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La “Beast” di Malcolm Young prende vita con Gretsch
La “Beast” di Malcolm Young prende vita con Gretsch
di [user #116] - pubblicato il

Gretsch replica la Jet che ha scritto e inciso riff tra i più rappresentativi del rock nell’ultimo mezzo secolo: tre pickup e un top rosso Firebird, ecco la The Beast di Malcolm Young.
Pochi chitarristi hanno legato la propria immagine e il proprio tono a un preciso marchio come Malcolm Young. Motore ritmico degli AC/DC e cuore pulsante della parte compositiva, del groove e del sound stesso della band, Malcolm ha rivoluzionato il volto del rock con uno stile inconfondibile e con, al collo, una piccola collezione di chitarre rigorosamente Gretsch.
Il suo parco strumenti non è mai stato particolarmente ampio, ma sempre eccezionalmente a fuoco con le necessità della band. Lo abbiamo passato in rassegna in questo articolo e la stessa Gretsch ha già un volta dedicato una replica alla solid body che ha accompagnato Young dagli esordi fino agli ultimi powerchord della sua lunga carriera. Nell’autunno 2022 il laboratorio torna a dedicare un tributo all’indimenticato rocker per antonomasia proponendo quella stessa chitarra, ma in una fase ben precisa della sua esistenza, scavando indietro nella storia della band australiana.

La “Beast” di Malcolm Young prende vita con Gretsch

La The Beast, Jet a doppia spalla mancante pesantemente modificata negli anni, è la chitarra più famosa di Malcolm, che ora viene fotografata nel momento di ascesa più ripida della band, prima che l’artista la sverniciasse brutalmente e decidesse di sradicare gran parte dell’elettronica legando - da quel momento - il proprio sound in maniera indissolubile a un singolo Filter’Tron in posizione ponte spremuto dentro un full stack tirato oltre i limiti.

Rabbiosa, eccentrica, lontana dall’immaginario patinato dei guitar hero con chitarre nuove fiammanti, è possibile vederla nel videoclip di “It’s A Long Way To The Top” congelata esattamente nell’attimo cui Gretsch rivolge il suo tributo.



La Jet che ora Gretsch dedica a Malcolm e alla sua The Beast riprende materiali, stile ed estetica dell’originale, con una fattura di alto livello e un’attenzione speciale per i dettagli, dall’elettronica complessa all’hardware invecchiato.



Il body in mogano con camere tonali promette un peso contenuto, e la bombatura del top in acero garantisce al contempo un look ricercato, elegante nella sua finitura Vintage Firebird Red con tanto di battipenna nero e un binding color crema tutto intorno al top.
Il manico è uno Standard U, perfetto per il riffing e per escursioni negli stili tradizionali di blues e rock, con la morbidezza d’azione garantita da una scala corta di 24,6 pollici e tutta la suonabilità di 22 fret tipo jumbo posati su un raggio da 12 pollici. In cima alla tavola di ebano impreziosita da piccoli segnatasti in stile Neo-Classic Thumbnail spicca la presenza di uno zero fret.

La “Beast” di Malcolm Young prende vita con Gretsch

Il fascino profondamente tradizionale della Jet anni ’60 si interrompe bruscamente quando lo sguardo si sposta verso le pesanti personalizzazioni effettuate da Young. Tra i due pickup TV Jones Ray Butts Ful-Fidelity - con le caratteristiche cover in metallo dorate e pickup ring in tinta - compare infatti un terzo pickup, un humbucker TV Jones Starwood in posizione centrale, con la plastica nera delle bobine lasciata a vista.
L’operazione richiama la modifica effettuata a suo tempo da Malcolm sullo strumento originale, prima che decidesse di rimuovere tutta la vernice e lasciare solo il pickup al ponte, portando alla luce l’inconfondibile scasso irregolare malamente ricavato nel centro del body.
Nell’edizione proposta per il 2022 l’elettronica c’è ancora tutta, ed è completata da un hardware dorato con trattamento anticato che arricchisce i controlli individuali per i volumi, il tono master, il selettore dei pickup a tre posizioni, quello sempre a tre posizioni per lo standby e quello per i tre preset di tono.
Poco più in basso, il ponte Adjusto-Matic Harmonica Style culmina in un tailpiece posizionato sul fondo ultimo del body, sullo stile delle Jet anni ’60 con sistema vibrato.

La “Beast” di Malcolm Young prende vita con Gretsch

La Jet di Malcolm Young è un pezzo in edizione limitata, dedicato ai fan più accaniti degli AC/DC e particolarmente affezionati alla parentesi stilistica dei primi anni, quando l’impronta bluesy di Bon Scott era preponderante, il gain degli amplificatori non raggiungeva ancora i livelli odierni ma non per questo la pennata di Malcolm forniva meno cattiveria, rigorosamente sulla sua Jet rossa, strapazzata, stravolta, iconica.
Sul sito Gretsch, la riedizione della The Beast può essere vista più da vicino a questo link, con scheda tecnica, foto e prezzo per il mercato statunitense.
acdc chitarre elettriche g6131g malcolm young signature jet gretsch malcolm young ultime dal mercato
Link utili
Le chitarre di Malcolm Young
La Jet di Malcolm Young replicata nel 2018
G6131G Malcolm Young Signature Jet sul sito Gretsch
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di Gigibagigi [user #49591]
commento del 11/10/2022 ore 15:52:31
Che mito Malcolm. Come un pittore, un poeta maledetto, sembra far parte di quella sfortunata schiera di artisti destinata ad essere celebrata solo dopo morta. Forse in vita era troppo occupato a martellare come un fabbro in seconda linea, dove purtroppo si lavora tanto, tantissimo, senza che arrivino mai le rose lanciate dal pubblico.
Che grande.


P.S.: io da giuovine mi ero convinto che fosse il fratellino ritardato di Angus, e che lo facessero suonare (magari con l'ampli spento) giusto per farlo sentire parte del gruppo. Non c'era internet o altro a dirmi come stava la realtà, e vedevo questo soggetto dai lineamenti di un tossicomane muoversi in maniera convulsa nel buio delle retrovie, con lo sguardo perso nel vuoto, a cercare di rincorrere chissà quale ritmo.
E chi se lo immaginava che invece era proprio lui, il Signore del ritmo.
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di francesco72 [user #31226]
commento del 11/10/2022 ore 23:02:17
Evidentemente Gibson ha fatto scuola: piuttosto che innovazione e ricerca, meglio riprodurre chitarre vecchie, ma famose, in pochi numeri da vendere ai collezionisti. La cosa non è entusiasmante anche perchè così non si invogliano certo i giovani ad acquistare una sei corde.
Ciao
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di TB [user #1658]
commento del 12/10/2022 ore 09:37:32
Gretsch E' la Gibson di casa Fender, naturale che ne segua le orme, per certi versi.
Comunque, la linea orientale economica mi pare che riscuota un ottimo successo, mai viste in giro tante Gretsch come negli ultimi anni.
Per l'innovazione FMI ha altri marchi, a partire da Fender stessa, direi.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 12/10/2022 ore 11:39:10
Naturale no, conveniente si.
Quel che ho contestato non è se Gretsch fa chitarre economiche, ma che se i maggiori produttori piuttosto che ricerca e sviluppo, "investono" in repliche per collezionisti, stiamo veramente andando lontani dalal chitarra suonata.
Scusami, ma di innovativo in casa Fender (ed FMI) io non vedo nulla: le ultime "novità" sono chitarre trite e ritrite: superstrat degli anni '80 o chitarre progettate 40 anni fa, ma firmate.
Ciao
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 12/10/2022 ore 13:13:29
Appunto: conveniente, QUINDI naturale.
C'è poco da fare, Fender deve venderle le chitarre, non inseguire un fantomatico 'progresso' che piacerebbe ad altrettanto fantomatici 'giovani'. Se i modelli più richiesti sono quelli vintage, continua a produrre quelli, più o meno rivisti e modernizzati (non mi pare che manchino le opzioni in casa Fender, anzi...).
Se la musica suonata non è più al centro dell'universo giovanile non è certo perché manchino strumenti innovativi, che tra l'altro esistono eccome, anche se prodotti da marchi minori. Se non hanno il successo che secondo te meriterebbero è perché, evidentemente, quasi nessuno ne sente il bisogno, altrimenti si sarebbe già ripetuto quello che successe negli anni '50, quando un piccolo marchio sconosciuto, Fender, messo su da un elettrotecnico che non sapeva neanche suonare, ma che aveva inventato uno strumento davvero innovativo E richiesto dai musicisti, costrinse il gigante dell'epoca, Gibson, ad andargli appresso.
Tutto il resto è sterile moralismo.
Per me.
Bye
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di francesco72 [user #31226]
commento del 12/10/2022 ore 15:54:19
Inanelli una serie di contraddizioni che chiariscono bene che la tua è solo voglia di polemizzare.
Conveniente non equivale a naturale, altrimenti, la schiavitù sarebbe la cosa più naturale del mondo, invece, guarda un po' è una delle più aberranti e lontana dalla naturalità (umana e giuridica).
Non ho mai scritto che la chitarra "meriterebbe" un certo successo, mi limito a constatare che i beni trovano mercato per quanto appetibili e beni pensati 60 anni fa devono essere ripensati anzichè replicati fedelmente per ampliarne il mercato e, spesso, anche solo per avere un mercato. Altra contraddizione in cui cadi è trattare un bisogno indotto come uno primario: nessuno sente il bisogno neppure di questa Gretsch, eppure l'hanno prodotta. Non vedo, infine, cosa c'entri la morale con quanto ho scritto. Mi sono limitato a notare che se produci beni per pochi di quelli che già li conoscono il mercato si restringe, mentre se produci beni per molti che anche non li conoscono, si amplia. La stessa cosa che affermi tu citando l'esempio di Fender.
Ti invito quindi a tenere per te le tue sentenze a capocchia e, anzichè invocare un presunto moralismo, limare la tua vis polemica fuori luogo.
Ciao
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 12/10/2022 ore 17:28:3
Mamma mia, Francé, quanto sei pesante! Questo è un forum, ci si confronta, stàcci se qualcuno la pensa diversamente da te e te lo dice, mica stiamo qui a mettere like!
Hai commentato un bell'articolo su una bella signature con un mix di considerazioni per me strampalato e, sì, moralistico su chi fa queste signature, perché "La cosa non è entusiasmante ... perchè così non si invogliano certo i giovani ad acquistare una sei corde": caxxo c'entra?
Ma non l'ho detto. Ho replicato dicendo la mia, senza nessuna vena polemica, e la cosa per me era finita lì: tu hai detto A, io ho detto B, chi legge ha due punti di vista da considerare, amen.
Ma no, tu senti il bisogno di puntualizzare, dài, come al solito, lezioni di business ("di innovativo in casa Fender (ed FMI) io non vedo nulla: le ultime "novità" sono chitarre trite e ritrite", "se i maggiori produttori piuttosto che ricerca e sviluppo, "investono" in repliche per collezionisti, stiamo veramente andando lontani dalal chitarra suonata") a chi è da decenni leader nel proprio settore e non sembra certo sul viale del tramonto vai al link ... e allora mi tocca fare il disegnino, per cercare di spiegarti come funzionano le cose. E passo per polemico.
Vabbè, me ne farò una ragione.

(Il resto della tua ultima replica non lo commento proprio: ammetto di essermi perso nelle tue supercazzole brematurate, fra "naturalità (umana e giuridica)" con scappellamento a destra e "trattare un bisogno indotto come uno primario", o come se fosse Antani? 'Gne la fò...)
Ciao
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di Oliver [user #910]
commento del 15/10/2022 ore 18:00:56
Bello strumento, anche se lo preferisco nella sua versione "stripped", più tarda.
Più che altro mi pare che definirla signature sia un po' scorretto, dato che dubito che il buonanima Malcolm l'abbia potuta effettivamente "firmare".
Sarebbe giusto chiamarla Tribute ma, già... Signature si vende sicuramente meglio.
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di KingCharles [user #62056]
commento del 17/10/2022 ore 23:42:40
Preferisco anche io la versione "Stripped", indissolubilmente legata a Malcom nel nostro immaginario (disponibile anche quella nel catalogo Gretsch).
Purtroppo non basta comprarsi questa chitarra per suonare come lui, altrimenti ne avrei già preso un paio XD.

Torno in cameretta a consolarmi con la SG e saltellando alla Angus con indosso i rituali pantaloncini corti
Rispondi
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