un “convertito” alla chitarra acustica ma non c’è alcuna competizione: la chitarra è la chitarra. Credo che ci siano tante interpretazioni, da quelle che rimandano alle immagini famose e quindi al riconoscersi e nel calarsi nei personaggi che hanno fatto un pezzo di storia del rock (ma non solo) a quelle più antropologiche che includono il machismo, il simbolo fallico, la forza di fare un power chord distorto e far urlare la platea, l’egocentrismo allo stato puro.

Pillole a sei corde

Gianluca Ferro

Raccontaci come ti sei innamorato della chitarra
Guardando “Ritorno al Futuro”. Quando c’è la scena in cui Michael J Fox suona “Johnny B Goode” alla festa del liceo sono rimasto folgorato!

C’è stato un disco o un musicista in particolare che ha fatto scoccare la scintilla?
Assolutamente Steve Vai. Lui è stato il papà di tutto.

Le tre canzoni che un chitarrista non può non conoscere
“The Riddle” di Steve Vai, “Little Wing” di Jimi Hendrix e “Zarabeth” di Allan Holdsworth.

Quando afferri una chitarra per provarla, quali sono le prime cose che valuti per capire se tra questa chitarra e se esiste del feeling?
Prima di tutto provo bene il manico e sento che sensazioni mi dà. Valuto il peso e bilanciamento dello strumento. Poi sento come risuonano i legni e secondariamente valuto i pickup.

Perché la chitarra elettrica è lo strumento del rock e, diciamolo, il migliore?
È lo strumento più espressivo, quasi vocale. I bending ti permettono di farla letteralmente cantare. E poi c’è quel look selvaggio…

Pillole a sei corde

Giuseppe Scarpato

Raccontaci come ti sei innamorato della chitarra
Fin da piccolissimo mio padre mi faceva ascoltare tutti i giorni i dischi di Elvis, poi sono arrivati Pino Daniele, Clapton, Hendrix, Page, Knopfler, Santana e David Gilmour. A un certo punto è entrata in casa una vecchia Hofner di mio zio ed è esplosa davvero la passione.

C’è stato un disco o un musicista in particolare che ha fatto scoccare la scintilla?
Communique dei Dire Straits (1979)

Le tre canzoni che un chitarrista non può non conoscere
“Shine on you crazy diamond” dei Pink Floyd, “Lenny” di SRV e “While my guitar gently weeps” dei Beatles.

Quando afferri una chitarra per provarla, quali sono le prime cose che valuti per capire se tra questa chitarra e se esiste del feeling?
Dalle prime quattro-cinque note di solito si capisce già se sarà amore oppure no, non ho una regola fissa, però me ne accorgo subito se può funzionare.
Non sono di quei chitarristi “smanettoni” che già intravedono mille modifiche per migliorare lo strumento (cambiare il ponte, un set nuovo di pickup, meccaniche da F1, corde d’oro ecc.).
Sono di quelli che “la compro perché è bella così”.

Perché la chitarra elettrica è lo strumento del rock e, diciamolo, il migliore?
Perché è uno strumento diretto, immediato, volendo semplice ma bastardo, ma che al momento giusto e al volume giusto può davvero arrivare dritto al cuore e all’anima degli ascoltatori. Il mio motto è Play Loud!

Pillole a sei corde

Cesareo

Raccontaci come ti sei innamorato della chitarra
Me la sono trovata per caso tra le mani, da bambino, perché mio papà ne possedeva una. La scintilla è scoccata perché mai mi sarei aspettato che da subito sarei riuscito a ricavarne delle cose logiche, musicali semplicemente mettendoci le mani e approcciandola in maniera istintiva. Eseguivo delle cose rustiche ma musicali. Mi riusciva naturale.

E i tre chitarristi che ti hanno fatto consolidare questa passione?
Jimi Hendrix, Ritchie Blackmore e, senz’altro, Maurizio Solieri.

Quando afferri una chitarra per provarla, quali sono le prime cose che valuti per capire se tra questa chitarra e se esiste del feeling?
Prima di tutto valuto l’approccio fisico. Sento le dita come si muovono sul manico e vedo con che facilità esce l’emissione delle note. Sento se l’action è regolata a dovere. Ci sono tantissime varianti di manico per misure e bombatura: ne saggio la comodità. Ovviamente poi guardo anche l’aspetto estetico!




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